Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Vibo Valentia – Una sconfitta, quella maturata domenica in quel di Gavorrano, che pesa come un macigno per la Vibonese del presidente Pippo Caffo. Non tanto per la prestazione, quanto per il modo in cui è maturato il tredicesimo ko stagionale : in vantaggio per 2 a 1 a dieci minuti dal termine, l’undici del duo Ferrante – Viola si è fatto prima raggiungere da Fioretti, per poi subire addirittura la terza marcatura del Gavorrano ad opera di Pucciarelli. Nonostante l’amarezza per il risultato, i dirigenti rossoblu possono ritenersi più che soddisfatti per la prestazione delle giovani promesse. Tra queste c’è anche Ferdinando Mastroianni (foto), attaccante classe ’92. L' ultima scoperta del direttore sportivo Mauro Beccaria ha avuto la fiducia che cercava dallo staff tecnico e l’ha ripagata con due reti che fanno ben sperare per il futuro. Peccato solo che non siano servite per portare a casa un risultato utile. «Poteva essere una giornata fantastica – ha affermato Mastroianni – ma ci siamo fatti infilare nel finale, compromettendo una gara nella quale abbiamo offerto un’ottima prestazione. Una vera e propria disdetta. Anche un pari sarebbe andato bene, invece siamo tornati a casa senza punti e con tanta rabbia addosso. Sono qui per far bene – sottolinea il centravanti della Vibonese, di proprietà del Bari – e spero di avere altre occasioni per mettermi in luce. Se arrivano i gol è chiaro che sono contento, visto che ricopro il ruolo di centravanti, anche se la gloria personale viene dopo. Qua ci stiamo giocando la salvezza ed è questo l’obiettivo prioritario». L’inserimento nel gruppo è stato comunque ottimo. «Mi hanno accolto bene – sottolinea Ferdinando Mastroianni – e sono felice di far parte di un gruppo unito, fatto di bravi ragazzi. Anche con lo staff tecnico e la società si è creata la giusta sintonia. Bisogna però continuare a lottare, evitare errori e centrare l’obiettivo della salvezza». La prima doppietta nei professionisti con la Vibonese merita una dedica: «I gol fatti a Gavorrano sono innanzitutto per mia sorella Giuseppina, che tra l’altro era presente sugli spalti e quindi è stato proprio bello segnare davanti a lei. E poi dedico questi gol alla mia famiglia, che mi sostiene e mi dà la forza per andare avanti».
NOTIZIARIO – Prima dell’avvio dell’allenamento, il presidente Pippo Caffo ed il vice presidente Francesco Patania nel chiuso dello spogliatoio hanno voluto parlare alla squadra alla presenza dello staff tecnico, invitando tutti a dare di più e ad evitare gli errori commessi a Gavorrano che sono costati parecchio. Come consuetudine, lo staff tecnico rossoblu ha inizialmente analizzato la partita con il gruppo per poi iniziare la preparazione in vista del prossimo impegno in campionato contro l’ Arzanese. Allenamento leggero per Cosenza, mentre De Filippis, Alletto e Corapi, alle prese con fastidi vari, si sono sottoposti a terapie ed appositi trattamenti ad opera dello staff medico della Vibonese diretto dal dottore Cino Bilotta.
Un ordigno confezionato artigianalmente, ad alto potenziale, è stato fatto esplodere su un finestra del bar del villaggio turistico "Baia di Zambrone", nota struttura sita sulla costa tirrenica vibonese. L'ordigno rudimentale è stato deposto e fatto esplodere sul gradino di una finestra del bar, e la deflagrazione ha provocato danni all'edificio, alla finestra e alle tegole. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell'Arma dei carabinieri della Stazione di Zungri guidati dal maresciallo Dario Randazzo, che hanno effettuato i primi rilievi e hanno avviato le relative indagini.
I fratelli Domenico e Michele Bellissimo, di 30 e 34 anni, originari di Soriano Calabro e imputati nel processo per l'omicidio di Giuseppe Muller, 61 anni, avvenuto nel novembre del 2008 nel paesino dell' Alto Mesima, sono stati assolti dalla Corte di Assise di Catanzaro per non aver commesso il fatto. Anche il Pubblico ministero ne aveva chiesto l'assoluzione, in quanto non c'erano prove sufficienti per dimostrare la loro colpevolezza.
