mini polizia-1Gli agenti del commissariato di Polizia di Serra San Bruno, guidati dal commissario capo Antonio De Tommaso, in collaborazione con i colleghi di Gioia Tauro, hanno individuato e sequestrato in località ‘Chieli la morte’, nel comune di Galatro a cavallo tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, 1200 piantine di cannabis, celate tra la vegetazione. Al momento, la Procura di Palmi ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti, mentre le forze dell’ordine hanno dato il via alle indagini per cercare di risalire ai proprietari del fondo. Prosegue senza sosta, dunque, l’attività del locale commissariato, volta a prevenire reati in genere.

Pubblicato in ATTUALITÀ

 

mini scontriusb1Volevano fare irruzione nella sede del Consiglio regionale quando, ad un certo punto, avrebbero subito la violenta reazione da parte delle forze dell’ordine. Brutta avventura stamani per i lavoratori Lsu ed Lpu, impegnati in una manifestazione di protesta proprio davanti a palazzo Campanella. Un dirigente sindacale Usb è stato, addirittura colto da malore. 

Pubblicato in POLITICA
mini presidio_blocco_dei_camion_20_maggioSCALA COELI – Camminando lungo la strada che porta alla discarica si intuisce subito che la calma bucolica che si respira tutt’intorno è effimera. Più che di una strada, per la verità, si tratta di un sentiero sterrato, una mulattiera che si intrufola in mezzo alle colline verdeggianti chiuse a semicerchio che sembrano proteggere, tra terreni coltivati e prati lasciati al pascolo degli animali, l’avanzata del fiume Nicà verso lo Jonio. C’è qualcuno che, senza farsi vedere, sorveglia il sentiero, dall’alto. Sono le sentinelle della valle, appostate sulle colline controllano con discrezione che non ci provino di nuovo, perché finora hanno vinto loro ma sanno bene che si tratta solo di una battaglia.
Pubblicato in ATTUALITÀ
Sabato, 27 Aprile 2013 13:49

La mafia è di destra o di sinistra?

mini enotrio-pugliese-onorata-societa-casolare-uomo-fucile_1La mafia è di destra o di sinistra? Tranne qualche eccezione, come ad esempio la famiglia Mancuso di Limbadi, che storicamente o almeno fino a qualche decennio addietro si professava di sinistra, la mafia e la ‘ndrangheta hanno sempre appoggiato politiche e partiti di centro e di destra. Eccezione, forse non unica, Ciccio Mancuso, capostipite della famiglia malavitosa che fu ai suoi tempi iscritto al PCI, e fiero della sua tessera di partito in tasca, avviò, con scarsi, scarsissimi risultati la propria progenie alla ad una formazione di sinistra. Anche le varie diversificazioni della cultura popolare sono state a volte assorbite dalla malavita. Per vestire il ruolo dell’”istituzione” ‘ndrangheta di un’aura popolare, di tradizione, vengono creati miti rubando anche musiche e balli. Questo accade principalmente per creare scientificamente quel substrato di cultura deviata che attecchisce nelle classi più disagiate e nei giovani, che per primi vengono affascinati da questo potere malvagio, che dapprima nasconde il suo vero volto di dolore, e mostra le sembianze di bella donna ammaliatrice. Lo stesso desiderio di darsi “nobili” origini, di autoproclamarsi prosieguo del brigantaggio, è una delle bugie maggiori e molto meglio riuscite alla mafia. I tre cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso, la ‘ndrina, l’onorata… Il brigantaggio fu un movimento popolare perchè canalizzò la carica di protesta e i fermenti di ribellione delle classi subalterne calabresi, anche se in forme individualistiche e prepolitiche. Anche se non si può certo negare il tentativo spesso riuscito di strumentalizzare questo movimento rivoluzionario, che potremmo, al limite, anche se con le dovute proporzioni, paragonarlo più che alla mafia al movimento partigiano (anche se quest’ultimo molto più politicizzato) o a tentativi di rivolta armata come può essere stato il movimento del sessantotto e le brigate rosse. 

