Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Si stanno svolgendo in queste ore le “operazioni aeree” per trasportare verso l’autostrada A3, e successivamente verso il Vaticano, il maestoso abete che sarà adibito ad albero di Natale in piazza San Pietro durante le imminenti festività di fine anno.
I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia della città dello Stretto, nei confronti di 18 persone, ritenute affiliate alla ‘ndrangheta, due delle quali sono state bloccate nel Reggino, mentre le restanti 16 sono oggetto di localizzazione in Svizzera da parte delle autorità elvetiche e saranno arrestate dopo l'estradizione. Le indagini portate avanti dagli inquirenti, rientranti nell’ambito dell’operazione denominata “Helvetia”, hanno consentito di accertare la presenza in Svizzera, da circa 40 anni, di un'articolazione della 'ndrangheta direttamente collegata alle cosche di Fabrizia (Vibo Valentia) e di Reggio Calabria. Nello specifico, sarebbe stata anche documentata la presenza di alcuni esponenti della ‘ndrangheta in Svizzera, in particolare nella città di Frauenfeld, dove esiste un cosiddetto “Locale”, il cui modello strutturale si rifà sostanzialmente a quello calabrese, al vertice del quale c’era anche il presunto boss Antonio Nesci, di Fabrizia, che operava per il tramite di Giuseppe Antonio Primerano, indicato come il capo del locale di Fabrizia, attualmente detenuto in Italia. In Svizzera, da 40 anni, le cosche gestivano i traffici di cocaina, armi, le estorsioni e gli omicidi, seguendo le regole decise dalla “Provincia” reggina, con la benedizione di don Mico Oppedisano, l’anziano patriarca di Rosarno indicato come il “capo dei capi” e riconosciuto dagli inquirenti come «il saggio e custode delle regole».
VIBO VALENTIA - Arriva perentorio l'ennesimo diktat del prefetto Giovanni Bruno nei confronti del primo cittadino Nicola D'Agostino: «La città – ha detto il capo dell'ufficio territoriale del governo – entro domenica dev'essere pulita. Altrimenti si passa alla commissione d'accesso». Queste le parole del prefetto rivolte al primo cittadino del capoluogo di provincia.
Bruno punta l'indice anche contro altri due ulteriori incresciosi fatti che hanno riguardato la città di Vibo: il primo riguarda il mancato funzionamento della macchina amministrativa, dato il provvedimento della dirigente Teti, che nel pomeriggio di ieri ha decretato la chiusura degli uffici «per motivi di ordine pubblico legati all'emergenza rifiuti». Il secondo riguarda i sindacati, coinvolti nei giorni scorsi a trovare una soluzione condivisa sull'emergenza. Gli ultimatum da parte del prefetto arrivano in un momento delicatissimo anche per gli ex dipendenti Eurocoop, che ancora aspettano di essere reintegrati al lavoro nella Progettambiente, nuova società chiamata a gestire la raccolta dei rifiuti.
Continua sulla scia di un ottimo successo la stagione culturale della città di Chiaravalle Centrale. Oggi sabato 29 marzo, all'interno della sala Impero, a partire dalle ore 21, si esibirà la celebre Compagnia Teatro Popolare della città di Vibo Valentia. Il longevo sodalizio vibonese porterà in scena la commedia “Don Vicenzu, Mastru Turi e l’imbenzioni i l’acqua cadda”, testo redatto da Raffaele Gemelli, adattamento e regia di Carmelo Genovese, quest'ultimo trascinatore e anima del gruppo teatrale.
L'ambientazione della suddetta opera è un tipico contesto familiare, dove Don Vincenzo vuole farla da padrone, imponendo finanche un'assurda 'patria potestà' sulla sorella, destinata ad occuparsi delle faccende familiari e impossibilitata ad uscire di casa per evitare di fomentare le gelosia del fratello.
Ma, oltre alla gelosia nutrita nei confronti delle sorella, la vera fissa di Don Vincenzo sono le invenzioni! Infatti, la sua casa non è altro che un laboratorio, dove lo stesso tenta di realizzare i suoi fantomatici progetti. Però, di conseguenza ad un curioso espediente adottato dalla sorella e dalla futura sposa di Don Vincenzo, le cose per lui cominceranno a cambiare... Come ogni commedia che si rispetti, il finale sarà caratterizzato da una giusta dose di colpi di scena.
Gli interpreti del gruppo teatrale saranno: Paolo Cusa, Domenico Borgia, Genny Longo, Nunzia Ambrosio, Stefania Romano, Letizia Lico, Bentivoglio Angela, Roberta Greco e Rocco Valente.