Non ci si fa mancare nulla, a Serra. Si perde sempre tanto tempo a prendersi troppo sul serio, e poi finisce che si dimenticano le cose davvero serie. La nevicata record, la “macchina dei soccorsi”, le polemiche, le strumentalizzazioni, i comunicati stampa, le conferenze stampa, i controcomunicati, e poi gente sempre pronta ad incatenarsi, a maledire ‘li previti l’avaru e lu guviernu’, ma anche ad autoincensarsi, a lodarsi e ad imbrodarsi, ad autocomplimentarsi per il gran lavoro fatto. Ridicolo. Il risultato è ridicolo, solo che non c’è niente da ridere. Ormai è una settimana che è scoppiata l’emergenza neve. Qualcuno dice che è finita, che è ormai storia: speriamo, ma vale la pena liberalizzare ogni tipo di scongiuro, perché il cielo si presenta ancora minaccioso. E comunque: il Vizzarro.it in questi giorni ha fornito aggiornamenti costanti sulla zona delle Serre, dando rilevanza alle emergenze e alle criticità, dando voce alle popolazioni dei paesi dell’interno, aggiornando continuamente il quadro di notizie che abbiamo raccolto su un territorio ferito e abbandonato. Abbiamo dato conto, però, anche dello squallido balletto della politica locale che litiga sulle responsabilità in piena emergenza. Balletto che si è riprodotto su facebook con liti inenarrabili tra sostenitori delle opposte fazioni, pubblici scambi di idee di una bassezza tale da far provare vergogna al peggior Borghezio. Da una parte alcuni militanti del Pd locale e il consigliere comunale Mirko Tassone (‘Al lavoro per il cambiamento’) hanno criticato aspramente l’amministrazione comunale per la gestione dell’emergenza, ma per farlo non hanno atteso che l’emergenza terminasse. E giù comunicati stampa facendo la gara a chi arriva per primo. Dall’altra il sindaco Rosi, l’amministrazione, il Pdl, hanno subito risposto con, in ordine cronologico: un comunicato del sindaco, un comunicato del coordinatore cittadino del Pdl, una conferenza stampa del sindaco. Il tutto in piena emergenza, per dire che cosa? Che il comune ha gestito tutto al meglio, che tutto è andato bene madama la marchesa, e che chi lo ha messo in dubbio dovrebbe andare a spalare la neve invece di scrivere comunicati stampa. Appunto. Un paradosso che si ripropone anche su fb con parallelismi disarmanti: “Invece di criticare e di scrivere su facebook, andate a spalare la neve, come me”. Si fa il comunicato per attaccare chi passa il tempo a fare comunicati; si scrive su fb per attaccare chi scrive su fb. Ma il problema è sempre lo stesso: la politica ridotta a discorso da bar, a lotta tra tifoserie, ad insulto personale. Tutto il resto è una conseguenza.
Anche con la neve dunque, il bar Serra è stato frequentatissimo, specie su fb e sui mezzi di informazione. Eppure alcune cose i più le hanno viste con i propri occhi. Difficile smentire, per esempio, che nel momento della nevicata da record, il comune fosse impreparato, nonostante l’allerta meteo continuasse da giorni. Impreparato perché non ha i mezzi, e questo non è colpa di nessuno, ma impreparato anche perché non ha preventivato e organizzato il pronto utilizzo di mezzi privati. Cosa che invece è avvenuta il giorno dopo della grande nevicata. E’ altrettanto innegabile, infatti, che il comune, dopo lo sbandamento iniziale, abbia messo in campo tutte le forze a disposizione, che purtroppo non sono molte. Forse è stato fatto in ritardo, ma è stato fatto. E’ vero dunque che da parte dell’amministrazione comunale, degli operai, degli Lsu, dei volontari della protezione civile, c’è stato un impegno corale e costante, quindi lodevole. La situazione è stata eccezionale, dunque lo sono state anche le difficoltà, ma l’impegno c’è stato, e va detto. Gli attacchi dell’opposizione, che possono piacere o meno nei contenuti, sono inopportuni perché infelici nel tempismo – prima si spala la neve, tutti, sul territorio, poi semmai si critica – e sono anche strumentali, ma è inutile negare che se il Pdl fosse stato all’opposizione, com’è successo in passato, avrebbe fatto lo stesso, se non peggio. E dunque il comune, che si è impegnato al massimo delle proprie possibilità, poteva anche evitare di autoincensarsi, di tacciare come irresponsabile qualunque voce critica, di spendere tempo ed energie in comunicati e conferenza stampa per dire che va tutto bene e che la macchina dei soccorsi ha funzionato al meglio. Non è così, è vero che c’è stato l’impegno, ma ciò che i cittadini hanno vissuto è un’altra cosa. Innanzitutto l’ambulanza è rimasta bloccata per la neve sulla rampa d’accesso dell’ospedale, e questo è un fatto documentato e non è smentibile neanche con mille comunicati fotocopia. Molte abitazioni sono state liberate solo due giorni dopo la nevicata, e in tante ci abitavano anziani soli. Anziani soli rimasti anche senz’acqua, perché le casse di acqua in bottiglia messe a disposizione dal comune se le sono accaparrate solo i più veloci e i più scaltri, nonché i più avidi, ma a chi ne aveva veramente bisogno, perché impossibilitato ad uscire di casa, nessuno ha portato una bottiglia d’acqua.