La mafia, contrariamente a quanto spesso, troppo spesso viene scritto, non è mai stata popolare, non è cioè un insieme di manifestazioni delle classi subalterne, ma riguarda essenzialmente determinati gruppi di classi dominanti che, in alcune circostanze e per determinati motivi, gestiscono il potere o cercano di entrare a farne parte in modo subdolo e sotterraneo. Il fenomeno della mafia può essere compreso nella sua genesi, nelle sue implicazioni, nella sua funzione, in una prospettiva rigorosamente marxista, che utilizzi, s’intende, anche i concetti elaborati dalle “scienze dell’uomo”, senza però cadere nell’ambiguità tipica dell’uso borghese di esse, per cui vengono ad esempio arbitrariamente assimilati i concetti di gruppo e di classe, che “marxisticamente” vanno nettamente distinti in questa prospettiva. Occorre partire dalla divisione della società in classi contrapposte, dominante e subalterna. La mafia costituisce il tentativo delle classi dominanti di conservare l’egemonia o di partecipare ad essa in maniera maggiore, attraverso mezzi extralegali o sovrapposti al potere legale e organizzando, quindi, una serie di comportamenti che servono al mantenimento del dominio di classe. L’aspetto reazionario della mafia è immediatamente percepibile sol che si pensi alle forze politiche (decisamente conservatrici) che si poggiano ad essa e che essa appoggia, sempre nel senso opposto alle rivendicazioni dei contadini e dagli operai (la strage di Portella della ginestra o la repressione di Caulonia o l’uccisione delle decine di sindacalisti siciliani, o di Peppe Valarioti in Rosarno). La connessione tra mafia e forze politicihe conservatrici è stata sottolineata da diversi autori. Gemelli nota: “L’origine di questa famosa istituzione risale all’epoca feudale, quando alle forze pubbliche sostituivasi dappertutto la forza personale, quando il barone, il proprietario per difendere la roba erano obbligati a tenere al proprio obolo delle squadre di uomini facinorosi i quali proteggevano è vero il castello e la masseria, ma a patto di essere difesi e protetti contro le autorità per tutte le prepotenze e delitti e ruberie che commettevano agli altri” (Storia della Siciliana Rivoluzione del 1848). Il radicamento attuale dei partiti di destra nella ‘ndrangheta è oramai evidente e lo si percepisce nel territorio, anche se spesso anche i partiti di sinistra non ne sono immuni. Un’associazione di sinistra, che lavora sul territorio, che cerca di veicolare ai giovani punti di vista diversi dal pensiero dominante, sempre improntati alla solidarietà e al collettivismo, per i motivi storici che ho cercato di riassumere in questa riflessione, e perchè mantiene viva la cultura popolare e antagonista, è ancora destinataria di teste di pecore sgozzate, perché - e di questa espressione la mafia può assumersi tranquillamente la paternità - “lu cumannari è miegghjiu di lu futtari”.

Pubblicato in LO STORTO

mini lazzaroL’agguato a Salvatore Lazzaro è stato pianificato in ogni dettaglio. Il killer, appostato dietro la finestra dell’abitazione del 23enne, ha aspettato il momento giusto per fare fuoco sul suo obiettivo. Due colpi di fucile calibro 12: uno, mortale, colpisce il giovane tra testa e collo. Il sicario fugge, aiutato da uno o più complici. Sono le 21 di venerdì. Quel giorno è successo qualcosa di strano: la mattina un uomo viene fermato nel territorio di Pizzoni e derubato da due individui armati, il pomeriggio alcuni colpi d’arma fuoco vengono sentiti a Serra San Bruno, in una zona poco abitata, vicina al bosco. Le forze dell’ordine si mobilitano per indagare sui due episodi, ma qualche ora dopo dovranno occuparsi dell’agguato di Savini, frazione di Sorianello, teatro di una faida infinita che covava sotto cenere e che è riesplosa nell’ultimo anno. Se gli episodi in questione siano scollegati, se sia solo una coincidenza, o se qualcuno abbia provato a deviare l’attenzione delle forze dell’ordine dal territorio compreso tra Sorianello e Gerocarne, è difficile dirlo.

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini sede_associazione_Il_BriganteSERRA SAN BRUNO - Ieri sera l’Associazione Culturale Il Brigante ha subito una raccapricciante intimidazione: una testa mozzata di pecora è stata ritrovata, pochi minuti dopo le ore 22:30, ai piedi della porta d’ingresso della sede storica de Il Brigante, in pieno centro a Serra San Bruno. La macabra scoperta l’hanno fatta alcuni attivisti che si trovavano in quel momento all’interno dei locali dell’associazione e che hanno prontamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Un segno di matrice inequivocabilmente ‘ndranghetista: un’inquietante minaccia di morte, rappresentata con il classico rito del “macabro” cimelio della testa di animale decapitata e adagiata, col sangue ancora caldo, sull’atrio di ingresso. Un atto gravissimo che ha colpito un luogo di aggregazione sociale e di lotta politica

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini Soriano_Calabro_generaleBeni per 5 milioni di euro sono stati confiscati a Soriano ai coniugi Giovanni Battista Tassone, 58 anni, e Teresa Mancuso, 45 anni. La confisca, effettuata dai militari della guardia di finanza e dai carabinieri, è arrivata sulla scorta dell'operazione "Business Cars", in cui Tassone è stato arrestato per i reati di usura ed estorsione in seguito alle denunce di un imprenditore serrese finito sotto strozzo. Tra i beni confiscati ci sono un locale commerciale sito nella centrale via Roma, a Soriano, dove era in corso la realizzazione di un pub in cui le forze dell'ordine, all'epoca del sequestro (luglio 2012), avevano rinvenuto un "rifugio bunker" sotterraneo. La confisca è stata disposta dalla sezione misure di sorveglianza del tribunale di Vibo Valentia. Contestualmente i militari hanno notificato a Tassone la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per 4 anni disposta dallo stesso tribunale.

