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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Alla Serrese non riesce il tanto desiderato "triplete". La squadra di mister Amoroso, infatti, ieri è stata una delle compagini protagoniste della "Coppa Regione Prima Categoria", alla quale oltre alla Serrese - regina del girone "C" - hanno partecipato anche Juvenilia, Uria e Cittanovese, squadre vincitrici rispettivamente dei gironi A, B e D. Nonostante questo primo passo falso, la stagione della Serrese è stata più che positiva, culminata con la vittoria del campionato - e, di conseguenza, la matematica promozione - e con il successo nella finale della Coppa Calabria contro l'Uria 2000.
E, guarda caso, è stata proprio l'Uria 2000 ad aggiudicarsi il trofeo, dopo una giornata nella quale non sono mancate le emozioni
Il primo incontro della giornata (della durata complessiva di quarantacinque minuti) ha visto di fronte proprio Serrese e Uria. Sfida, questa, terminata con il successo dei catanzaresi ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi a reti inviolate
La seconda partita, invece, è stata quella tra Juvenilia e Cittanovese, match in cui si sono registrati il maggior numero di gol segnati in tutto il torneo: l'incontro è terminato con il successo della Juvenilia per 3 a 1. Dopo il vantaggio iniziale dei reggini con Zerbi, la squadra dell'Alto Jonio riesce a rimontare lo svantaggio grazie alle marcature di Golia, Falcone e Jarar.
Il terzo incontro, valevole per il terzo ed il quarto posto, ha visto invece la Serrese affrontare la formazione reggina della Cittanovese: anche qui, come nel primo caso, sono stati necessari i calci di rigore per decretare la squadra vincitrice e, alla fine, i tiri dagli undici metri hanno premiato la squadra di mister Amoroso. I quarantacinque minuti si erano chiusi sull'1 a 1, per via del gol iniziale di Zerbi per la Cittanovese e del pareggio dei biancoblu con il solito solito Crudo.
Nella finalissima si sono affrontate Uria 2000 e Juvenilia ed ai catanzaresi è bastato un gol di Canino per battere i cosentini e aggiudicarsi, dunque, la coppa della Regione.
La Catanzarese “Stefano Gallo”, orfana dei bomber Galera e Rocha (squalificati), pone fine alla lunga serie di risultati negativi e batte tra le propria mura il Serra calcio a 5 di mister Gerardo Pisani. Per i bianco blu vibonesi si tratta dell’undicesima sconfitta stagionale, la maggior parte delle quali sono state rimediate proprio in trasferta. Parte bene il Serra che, dopo dieci minuti, si porta addirittura sul 2 a 0. I locali, però – visti i numerosi passi falsi degli ultimi impegni – reagiscono ed accorciano le distanze, portandosi sul 2 a 1. Subito dopo, la Catanzarese riporta il risultato in parità grazie a Frangipane (foto), per poi rimontare lo svantaggio con Calabrese. Prima dell’intervallo, c’è anche il tempo per assistere alla quarta marcatura dei catanzaresi. Nei secondi trenta minuti di gioco, i giallorossi dilagano con Amendola e Fasolino (6 a 2), portando a casa tre punti fondamentali per la salvezza. Polemiche a fine gara con i vibonesi che hanno bocciato in toto la direzione arbitrale. Infortunio più grave per Francesco De Caria che, a fine gara, è stato trasportato all'ospedale Pugliese di Catanzaro. Per lui, si parla di una rottura del tendine. Al giocatore vanno gli auguri di pronta guarigione.
C'era tempo fino alla mezzanotte di lunedì 9 gennaio per Michele Traversa, sindaco dimissionario del comune di Catanzaro, per tornare sui suoi passi. Le notizie ufficiose che arrivavano ieri dall'entourage dell'ex sindaco non facevano ben sperare su un eventuale passo indietro da parte dell'onorevole Traversa e così infatti è stato. Stamani il segretario generale del comune catanzarese ha ufficialmente comunicato al prefetto Reppucci che non c'è stato nessun ripensamento dell'ormai ex sindaco Pidiellino in merito alle sue dimissioni e quindi, già nella mattinata di oggi, è arrivata la nomina a commissario del comune di Giuseppina Di Rosa, ex prefetto della città stessa. Il commissario Di Rosa prenderà servizio già da domattina e rimarrà in carica fino alla prossima primavera, quando i cittadini catanzaresi saranno richiamati alle urne.