Tutto ciò non è colpa di qualcuno in particolare, ma vale per dire che un po’ di buon senso e di sobrietà nei comportamenti non guasterebbero, così come non guasterebbe una visione più ampia delle cose: nessuno ha rilevato, per esempio, che i media, dai tg nazionali fino a quelli di provincia, hanno snobbato completamente l’emergenza neve in questa zona, e ne hanno dato qualche accenno solo quando è arrivato l’esercito. E’ un territorio dimenticato, il nostro, eppure la politica, tutta, continua solo a parlarsi addosso. Forse l’emergenza neve è superata, lo si spera, ma con questa classe dirigente, con questa mentalità da bar, da tifo calcistico, sulle Serre continuerà a piovere (sul bagnato) ancora a lungo.
SERRA SAN BRUNO – Per chiudere le polemiche e sottolineare come "a Serra si è fatto sciacallaggio politico" il sindaco Bruno Rosi ha indetto una conferenza stampa alla quale ha partecipato tutto lo stato maggiore dell’amministrazione comunale targata Pdl. Oggetto dell’incontro con i giornalisti la storica nevicata che ha messo in ginocchio il comprensorio montano e le iniziative intraprese dall’esecutivo cittadino per fronteggiare l’emergenza. Nel mirino del primo cittadino quei "soggetti a causa dei quali la gente si sta disamorando della politica" mentre per quanto riguarda la nevicata record che ha coperto la cittadina della Certosa sotto una coltre bianca di 80 cm "è stato un evento eccezionale che a memoria d’uomo non si ricorda, se pur prevedibile grazie all’allerta meteo, non ci aspettavamo un evento di tale intensità". Per quanto riguarda le iniziative intraprese dall’amministrazione comunale, su una cosa il sindaco è stato chiaro "abbiamo lavorato tutti, amministratori, dipendenti, protezione civile, Corpo Forestale, Afor, Lpu e Lsu, Enel, Anas, Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia, protezione civile, Esercito e Parco delle Serre", e ringraziamenti particolari "al geom. De Francesco che ha coordinato il Com., al comandante dei vigili urbani Mannella e soprattutto al Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari che ha voluto rendersi conto di persona della situazione". Altrettanto chiaro è stato nel definire alcuni enti come "assenti", un esplicito riferimento all’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, rea di aver lasciato impraticabile la strada che da Brognaturo porta all’invaso dell’Alaco dove a causa delle nevicate c’è stata l’interruzione dell’energia elettrica che ha causato, a Serra, lo stop dell’acqua potabile per 24 ore, a proposito del quale, il primo cittadino ha messo a disposizione un camion di bottiglie di acqua potabile che è stata distribuita ai cittadini. Proprio a tal proposito ha detto il primo cittadino "non è pensabile che l’invaso dell’Alaco che serve comuni del vibonese, del catanzarese e del reggino, sia sprovvisto di almeno due generatori per fare fronte alle emergenze". Non sono mancate critiche nei confronti della situazione dell'ospedale: "in 12 ore – ha detto Rosi – siamo intervenuti 5 volte per garantire agli utenti il raggiungimento dell’ospedale. La cosa grave è che il nosocomio di Serra è stato dotato di una sola ambulanza, senza gomme antineve e provvista di catene che si sono spezzate nella notte, per averne delle nuove c’è voluto il pomeriggio del giorno dopo. Abbiamo accompagnato i dializzati di Serra nel tragitto casa ospedale e ritorno, abbiamo garantito il cambio turno del personale medico e paramedico, abbiamo reso libera e disponibile la pista dell’elisoccorso e fornito i ricoverati di pane". Da quanto sarebbe stato fatto per le sorti degli ammalati e per come è stata gestita la situazione del nosocomio cittadino, secondo Bruno Rosi il messaggio è univoco: "L’amministrazione comunale ha a cuore le sorti dell’ospedale". Quello di cui il primo cittadino si è dimostrato certo è che "la macchina amministrativa ha funzionato bene, solo chi non opera non commette errori". Il