La stagione culturale della città di Chiaravalle Centrale è curata dall'Assessorato alla Cultura del Comune, supportato dall'Associazione Culturale “Tempo Nuovo”, dall'Associazione Culturale “Dinamicamente” e dal “Gruppo Folcloristico Città di Chiaravalle”.
‘Buongiorno Regione’ è un contenitore di informazione prodotto dalle Testate giornalistice delle sede Rai regionali, in onda ogni mattina alle ore 7.30, dal lunedì al venerdì su Rai 3. All’interno dello stesso programma, ogni venerdì, la rubrica ‘Un paese alla volta’ da spazio ad un piccolo angolo della Calabria. Questa mattina è toccato a Vallelonga, “il paese della salute”, dove diversi decenni fa molti si recavano per ricevere le cure del professore Pasquale Castiglione Morelli, che nel 1904 fondò la clinica Chirurgica di Vallelonga, una struttura per l’epoca unica nel Meridione d’Italia e che – a causa purtroppo dell’indifferenza delle istituzioni – non riesce a tutti gli effetti a divenire un museo, come gli abitanti del piccolo centro delle Serre Vibonese sperano da anni. Le telecamere di “un paese alla volta” si concentrano però anche sulle bellezze culturali del territorio, come il Santuario intitolato alla madonna spagnola di Monserrato o le tele del pittore Andrea Cefaly, sulle manifatture artigianali oltreché sulle specialità gastronomiche.
Rivedi la puntata di “Buongiorno regione – Un paese alla volta” su Vallelonga, al link seguente:
Bisogna chiedere informazioni a qualcuno che si reca al cimitero a visitare la tomba di un congiunto. Oppure affidarsi alle mappe di google. Se non si è vibonesi e si desidera – per curiosità, interesse turistico o per ragioni di studio – vedere di persona le antiche fortificazioni di età greca che proteggevano la subcolonia locrese di Hipponion, bisogna informarsi per tempo e dettagliatamente. Una volta giunti sul posto indicato, poi, c'è da indovinare l'ingresso al sito. Proprio così, perchè sul cancello arrugginito semichiuso non c'è alcuna indicazione circa il luogo a cui si accede. Superato il timore di invadere una proprietà privata, e tenendosi bene a distanza dai fili che fuoriescono da una cassetta elettrica completamente divelta, si capisce quindi che le famose mura greche sono lì, a testimonianza dei fasti di una città che, oggi, sembra aver smarrito se stessa a tal punto da non fare neanche più caso al degrado in cui versano i suoi luoghi simbolicamente più importanti.
C’è anche l'architetto Raimondo De Raffele nel gruppo di progettisti che si sono distinti nell’ambito dell’iniziativa urbanistico-architettonica lanciata dal Comune di Catanzaro alcuni mesi fa. Il concorso d’idee, bandito dall’amministrazione Abramo per la riqualificazione del centro storico catanzarese con la realizzazione di un’isola pedonale da Piazza Grimaldi sino a Piazza Santa Caterina, ha richiamato l’attenzione di ben 31 team di architetti ed altrettanti elaborati (due dei quali non sono stati ammessi alla selezione perché pervenuti fuori tempo massimo).
La commissione esaminatrice dei progetti – composta dagli architetti Carolina Ritrovato (presidente), Teresa Gualtieri, Raffaele Battaglia, Anna Russo e Giovanni Laganà – ha individuato le tre idee meritevoli di encomio, dalle quali il Comune attingerà concretamente per la riorganizzazione ed il rinnovo del centro storico della città di Catanzaro. Sul secondo gradino del podio l' U.P.lab: un’equipe di giovani architetti calabresi, composta dal serrese Raimondo De Raffele che con i colleghi Andrea Lonetti, Federica Silipo, Chiara Saraceno, Alfonso Sanfile, Giuseppe Anania e Massimo Scalzo ha presentato una proposta progettuale denominata INS3CT.
L’idea seconda classificata prende spunto da un approccio sperimentato in tutto il resto d’Europa: la partecipazione del cittadino. Un percorso metodologico basato quindi sul concetto di cittadinanza attiva, ma che in Italia – ed in particolar modo nel Meridione – stenta ancora a decollare. Pensieri, bisogni, desideri ed aspettative dei catanzaresi sono emersi da un questionario che il gruppo di architetti ha somministrato ad un campione di catanzaresi, composto da cittadini appartenenti a tutte le fasce d’età e genere, oltreché a diverse categorie sociali, compilabile sia in versione cartacea che digitale.
