mini MANIFESTAZIONE_optSERRA SAN BRUNO - Ha dell'incredibile quanto sarebbe accaduto nei giorni scorsi all'interno delle scuole superiori del popoloso centro montano. Un minorenne, che frequenta l'istituto alberghiero, avrebbe preso a pugni un docente. A causare l'accaduto, sarebbero state delle avances che il professore avrebbe rivolto nei confronti di una ragazza. Da qui, l'inevitabile presa di posizione dell'istituto, che ha deciso di sospendere il minore, denunciato anche dal professore a seguito appunto dell'aggressione. 

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SERRA SAN BRUNO - Avrebbe avvertito dei forti dolori addominali e, una volta giunta al Pronto Soccorso, i medici gli hanno inizialmente somministrato una flebo e, dopo una serie di accertamenti, è stata rimandata a casa. Alle prime luci dell'alba, però, è deceduta. Vittima di un presunto caso di malasanità è una donna di 55 anni, S.R., di Serra. I familiari, ieri sera, hanno lanciato l'allarme chiamando il 118, ma l'ambulanza in dotazione all'ospedale 'San Bruno', in quel momento non era disponibile, perchè impegnata in un'altra emergenza. 

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mini soriano_calabroSORIANO - E' stato arrestato con le accuse di tentato furto, resistenza a pubblico ufficiale e minacce, un cittadino rumeno senza fissa dimora che, nella mattinata di ieri, ha forzato la porta del vecchio carcere mandamentale di Soriano. Secondo quanto reso noto dai carabinieri, l'uomo, R. V. classe 1965,alle 11 di ieri mattina, si sarebbe introdotto furtivamente nella parte del vecchio Convento appartenente all'ex carcere mandamentale, attualmente adibita a dormitorio per turisti in cerca di ospitalità. Il cittadino rumeno, dopo aver forzato la porta, avrebbe rovistato nei cassetti e nei mobili danneggiandoli. Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri della locale Stazione coadiuvati da una pattuglia dell'Aliquota Radiomobile serrese e coordinati dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno maresciallo Giuseppe Grillo. Il quarantottenne, alla vista degli uomini della Benemerita, avrebbe opposto resistenza minacciando di morte i militari dell'Arma che a questo punto sono riusciti a trarlo in arresto. L'uomo nelle prossime ore dovrebbe rispondere dell'accaduto innanzi al l'Autorità Giudiziaria competente.
 
 
(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')
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mini SSL20424SERRA SAN BRUNO - Avrebbe più volte minacciato la vicina di casa e, dopo reiterati atteggiamenti, è stato tratto in arresto per il reato di stalking dai carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone. A finire in manette è stato Leonardo Politi, 37enne di Serra, reo di aver perseguitato una donna, R.B., 31 anni del luogo. Politi è già noto alle forze dell'ordine, perchè tratto già in arresto nove anni fa per danneggiamenti a colpi di arma da fuoco nei confronti di alcuni distributori. Non solo: oltre alle minacce, infatti, avrebbe anche provocato l'incendio dell'autovettura della vicina di casa, una Fiat Punto, verificatosi la sera di lunedì 15 luglio. La macchina, andata completamente distrutta, era parcheggiata proprio nei pressi dell'abitazione della donna.
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mini topi“Paria na gatta. Na gattaredha addandunata. ‘Mbeci era nu surici!”. A vederlo da lontano - il topo liberamente transitato questa mattina nei pressi di via Cavour, nel cuore del centro storico di Serra San Bruno – secondo il racconto di un’anziana signora residente sul posto, sarebbe parso un gatto. Grigio e pasciuto. Invece era un topo. Un topone con la coda ritta e dall’andatura superba, che scorazzava tranquillo tra le abitazioni di Terravecchia. Poi nel giro di una mezz’ora, ancora la donna, avrebbe notato altri due ratti, più piccoli ma più veloci. Spariti entrambi nella bocca della grondaia di una casa. E così decine e decine di altri avvistamenti, quasi tutti nella stessa zona. Un centro storico letteralmente invaso da questi – peraltro prolifici – roditori che, tra sacchi e sacchetti della cosi detta ‘raccolta differenziata’, crescono, si nutrono e si riproducono.  
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Sharo Gambino non aveva neanche trent'anni quando affrontò per la prima volta le colline che dalla pianura di Sibari salgono verso la Sila greca. Quella Calabria proprio non la conosceva. Un altro mondo. Perfino i castagneti, che si affacciavano sulla parte meridionale del golfo di Taranto, non sembravano gli stessi delle montagne delle Serre, dov'era cresciuto. Già scriveva per il Messaggero e per Momento Sera, faceva il cronista di provincia e girava a piedi tra paesini e campagne in cerca di storie da raccontare. Era curioso e testardo, ma ancora non immaginava che quei luoghi gli avrebbero ispirato qualcosa di raro. 
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mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO – Il primo cittadino Bruno Rosi, non sarebbe più intenzionato a rinnovare i progetti per i lavoratori Lpu-Lsu in scadenza il prossimo 31 dicembre. A questa determinazione sarebbe pervenuto negli ultimi giorni dopo le “resistenze” di alcuni lavoratori che non avrebbero ottemperato alle nuove mansioni previste dalla rimodulazione dei progetti in atto. Il sindaco, avrebbe quindi constatato come a fronte di 58 lavoratori, i risultati dell’organizzazione dei lavoro sarebbero piuttosto scarsi, e tutto ciò avrebbe fatto ingenerare nel capo dell’esecutivo cittadino, l’intenzione di non rinnovare i progetti. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, lo stesso primo cittadino avrebbe anche “suggerito” l’opportunità che i lavoratori prendano in considerazione l’idea di chiedere il trasferimento presso altra sede, proprio per non perdere il diritto al rinnovo dei progetti e ad una sempre vana stabilizzazione. 
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mini municipio serraRiceviamo e pubblichiamo:

