Domenica, 26 Aprile 2015 15:18

Serrese, soddisfazione per la salvezza raggiunta, ma la società è stata lasciata da sola

Scritto da Salvatore Albanese
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Alla fine l’A.C. Serrese il risultato lo ha portato a casa sul filo del rasoio, ed è stata l’ultima trasferta di Bagnara a garantire i tanto agognati tre punti utili ad esorcizzare il rischio retrocessione in Prima Categoria. Una permanenza, dunque, nel campionato Promozione che permette di mantenere ad alti livelli un progetto partito ormai diversi decenni fa, per quella che, senza dubbio alcuno, può ritenersi una delle società più gloriose e longeve dell’intero panorama del calcio dilettantistico calabrese.

Eppure, nonostante la salvezza raggiunta, la società nel tempo è stata lasciata da sola a combattere contro ostacoli di ogni tipo e genere: ambientali, burocratici, istituzionali. Nel corso dei mesi del campionato appena concluso la dirigenza biancoblu ne ha viste, infatti, di cotte e di crude: dal deferimento del patron Salvatore Albano, fino alle ammende per la mancanza di acqua calda alle docce degli spogliatoi riservati alla terna arbitrale.

Disagi ed inadempienze imputabili non di certo alle condotte della società calcistica, ma ad un deserto assoluto che ogni anno circonda la squadra, rimasta, anche questa volta, sola a combattere contro i mille ostacoli che lo svolgimento di un campionato di calcio dilettantistico può riservare da queste latitudini.

Già nell’estate scorsa, alla vigilia della stagione calcistica 2014-2015, “sofferta” era stata la procedura di collaudo del campo comunale “La Quercia” e delle strutture annesse, che tra l’altro nel tempo erano state letteralmente devastate da vandali, così come accade ormai ciclicamente sia per il magazzino che per i diurni ubicati nel retro delle gradinate riservate agli spettatori. Ad inizio del luglio scorso, quindi in piena preparazione agonistica, il Fiduciario della Figc Calabria delegato a valutare le condizioni di agibilità e sicurezza dell’impianto sportivo, aveva espresso parere negativo mettendo a repentaglio lo svolgimento del campionato in uno stadio divenuto purtroppo nel tempo vittima dell’incuria e dell'indolenza degli enti locali competenti.

Il Fiduciario, appositamente nominato dal Comitato regionale del Settore Impianti Sportivi, in seguito al sopralluogo effettuato dunque nell’estate scorsa, aveva messo nero su bianco le ingenti criticità emerse al comunale “La Quercia”, iscrivendo a verbale le problematiche inerenti alle condizioni dei locali adibiti a spogliatoi e delle zone perimetrali dell’impianto (che per regolamento dovrebbero essere «decorose, convenientemente attrezzate ed adeguatamente protette»); alle recinzioni di delimitazione della struttura (considerate fatiscenti e dunque non idonee); ai pali di illuminazione (dichiarati pericolosi in quanto sprovvisti di “copricolonna” in gomma speciale a garanzia e protezione dell’incolumità degli atleti); ai locali afferenti agli spalti, in cui – come già detto – sono ubicati i sanitari e i magazzini.

Proprio in occasione della visita operata dal Fiduciario si era registrato un battibecco fra lo stesso referente Figc e il presidente Salvatore Albano, pronto a contestare la severità del verbale stilato sulle criticità dello stadio. Scontro che aveva quindi portato proprio al deferimento del patron biancoblu. Ma, al di là delle cronache meno recenti, la preoccupazione è che scampato il pericolo “chiusura stadio” per la stagione scorsa, questo possa presentarsi nel campionato prossimo. Fu infatti proprio la società a mettere mano alla struttura di proprietà comunale per evitare il rischio di giocare tutte le partite domestiche della stagione in un impianto sportivo distante da Serra San Bruno.

L’auspicio, quindi, è che fra qualche mese non ci si possa trovare punto e a capo, e che già da adesso le istituzioni competenti provvedano a mettere in campo azioni utili, economiche e non solo, a non lasciare la Serrese – emblema sportivo rappresentativo di tutta la cittadina – nell’isolamento più totale, come purtroppo più volte è accaduto. Dopo tutto, nei giorni scorsi, anche gli stessi dirigenti, direttamente dal profilo facebook ufficiale dell’A.C. Serrese, avevano lanciato un duro appello rivolto a tutta la cittadinanza, riprendendo le dichiarazioni del dg Prestanicola che aveva definito, direttamente dalle pagine del Vizzarro, «vittoria di un'intera comunità» l’importante traguardo raggiunto con la permanenza in Promozione. Lo staff societario aveva ribadito un concetto chiaro: «L’amministrazione comunale dovrà impegnarsi prima di tutto a sostenere il calcio, non solo a parole ma con i fatti». Un appello rivolto a tutte le compagini politiche che troppo spesso utilizzano lo sport ed il calcio come mero strumento di propaganda elettorale, in annunci trionfali quasi mai seguiti da atti concreti. Anche e soprattutto perché una piazza come Serra San Bruno merita di continuare a vivere queste esperienze sportive di prestigio.

«Abbiamo portato – spiega il presidente Salvatore Albano – per tantissimi anni il nome di Serra San Bruno, in giro per tutta la Calabria, e certamente c’è stato e ci sarà un ritorno di immagine per la nostra cittadina. Anche per questo bisognerebbe dimostrare maggiore vicinanza alla squadra. Lo stadio comunale “La Quercia”, ad esempio, non può rimanere abbandonato fino all'inizio della nuova preparazione calcistica. Ha bisogno di interventi urgenti in più punti: alla recinzione, agli spogliatoi, ai bagni pubblici e soprattutto al terreno di gioco ormai completamente logoro. I seggiolini delle tribune si contano sulle dita delle mani, abbiamo provveduto a spese nostre, più volte, a risistemare le panchine, gli atti vandalici ormai sono all'ordine del giorno a causa di una recinzione che permette il libero accesso a chiunque nell’impianto. Come società – ha concluso Albano – abbiamo fatto del nostro meglio, ma le forze sono arrivate al limite».

A stagione conclusa, dirigenti, giocatori e società, possono dunque concedersi qualche settimana di meritato riposo, per poi tornare al lavoro in previsione del prossimo campionato ma, alla luce di tutti questi elementi, i punti interrogativi restano ancora tanti. Dunque, la speranza è che l’unico impegno della società – cosa non da poco – possa essere quello di cercare di allestire ancora una volta una squadra competitiva capace di rendersi autrice di un buon campionato e non, piuttosto, quello di continuare a porre in essere dispendiosi interventi manutentivi alle strutture sportive che sarebbero in realtà di altrui competenza.

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