Questi giorni, a prescindere delle convinzioni spirituali e religiose di ogni singolo individuo, affascinano con il loro carico di spiritualità anche coloro che sono distanti dalla Chiesa cattolica o hanno altre convinzioni religiose, o chi è ateo, come me. Le feste religiose hanno quasi sempre una fotografia, una sceneggiatura popolare, una cornice fatta di suono, di gastronomia, di credenze e di favole. Il Natale è la festa per eccellenza, la festa della pace, la festa dell’amore, fondata su una favola, o in ogni caso descritta come una favola ai bambini che si approcciano al cattolicesimo. Il presepe, l’albero, e poi, più “consumisticamente” parlando, Babbo Natale. Verità o favola. La parte “laica” della festa, poi, è la vicinanza alla famiglia, e dentro ciascuna ci sono i propri vissuti e le proprie ricette e i propri ricordi…ognuno le zeppole le fa a modo suo. Chi le preferisce con la sarda e chi senza, chi ci mette la patata perché ce la metteva sua nonna. E i piattini di zeppole calde o tiepide che passano tra le case, contro le pizzette di spizzico o di mc donald.