Pubblicato in ATTUALITÀ
 

mini auto_tassoneSERRA SAN BRUNO - All'indomani del grave episodio che ha visto protagonista il consigliere comunale Mirko Tassone, la cui autovettura è stata data alle fiamme da ignoti, proseguono gli attestati di solidarietà nei confronti dell'esponente politico serrese. Dopo quello dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Bruno Rosi, anche il movimento politico ''Al lavoro per il cambiamento'' esprime «solidarietà e vicinanza» al rappresentante del gruppo in seno all'assise cittadina. «Si tratta di un episodio gravissimo - ha affermato Michele Grenci, coordinatore di ''Al lavoro per il cambiamento'' - che tutti noi del movimento condanniamo con fermezza. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare quanto prima gli autori di questo becero atto, figlio di una logica anacronistica dettata dall’ignoranza. Siamo sicuri, però, - chiosa Grenci - che Tassone non si lascerà intimidire. Noi saremo sempre al suo fianco, nella battaglia per la legalità e per una politica seria, al servizio della gente e lontana da ogni compromesso». Vicinanza e solidarietà vengono espresse anche dal circolo locale del Partito democratico. «Condanniamo con fermezza questo vile gesto di criminalità che contribuisce a turbare la serenità della nostra comunità cittadina – si legge nella nota-. Coloro che agiscono in maniera così scellerata dimostrano la chiara intenzione di voler interrompere il processo di legalità e trasparenza che per secoli ha contraddistinto la storia di Serra San Bruno. Auspichiamo, pertanto, che tale fenomeno non venga sottovalutato e che le forze dell’ordine, già mirabilmente impegnate nelle operazioni di investigazione, assicurino alla giustizia i mandanti e gli esecutori di questa esecrabile intimidazione che consideriamo essere inaudita e lontana dalla cultura democratica del popolo serrese. Allo stesso tempo, invitiamo il consigliere Tassone a continuare la sua attività in consiglio comunale ben sapendo che il Partito democratico è e sarà sempre paladino dei valori che sono alla base del vivere civile».

Pubblicato in POLITICA
 

mini luciano_vasapolloContinua il percorso di lotta culturale dell’associazione 'Il Brigante' che, in collaborazione con l’associazione - Rivista 'Nuestra America', ha presentato nei giorni scorsi, nella ricorrenza del 160 anno della nascita del poeta rivoluzionario Josè Marti, il volume dal titolo 'Il risveglio dei maiali'. All’iniziativa hanno preso parte collettivi politici, organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini. Ad aprire la discussione è stato Salvatore Albanese, il quale ha illustrato il progetto politico del Brigante ed il suo ruolo nella società come 'punto di riferimento culturale e di protesta nella nostra regione'. 

Pubblicato in CULTURA
Venerdì, 28 Dicembre 2012 16:28

‘Ndrangheta. Una piaga d'importazione

mini sharo_-_la_stampaA ben leggere nelle vicende storiche della 'ndrangheta, il suo dapprima lento e poi via via sempre più accelerato accrescimento è anche frutto di grossolani errori di valutazione. L'onorata società calabrese è stata in ogni tempo sottovalutata e ritenuta pericolo minore rispetto a quella siciliana. La riprova è nell'intervento delle forze dello Stato nella Locride e sull'Aspromonte, prima quasi inesistente ed ora massiccio in seguito alla frustata inferta moralmente da una madre scesa da Pavia in Calabria por cercare di recuperare il figlio prigioniero dell’anonima.

Il primo errore fu commesso all'alba dell'unità nazionale, allorché si provocò l'innesto sul suolo continentale della mafia siciliana. Avvenne sotto il governo Minghetti. Il ministro Tantelli, per rompere collusioni tra l'associazione criminosa e la pubblica sicurezza nelle province di Palermo, Trapani, Girgenti e Caltanissetta, adottò energiche misure di prevenzione. A partire dal 1874 per tre anni centinaia di mafiosi furono arrestati e condannati al domicilio coatto nelle isole di fronte alla Sicilia. Un contingente ebbe a destinazione la dirimpettaia Calabria

Pubblicato in CULTURA
Pagina 2 di 4

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)