SERRA SAN BRUNO - La triste denuncia del sig. De Paola, titolare dell’Agriturismo Fondo dei Baroni, circa la gestione del “Pitagora mundus” scrive un’ulteriore pagina nella storia dei fallimenti politici ed amministrativi dell’attuale maggioranza e, probabilmente, non fa altro che preludere la fine di un progetto assai pregevole ma incompatibile con l’assoluta incapacità di gestirlo delle istituzioni coinvolte, prima fra tutte la nostra amministrazione comunale che, nella passività più assoluta, ha intrapreso senza alcuna consapevolezza, preparazione o programmazione un progetto che avrebbe dovuto rappresentare una grande opportunità di integrazione e di scambio culturale degna della cultura e sensibilità serrese ma che si è trasformato, per colpa dell’improvvisazione, in un danno anche per la stessa immagine del paese .

Più volte in consiglio comunale come minoranza avevamo evidenziato le numerose criticità e lacune nella gestione a cominciare dalla scarsa conoscenza e consapevolezza dimostrata dalla maggioranza circa l’accordo e gli impegni assunti con la regione, passando per l’inesistenza di una benché minima programmazione ed organizzazione del periodo di soggiorno e finendo con la mancanza di alcuna previsione in bilancio, ma mai si sarebbe pensato che tale incapacità amministrativa avrebbe trascinato nel baratro chi, per spirito di ospitalità, collaborazione e civiltà, sopperendo alle mancanze dell’amministrazione, aveva accettato, accollandosi di anticiparne spese, strumenti e lavoro, di prestare ospitalità ai ragazzi egiziani ritenendo di poter riporre massima fiducia nella serietà degli impegni assunti dalle istituzioni.

Perciò, di fronte ad una tale denuncia, l’amministrazione comunale, che in prima persona si è impegnata sia con gli imprenditori coinvolti sia con i cittadini tutti sui quali, comunque, sono ricaduti e ricadono alcuni dei costi dell’ospitalità fornita, ha il dovere di dare una spiegazione e chiarire il perché un progetto nato per arricchire culturalmente la nostra comunità abbia finito per danneggiarla e quali sono le intenzioni per il prosieguo.

Ma vi è soprattutto la necessità che, invece di fare un deplorevole scarica barile per cercare un capro espiatorio su cui far ricadere le colpe, ognuno si assuma le proprie responsabilità impegnandosi a trovare, nel più breve tempo possibile, una soluzione a questa vicenda che rischia veramente di compromettere non solo il completamento del ciclo avviato e conseguentemente l’immagine e la credibilità del paese, ma addirittura il futuro di un’impresa e di coloro che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, vi avevano “fortunatamente” trovato lavoro.

Rosanna Federico
Consigliere comunale Pd

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Venerdì, 24 Maggio 2013 13:34

'Le matriosche del sindaco di Fabrizia'

mini fabriziaRiceviamo e pubblichiamo:

FABRIZIA - Se il Sindaco non può, per varie ragioni, assumersi le responsabilità gestionali di competenza dirigenziale, non è obbligato a farlo. Non è peraltro comprensibile una posizione ibrida e rischiosa che evidenzi sostanziali limiti per tempo a disposizione e per competenze specifiche. Per quale recondito motivo, invece di autonominarsi, non ha fatto ricorso ad altri, anche all’interno della struttura? In molti piccoli enti ci si avvale del Segretario comunale, il quale affida i procedimenti a personale di adeguata qualifica: il Comune di Fabrizia è fornito di queste possibilità. Probabilmente la scusante assunta a sostegno del mancato turn over in occasione del pensionamento del personale nel 2011 sarà stata la ristrettezza delle risorse, ma su questo ci sarebbe molto da ridire. Avrà intenzione di usare lo stesso sistema fra qualche mese, allorché si verificherà la fuoruscita di altri due dipendenti giunti al top dell’anzianità di servizio e d’età pensionabile? Evidentemente non c’è molto da giustificare. Infatti i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici sono fermi al 2010 per disposizioni del Governo. La vacanza nella titolarità dell’Area Amministrativa, risalente al 2011, non ha conseguito gli eventuali risparmi matematici. In effetti, nonostante il numero ridotto di personale, la spesa da consuntivo recentemente approvato, tra il 2011 ed il 2012 si equivale.

Ma, facciamo il punto sull’anomalia dei compiti e responsabilità trattenute dal Sindaco iN capo a sé. L’atto è solo formale, soprattutto, strumentale. Esempio lampante ne è la recente occasione del bando per la formazione di una graduatoria di aspiranti alla frequenza di un corso di formazione per braccianti agricoli disoccupati, regolarmente retribuito e finanziato dalla Regione Calabria. In tale occasione, sapientemente, il Sindaco-Responsabile di Area, ha pensato bene di delegare la sua responsabilità ad una specie di Commissione. Il problema però, non è solo la commissione – assurda quanto assurdo è l’averla costituita – ma soprattutto il "commissariamento" dei suoi doveri. Avrebbe potuto e dovuto confrontarsi direttamente con la sua responsabilità ed avrebbe potuto farlo affidando il procedimento interno ad idoneo personale comunale a disposizione, che avrebbe steso matematicamente la graduatoria provvisoria, sulla base dei formali ed automatici criteri oggettivi cristallizzati nel bando. Invece ha ideato un inutile strumento, a mo’ di scatola cinese, o per meglio dire Matriosca, dentro e fuori della quale c’è la sua regia, il suo “seme”, ma anche, piaccia o no, la sua responsabilità. Ha assegnato ad un organismo strutturalmente fuori luogo, un’attribuzione sua, per poi tornarci come “approvatore”, come se si trattasse di un compito di altri e non di un suo precipuo dovere strutturale. Quand’anche si facesse una forzatura mentale per accettare, dal punto di vista squisitamente organizzativo, l’utilizzo di una bizzarra commissione per un compito elementare quale mettere in ordine di grandezza degli indicatori Isee, non si capisce perché abbia esagerato pretendendone anche l’avviamento! Al pari grave, se non di più, è stato l’aver bypassato addirittura la pubblicazione della graduatoria provvisoria, facendola dichiarare immediatamente definitiva e rubando agli interessati esclusi la possibilità di difendere il proprio diritto eventualmente negato. Mimetizzare le responsabilità amministrative, traslandole – in apparenza, perché ne è e ne rimane il solo responsabile - artificiosamente su dipendenti comunali indifesi, non può essere metodo per affrancarsi dalle le responsabilità politiche sgradevoli ed autoritarie.

Per questo tipo di eventi ci sarebbe forse da far intervenire il Prefetto, mostrandosi in tutta evidenza motivi ben più ragionevoli di quelli che hanno reconditi scopi da campagna elettorale, interna ed esterna dell’Amministrazione comunale. Ma questa campagna elettorale quasi certamente resterà inascoltata da chi aspira a legalità piuttosto che all’autoritarismo di vecchio stampo, riproposto fuori tempo massimo.

Maria Cirillo

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Mercoledì, 15 Maggio 2013 11:47

Comune, Lsu-Lpu: l'ira della Uil provinciale

mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO - «La vicenda iniziata subito dopo la sua elezione a primo cittadino, scaturita dal suo bisogno di rivalsa contro due lavoratrici di pubblica utilità, colpevoli di non averla sostenuta in campagna elettorale, ha ormai raggiunto livelli insopportabili. Così come inaccettabili sono i soprusi amministrativi da lei pensati e perpetrati con la collaborazione del segretario comunale che, pur di conservare il suo posto di lavoro, ha avallato ogni irregolarità ed è passato sopra, come riportato dalla stampa, anche ad aggressioni fisiche di cui lei si sarebbe reso protagonista nei suoi confronti». È questo l’incipit di una lettera che il segretario provinciale della Uil, Luciano Prestia, ha scritto rivolgendosi al sindaco Bruno Rosi, facendo sapere come «nonostante gli inviti alla riflessione», affinchè si utilizzassero i lavoratori «non in base alle amicizie, parentele o, peggio, al riconoscimento della dignità di lavoratore soltanto se sostenitori elettorali, suggellando di fatto un patto di voto di scambio, non sono valsi a nulla».

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