Lo sanno bene i dipendenti in servizio alla Provincia di Vibo Valentia che, dopo aver condotto proteste anche eclatanti per far valere i propri diritti, hanno deciso di prendere posizione in merito alla ripartizione dei milioni previsti dalla Finanziaria, che di fatto concederà poco a Vibo. Saranno, infatti, le Province più popolose a beneficiare maggiormente dei fondi annunciati con entusiasmo di recente dal deputato Pd, Bruno Censore e dal presidente della Provincia, Andrea Niglia. Una promessa, questa, che alla fine si è rivelata tale.

«Sembrava che la Provincia fosse stata salvata – scrivono i lavoratori sulla pagina Facebook “Dignità e lavoro, la Provincia di Vibo in lotta” – così come sembrava che i nostri problemi, quelli di tutti noi cittadini, fossero finalmente giunti a soluzione. Ma sono state promesse mancate. Niente stipendi, pochissimi soldi per strade e scuole e una classe politica che, nonostante sia in campagna elettorale, dimostra ancora una volta di non aver alcun credito politico a livello regionale e nazionale». A questo punto, dunque, per i dipendenti l’unica via percorribile è quella che porta dritta allo «stato di agitazione. Chiediamo semplicemente una vita lavorativa normale per i dipendenti e una vita normale per l’amministrazione provinciale e i cittadini».

Ad oggi sono 10 le province sulle quali grava una condizione propedeutica al default (Asti, Novara, Imperia, Varese, Ascoli Piceno, Chieti, Salerno, Terni, La Spezia e Potenza), mentre per ulteriori 3 province (Biella, Vibo e Caserta) il dissesto finanziario è già stato dichiarato da tempo. 

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