mini masciari_real_serraStorie di ordinaria follia. Che poco hanno a che vedere con il calcio e con lo sport in generale. Storie che, purtroppo, si ripetono di frequente nei campionati dilettantistici e che vedono, loro malgrado, protagonisti gli arbitri.
 
Ci stiamo riferendo a quanto accaduto ieri nel corso della partita tra Allarese e Real Serra, valida per la ventesima giornata del campionato di Seconda categoria, girone ''F''. L'incontro, ormai, volgeva al termine quando il direttore di gara, il signor Lapa di Vibo Valentia, sarebbe stato aggredito da un giocatore dell'Allarese, S.Cirillo, poi espulso. Inevitabile la decisione dell'arbitro di sospendere l'incontro e, giovedì pomeriggio, dal Comitato Provinciale Vibo Valentia della Lega Nazionale Dilettanti, uscirà il comunicato ufficiale con i provvedimenti del giudice sportivo. Probabile, dunque, la stangata nei confronti dell'Allarese.
 
Fino a quel momento, il Real Serra stava conducendo abilmente l'incontro. La squadra del patron Bruno Masciari, infatti, era in vantaggio per 2 a 0, grazie alla doppietta di Gregorio De Caria, autentico perno del centrocampo serrese che, ancora una volta, ha dimostrato di meritare categorie nettamente superiori. 
 
L'epilogo del derby della montagna, dunque, non è stato quello sperato. Il presidente del Real Serra, Bruno Masciari, interviene chiarendo alcune situazioni che si sarebbero verificate nel corso dell'incontro: «Fino alla sospensione - ha dichiarato il numero uno della squadra - i miei ragazzi stavano conducendo meritatamente e con il minimo sforzo e, nonostante le assenze importanti, il Real Serra si rilancia verso la zona playoff. La gara è stata condotta correttamente ed in maniera trasparente dal direttore di gara, senza alcun favoritismo. Ci tengo a fare questa precisione, perchè il tecnico dell'Allarese, Rullo, sulle pagine de ''Il Quotidiano della Calabria'' ha dichiarato testualmente che l'arbitro avrebbe diretto l'incontro in una sola direzione e con ammonizioni solo nei confronti dell'Allarese. Non sono d'accordo. La mia squadra fino ad oggi si è contraddistinta per la massima correttezza ed il rispetto nei confronti dell'avversario, raggiungendo ottimi risultati sul campo e dimostrando altresì di avere ottimi giocatori». Masciari, però, ci tiene anche a precisare che «contrariamente a quanto pubblicato nell'edizione odierna de ''L'Ora della Calabria'', non c'è stato alcun tipo di scontro tra i giocatori presenti sul terreno di gioco». Il presidente del Real Serra conclude esprimendo «piena solidarietà al signor Lapa di Vibo Valentia per quanto accaduto» e «all'intera categoria arbitrale» per «l'ennesimo episodio spiacevole». Anche il dirigente Giuseppe Tassone ha voluto esprimere la propria opinione: «Il calcio e lo sport in generale - ha affermato Tassone - sono un'altra cosa rispetto a quanto accaduto ieri». 
 
Nel corso dell'incontro da segnalare anche l'infortunio di Simone Stingi, sostituito al ventesimo del primo tempo. Il giocatore ha riportato una distorsione che lo costringerà a rimanere fermo per almeno due settimane. 

 

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mini logo_USB_67df92_03Dopo le promesse, il silenzio. L’imponente manifestazione dell’8 maggio scorso a Catanzaro aveva costretto l’assessore al Lavoro Nazzareno Salerno ed il presidente Giuseppe Scopelliti a rendersi autori di dichiarazioni rassicuranti per il futuro occupazionale degli Lsu ed Lpu calabresi. Annunci esclusivamente verbali che, di fatto, ad oltre un mese di distanza, non sono stati seguiti da alcun provvedimento concreto. In quell’occasione si era garantita la copertura finanziaria per il pagamento degli stipendi solo fino al prossimo 15 luglio, data sempre più vicina oltre la quale si intravede per i 5200 Lsu ed Lpu calabresi un futuro ancora più avverso.
 
L’Unione Sindacale di Base, in una nota diffusa nella mattinata di ieri, ha rinnovato la piena intenzione di lottare senza sosta al fianco dei precari calabresi in servizio presso molti enti locali: “Riteniamo grave il silenzio della Regione Calabria sia rispetto alle nostre richieste di incontro, sia rispetto alla reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 promessi dal presidente Scopelliti e dall’assessore Salerno”.
 
Le promesse dei due politici regionali erano arrivate propria a culmine della manifestazione promossa dallo stesso Usb l’8 maggio scorso ed a seguito della quale si era tenuto un incontro fra Regione e Governo nazionale sul tema occupazione. Un incontro che in realtà non ha partorito alcuna notizia rassicurante per i precari calabresi, anzi la questione sembra sia stata volutamente affrontata in maniera generica ed astratta in un grosso calderone concernette tutte le problematiche legate al lavoro in Calabria. 
 
L'Usb ha quindi rivolto l’ennesimo sollecito all’assessorato regionale competente in materia “a prendere atto della realtà del precariato calabrese e del suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli enti locali della regione, nonché per far ristabilire la legalità contrattuale e previdenziale vergognosamente violata, da organi di Stato, in quasi due decenni di umiliante utilizzazione in nero”. 
 
Altra grana per i lavoratori è quella della questione normativa scaturita in seguito alla bocciatura della Corte Costituzionale sulla legge regionale che rinvia i termini per la stabilizzazione: “Questa organizzazione sindacale – scrive ancora l'Usb – pretende l’attuazione di un nuovo e serio provvedimento legislativo che permetta di procedere alla definitiva e complessiva stabilizzazione dei soggetti attivi al 31/12/2012, al loro riconoscimento previdenziale pregresso ed inserimento contrattuale e salariale nelle deficitarie piante organiche degli enti utilizzatori”.
 