vicesindaco Gerardo Bertucci, dal canto suo ha stigmatizzato alcuni comportamenti individuali di "minacce d’incatenamento davanti al comune" e le richieste personali di quella parte di cittadini che si sarebbe dimostrata insensibile alle esigenze generali che stavano alla base dell’emergenza di cui si stava occupando l’esecutivo cittadino serrese. Il coordinatore locale della protezione civile Antonio Carnovale ha voluto ringraziare "di cuore tutti i volontari" che sono stati in prima linea durante l’emergenza neve e che si sono "attivati immediatamente sia nelle strade del centro storico di Terravecchia che in quelle di Spinetto per alleviare i disagi di chi non poteva uscire di casa. Abbiamo – ha detto – fatto la spola tra le farmacie e le case".
Sulla stessa linea del sindaco anche il coordinatore cittadino del Pdl, Antonio Gambino, che ha affidato le sue valutazioni ad una nota stampa diffusa nel pomeriggio di ieri. “In tutte le situazioni di emergenza - si legge nella nota - è necessario mettere da parte le polemiche pretestuose volte ad addossare responsabilità all’avversario politico con l’intento di ricavarne benefici elettorali e prestare la propria collaborazione per affrontare la difficoltà delle circostanze. In queste occasioni è infatti prioritario guardare all’interesse collettivo invece di abbandonarsi ad esternazioni gratuite di dubbio gusto che mal si conciliano con il normale funzionamento della società civile. Tengo a sottolineare che, in questi giorni, l’amministrazione comunale ha operato con prontezza individuando le priorità ed intervenendo con efficacia e determinazione. Va apprezzata la capacità del sindaco Bruno Rosi - aggiunge Gambino - di prendere decisioni in tempi brevi e la disponibilità di assessori e consiglieri che, oltre a fornire un apporto di carattere organizzativo, sono stati sempre presenti e, laddove i problemi apparivano più gravi, non hanno mancato di intervenire materialmente. In un contesto eccezionale, vi è stata prontezza d’azione e, a differenza di altre realtà, non vi è stata titubanza e non è stato perso tempo prezioso. Se nell’arco di una giornata i disagi sono stati ridotti va dato merito anche alla protezione civile, alla prefettura, all’esercito e alle forze dell’ordine che hanno lavorato in sintonia con la direzione del Com.”
SERRA SAN BRUNO - Continua a nevicare copiosamente sulle Serre: la precipitazione, ampiamente annunciata dalle previsioni meteo, va avanti ormai da 24 ore e l'evento è già classificabile come storico, poichè potrebbe essere anche di maggiore rilevanza dell'ultima grande nevicata del 1986. A Serra San Bruno ci sono già 70 cm di neve, mentre nella zona di Mongiana, Fabrizia e Nardodipace la coltre bianca ha già toccato quota 1 metro. I tre paesi appena citati sono completamente isolati, con le strade provinciali che li collegano tra loro bloccate del tutto già da ieri, senza che nessuno, a partire dalla Provincia, sia intervenuto per togliere dall'isolamento queste comunità. Situazione analoga nella cittadina bruniana, dove si registra un fatto grave: l'ospedale "San Bruno" è completamente isolato (foto Salvatore Federico), il centralino del nosocomio è fuori uso, l'ambulanza è bloccata per la neve
Dopo tante voci ufficiose, si va ormai delineando il futuro del Nosocomio di Serra San Bruno. La dura battaglia di questi mesi potrebbe aver scongiurato la chiusura totale della struttura. Un merito che va riconosciuto a quanti si stanno battendo, sin da subito, con numerose iniziative e anche manifestazioni plateali, condotte senza cedere a qualunquistiche tentazioni individualistiche e monocolore, ma sforzandosi di tenere al centro l’interesse della nostra comunità e della sanità del comprensorio. Sta di fatto, però, che la decisione sul futuro dell’Ospedale spetta sempre a Scopelliti, il quale è riuscito ad emarginare il nostro “San Bruno” riducendolo ad un piccolo ricovero temporaneo.