La conclusione ufficiale dello psicodramma andrà in scena domani, con la formalizzazione della lettera di dimissioni che è già pronta sulla scrivania del segretario generale del comune di Catanzaro. Domattina verrà protocollata: da quel momento Michele Traversa avrà 20 giorni per ripensarci, ma è lui stesso a chiarire che non tornerà indietro, e dicono sia un uomo di parola. Pare che nel giorno più lungo della sua carriera politica, cioè ieri, abbia ceduto anche emotivamente di fronte al suo fallimento, come lo ha definito lui stesso. Dicono addirittura di averlo visto in lacrime, sofferente e depresso nel chiedere scusa alla sua città. Ma non se la sentiva, l'ex presidentissimo. Non poteva essere lui "a licenziare padri di famiglia e a chiudere le scuole", e dunque ha scelto.
Ha scelto tra se stesso e i catanzaresi, il sindaco-deputato. Ha scelto le vellutate poltrone di Montecitorio, perchè pare che lo scranno di primo inquilino di palazzo dei Nobili attualmente sia postazione molto meno comoda. L'analisi politica va fatta, senza faziosità, poichè lo spessore e l'onestà del personaggio lo richiedono. E dunque: il comune sta per sforare il Patto di Stabilità per 12 milioni di euro; c'è una voragine nelle casse dell'ente; le società partecipate sono al collasso e molti lavoratori rischiano il licenziamento; l'edilizia scolastica è in una situazione gravissima, con tanti edifici attualmente frequentati che sono ad alto rischio e che quindi dovranno essere chiusi; la gestione dei rifiuti è in tilt e la discarica di Alli è una polveriera pronta ad esplodere. Tutto vero, e tutto già noto da mesi, soprattutto. Traversa non poteva non sapere: prima delle elezioni, durante la campagna elettorale, nei suoi primi 6 mesi di mandato. Ed anche i catanzaresi sapevano, e proprio perchè sapevano avevano scelto, in massa, di affidarsi nelle mani di quell'amatissimo ex presidente della Provincia, che era diventato un simbolo del buon governo anche per gli avversari. Un politico vecchio stampo, una persona di grande esperienza, un ex fascista diventato col tempo sempre più "istituzionale", un uomo che, in democrazia, sa comandare e sa far funzionare le cose: per questo Traversa aveva stravinto contro l'ottimo ma imberbe Scalzo, a cui gli apparati regionali del Pd - sempre fautori di dinamiche politiche medievali - hanno dato spazio solo perchè c'era la certezza di perdere. Doveva essere un messia, l'uomo della provvidenza per la città capoluogo di regione, per questo l'avevano votato tutti. E invece.
Ammette il fallimento, il sindaco-deputato, e getta la spugna. Chiede scusa, e fa bene, perchè ha tradito i suoi elettori. E' onesto nel farlo, ma le difficoltà della città sono solo delle concause. Il motivo principale è uno, e riguarda molto poco l'interesse generale e molto di più quello di un singolo, lui. Basta domandarsi, con la stessa onestà che si riconosce, a ragione, a Traversa, perchè tutto ciò sia successo ora. Perchè il sindaco getta la spugna proprio adesso? La risposta è una sola, e sta nella decisione della giunta per le elezioni di Montecitorio di obbligarlo a scegliere tra il Comune e la Camera. Inutile nascondersi. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'incompatibilità tra le due cariche, Traversa aveva preso tempo, ma adesso una recentissima lettera del presidente della Camera lo ha obbligato a scegliere, e lui ha scelto. Non ha scelto quando ha scoperto il buco nelle finanze comunali, non ha scelto quando ha saputo delle difficoltà che avrebbe avuto nell'amministrare, ha scelto quando è stato obbligato. E, oltre a scaricare una città intera in nome di una sua convenienza personale, ha provocato un terremoto anche nel suo partito.
Si è subito dimesso, infatti, da coordinatore provinciale del Pdl, ma molti, troppi nel partito catanzarese hanno preso le sue dimissioni come un ceffone politico che sarà difficile smaltire. Sì, è anche probabile, come dice Traversa, che Catanzaro resterà in mano al centrodestra, ma con che animo e con che fiducia torneranno alle urne i cittadini, a distanza di un anno dall'avvento del messia, sapendo di essere stati traditi anche dal più popolare e amato punto di riferimento politico di Catanzaro? E infine Traversa, che ha fatto cose meravigliose come il parco della Biodiversità, non prova alcun imbarazzo nel chiudere la carriera politica abbandonando la sua barca in cattive acque per salpare verso lidi ben protetti da privilegi vitalizi?
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