“Lo scopo – si legge nella relazione del progetto che si è aggiudicata il secondo posto del concorso – è quello di ascoltare il territorio per poter valutare al meglio i bisogni e le aspettative condivise dalla popolazione in modo da accelerare il processo di appropriazione di un nuovo spazio rispondendo a necessità immediate e reali. Il fine ultimo è quello di rendere i cittadini partecipi alla formazione di un nuovo concetto di spazio pubblico come risultato estetico di un programma funzionale partecipato in cui i futuri fruitori sono la vera committenza.” Di conseguenza, integrando le prescrizioni già sancite dal bando con le proposte espresse dalla popolazione attraverso il sondaggio “si sono individuati gli obiettivi strategici e le relative modalità per perseguirli”. Ne è emersa soprattutto la necessità di interpretare Corso Mazzini come “un’infrastruttura di relazione sociale, che entri in sinergia con attività presenti e future”. Ai progettisti del gruppo U.P.lab è parso fondamentale “intervenire sull'assetto globale del trasporto pubblico, privilegiando l'istituzione di una zona a traffico limitato, percorribile dai soli mezzi pubblici; creare spazi di aggregazione e sosta di qualità in prossimità di punti sensibili; recuperare la memoria storica del vecchio tram; semplificare l'arredo urbano aumentando la superficie libera; collocare il verde su un piano elevato rispetto a quello stradale con uso di pergole e giardini pensili; individuare porzioni di percorsi protetti dalle intemperie”. Si è pertanto riuscito, allo stesso tempo, a salvaguardare funzionalmente l’esigenza di espandere lo spazio urbano, rendendolo vivo e fruibile, mediante la creazione di luoghi di incontro, sosta e socializzazione. Creando quindi, come definito dagli stessi architetti: “Non più uno spazio anonimo, ma un luogo vivente che abbia una sua identità e che possa contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente urbano e, di conseguenza, la qualità della vita del cittadino.” Fulcro della proposta progettuale dell'U.P.lab, è stata quindi l’abilità nel combinare le disposizioni del bando (elementi coprenti, attraversamento carrabile, ecc.) con i “desideri” dei cittadini (spazi adibiti al verde pubblico, percorsi protetti, sedute, trasporto pubblico, ecc.).
Se ne è ottenuto una struttura esile ma compatta, alta 5 metri dal piano stradale, costituita in cor-ten (acciaio con elevata resistenza meccanica e senza costi di manutenzione futura), di basso impatto visivo e abbellita da verde pensile, scomponibile in base alle necessità, capace di individuare due zone a diversa tipologia di mobilità (una pedonale-lenta e una destinata ai mezzi pubblici e di emergenza) e che, soprattutto, permette la copertura completa del manto stradale con superficie di appoggio minima. Una soluzione strutturale che rievoca una forma già nota in natura: quella del bacillus rossius, comunemente noto come Insetto Stecco ( da cui deriva il nome dell’idea progettuale stessa).
L’illuminazione degli stessi “insetti” è composta da un sistema a Led che garantisce un bassissimo consumo energetico, una lunga durata ed una resa architettonica notevole. Inoltre, lo stesso progetto, prevede l’installazione di totem informativi con schermi a Led - su cui prendere visione delle notizie e delle informazioni che interessano la città capoluogo calabrese – e la copertura internet wi-fi di tutta l’area interessata. Altro punto forte e la rievocazione dell’antica tranvia catanzarese, i quali binari sono ancora presenti in alcuni punti di Corso Mazzini. Un elemento, quindi, rievocativo della memoria storica della città, pronto a rinascere nella proposta progettuale siglata U.P.lab, grazie alla riproposizione di binari (proprio nei punti nei quali erano originariamente situati) con l’inserimento di un sistema di due sedute simmetriche e scorrevoli su un intervallo di 10 metri. L’idea prevede inoltre soluzioni progettuali anche per altri punti dislocati sul centro storico catanzarese come Piazzetta delle Libertà, Salita Mazzini e Piazza Grimaldi.
Il prefetto Michele Di Bari, lascia l'incarico di capo dell' Utg di Vibo ed a prendere il suo posto sarà Giovanni Bruno. A deliberarlo è stato il Consiglio dei Ministri che, nella seduta odierna, oltre a procedere alla surroga di Di Bari, ha disposto anche il cambio al vertice di altre due Prefetture: il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, è stato trasferito a Perugia, mentre nel capoluogo di regione arriva l'attuale prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro. Nella città dei bruzi, invece, Gianfranco Tomao prenderà il posto dello stesso Cannizzaro.
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