Rimarranno solo 20 posti letto di degenza medicina. L’ospedale di Serra San Bruno rimarrà forse fisicamente aperto perché, evidentemente, Scopelliti non ha potuto fare a meno di cedere alle ragioni e alle forti motivazioni di quanti si sono dichiarati contrari al suo Piano di Rientro, in primis al Comitato civico pro Serre. Non tutto è perduto, dunque, ma resta il fatto che le scellerate scelte del centro destra al Governo della Regione Calabria, su cui il PDL e i suoi alleati non hanno mai avvertito la necessità di esprimersi, se non attraverso artificiosi comunicati attaccando l’operato del Comitato civico pro Serre a danno dell’ospedale stesso, hanno portato ad una forte diminuzione della qualità del servizio sanitario locale, privandolo della piena efficienza di una struttura, che grazie agli sforzi degli ultimi anni, stava conoscendo una nuova era, basti pensare che al primo e al secondo piano ci sono anche delle nuove sale operatorie. Due per l’esattezza. Tutte inutilizzabili perché a meno di quattro anni dalla loro inaugurazione si è constatato che non servivano più! Che importa se la gente non può essere operata qui ed è costretta a scappare verso le regioni vicine pure per un appendicite, perché l’ospedale di Vibo Valentia non riesce a sfoltire le numerose richieste dell’utenza. Che importa se non ci sono posti letto per soddisfare nemmeno le esigenze di un comprensorio geograficamente penalizzato.
La riconversione che è stata annunciata da circa un anno e che a breve dovrà essere posta in essere, il noto decreto 18 di Scopelliti, comporterà riguardo al “San Bruno” un risparmio di spesa che sarà una goccia nel mare degli sprechi della spesa pubblica. Per queste ragioni va ribadito il diritto e il dovere di tutti i serresi di lottare per il mantenimento del nostro ospedale, un ospedale che sia funzionale alle esigenze del territorio e che non sia solo un ambulatorio per lo smistamento dei malati. Per salvare la vita delle popolazioni del comprensorio Serra ha bisogno di un ospedale generale (come Tropea e Soverato), di una seconda ambulanza in pianta stabile, di un reparto di chirurgia h 24 e di un pronto soccorso funzionale che possa servire a salvare la vita delle persone. Per queste rivendicazioni il Comitato Pro-Serre continua a lottare dal basso e con la gente e per questo si sta preparando un grande sciopero generale a cui dovrà sentirsi chiamato a partecipare chiunque abbia a cuore la sopravvivenza del nostro territorio.
Bruno Schiafone (Comitato Pro-Serre)
VIBO VALENTIA - Test infrasettimanale per la Vibonese del duo Ferrante - Viola che, nella partitella giocata nel pomeriggio odierno a Melicucco contro la Gioiese, si è imposta con il risultato finale di 3 a 1 grazie alle reti di Doukara (foto), Mazzetto e Vitale. Per l'occasione, lo staff tecnico rossoblu ha fatto ruotare tutti gli uomini a propria disposizione ad eccezione di Benincasa, Saraò, Cosentino e Borghetto, che hanno svolto un lavoro differenziato. A riposo anche capitan Caridi per via di un affaticamento muscolare.
"Ho visto una squadra vogliosa e pimpante – ha commentato l'allenatore Franco Viola – che in campo ha fatto ciò che le avevo chiesto. Il test mi è poi servito per far sì che i nuovi arrivati prendessero contatto con i compagni e le prime impressioni sono positive. Per il resto guardiamo avanti e pensiamo a come battere questa Paganese, avversario decisamente forte e competitivo. Noi, però, dobbiamo tornare a vincere". A proposito dei nuovi arrivati, a tutti manca ovviamente il ritmo partita "e questo – ha detto il preparatore atletico Massimo Stalteri – lo si acquista con il tempo. Intanto è importante farli inserire nel gruppo e fargli assimilare schemi e situazioni. Credo che nel giro di tre settimane raggiungeranno il livello atletico dei compagni. Bisogna quindi lavorare duramente, ma questo è un discorso che vale per tutti".
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