In conclusione della nota stampa, l’Usb - rivolgendosi a tutti i lavoratori - ha invitato a mantenere alta la guardia e a non farsi abbindolare da promesse che fino ad ora non hanno avuto alcun riscontro concreto, invitando alla mobilitazione nel caso si protraesse ulteriormente il silenzio sulla questione da parte della regione Calabria e del Governo nazionale.
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mini pasquale_3SERRA SAN BRUNO - Un omicidio rimasto impunito per tre, lunghissimi, anni. Un caso, quello di Pasquale Andreacchi, giovane trucidato barbaramente alla tenera età di 18 anni, immerso nella più totale indifferenza. L'apatia che i serresi hanno assunto in questi anni è surreale. Disinteresse più totale di fronte ad un caso che, al contrario, avrebbe dovuto suscitare indignazione. Rabbia. Scalpore. Evidentemente, però, Serra non ha avvertito questi sentimenti. Un omicidio caduto nel dimenticatoio, insomma. La famiglia Andreacchi è rimasta sola per tre, lunghissimi, anni. Ha condotto le proprie battaglie senza alcun tipo di supporto. Soltanto l'associazione culturale ''Il Brigante'' ha dimostrato di essere vicina ai genitori di Pasquale. Per il resto, silenzio tombale. Neanche la politica ha fatto il proprio dovere. Ma ciò che dovrebbe far riflettere è l'indifferenza della popolazione. Della gente comune. Quella che partecipa in massa ad un comizio elettorale, ma si volta dall'altra parte quando si tratta di ricordare una giovane vittima innocente della criminalità organizzata.
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mini acqua_serraSerra San Bruno si scopre un'altra volta arida, prosciugata all'improvviso del suo bene più prezioso. Quasi da due giorni senz'acqua, i serresi si ritrovano esasperati dai disagi che sono costretti ad affrontare. Dall'amministrazione comunale il buio totale: nessuna informazione ufficiale, nessun avviso ai cittadini, solo qualche parola confusa, condita da timide rassicurazioni poco credibili anche alle orecchie di chi le pronuncia. Al solito, quando si tratta di acqua, nessuno ha idea di cosa fare, di come risolvere il problema. Un paese allo sbaraglio, in balìa degli umori velenosi dell'Alaco, dell'inefficienza di Sorical e dell'ignavia dell'amministrazione Rosi.

L'anno scorso ci trovammo all'improvviso a secco sotto un metro di neve.

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mini pittelliSERRA SAN BRUNO – Dopo le affermazioni del commissario del Parco Naturale Regionale delle Serre, Salvatore Carchidi, del Pdl, che ha stigmatizzato l’operato politico dell’on. Giancarlo Pittelli (foto) approdato dal partito berlusconiano al gruppo misto, che ha criticato la recente politica restrittiva economica del governo, si levano gli scudi in favore dell'ex deputato e i “pittelliani” serresi, che in una nota difusa alla stampa attaccano duramente Salvatore Carchidi, prendono le difese del parlamentare. «Eravamo convinti - si legge nel documento - che alcune figure che rappresentano le istituzioni, prevalentemente salvaguardati dal ruolo che dovrebbero espletare, fossero immuni dal caldo torrido che in queste settimane sta attanagliando la nostra comunità, purtroppo ci siamo sbagliati. Gli effetti delle alte temperature hanno condizionato i neuroni a tal punto da determinare il pensare e senza alcun controllo di analisi e di reale concretezza,  di esprimere considerazioni che non hanno alcun riscontro reale e ancor di più fuori da un contesto politico- storico che non ha precedenti».

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mini sequestro_alaco_3SERRA SAN BRUNO – Schiuma marrone, calcinacci cadenti, tane di ratti, ruggine, muffe, escrementi di ogni genere. In molti di quei serbatoi dislocati nei comuni allacciati all’Alaco, la situazione fotografata dai Nas e dal Cfs è di forte degrado igienico. L’Alaco, a monte, manda negli acquedotti comunali un liquido non meglio identificato che forse è un po’ azzardato definire “acqua”. A valle, poi, quel liquido passa per i serbatoi Sorical e comunali dove i controlli erano occasionali e la manutenzione a dir poco carente. Nel sistema idrico dell’Alaco, per ciò che riguarda la provincia Vibonese, rientrano 21 comuni. Tra questi, vi sono molti pozzi, soggetti ad analisi solo “occasionali”.

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mini primo-piano-mirabello“Rimetto il mio mandato nelle mani del Commissario regionale D’Attorre e del Presidente De Nisi, sperando che questo mio gesto sia correttamente interpretato e che da ciò scaturisca una discussione che possa portare rapidamente il Partito a scelte unitarie, ad una gestione condivisa e ad una nuova fase di rilancio politico”. Con queste parole Michele Mirabello, Assessore Provinciale al Lavoro, rassegna le proprie dimissioni. Il tutto accade durante l’Assemblea Provinciale dei circoli del partito democratico, tenutasi in data 12 aprile u.s. alla presenza del commissario regionale Alfredo D’Attorre. Come lo stesso Mirabello ha spiegato, il gesto non ha alcun intento polemico ma spera possa servire come stimolo e spunto di riflessione sull'intricata vicenda del PD a livello provinciale. Nel suo articolato intervento, l'ex assessore sottolinea l'importanza di rilanciare l'azione politica del partito,in modo da arrivare al congresso provinciale il più coesi possibile.

 

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