Lunedì, 10 Agosto 2020 10:30

Vibo, il Liceo Berto si "riappropria" di Palazzo Soriano: «Non ci sono gli spazi per ospitare altri istituti»

Scritto da Redazione
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Il dirigente scolastico del Liceo scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, Caterina Calabrese, interviene sulla «difficile e spinosa» situazione relativa alla sistemazione degli alunni e delle sedi da assegnare agli Istituti superiori della provincia di Vibo Valentia.

«Le infinite riunioni che si sono tenute in tutti questi mesi tra i dirigenti scolastici della provincia di Vibo e il presidente dell’amministrazione provinciale Salvatore Solano - afferma la professoressa Calabrese - hanno visto il Liceo “Berto” sempre in prima pagina, non per eccesso di presenzialismo ma per una serie di problematiche che fino a qualche giorno fa sembravano non avessero soluzione alcuna. Solo grazie ad una serie di azioni congiunte che hanno visto coinvolti il presidente Solano con i tecnici dell’amministrazione provinciale, l’architetto Bellantoni e il geometra La Scala, - cui vanno i miei personali ringraziamenti per l’impegno profuso nella risoluzione della problematica - il proprietario di Palazzo Soriano e la scrivente si è riusciti ad addivenire ad una soluzione che era la naturale e logica conseguenza di ciò che nel tempo si era costruito. La soluzione a cui si è giunti ha consentito agli alunni del Liceo “Berto” di poter continuare il loro percorso di studi all’interno di quelli che per anni sono stati le loro aule, i loro laboratori, la loro palestra e i loro spazi, non certo perché il Liceo “Berto” è una scuola di seria A, ma perché sorte ha voluto che quella fosse la propria naturale sede».

«Alla luce degli sviluppi sull’utilizzo di Palazzo Soriano - aggiunge il dirigente scolastico - il Liceo “Berto” - che ribadisco fino a una settimana fa si trovava a non sapere dove collocare più di 750 alunni su 1240 - oggi può gestire negli spazi assegnati dall’amministrazione provinciale l’inizio dell’anno scolastico nel rispetto di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla vigente normativa anticovid».

Fatte queste «doverose premesse» e ringraziando ancora una volta il presidente della Provincia e i suoi collaboratori, per il dirigente scolastico «non è possibile però sottacere di fronte a tutti questi attacchi più o meno palesi nei confronti del Liceo, attacchi dei quali non si capiscono né la natura e né soprattutto le motivazioni. Qualcuno si ostina ad avanzare richieste pretestuose e infondate per l’attribuzione di spazi e aule all’interno dei locali dell’Istituto adducendo motivazioni assolutamente infondate, fuori luogo e che cancellano di fatto (nel suo pensiero!) la grave situazione emergenziale che fino ad oggi abbiamo tutti dovuto affrontare. Le aule che fino allo scorso anno erano state assegnate dall’amministrazione provinciale ad altro istituto superiore delle provincia - prosegue la professoressa Calabrese - oggi di fatto non ci sono più per i motivi che di seguito voglio sinteticamente rappresentare: gli spazi da utilizzare per la sistemazione degli alunni delle classi del Liceo scientifico “G. Berto”, alla luce del piano anticovid, oggi ci permettono di sistemare le 53 classi con circa 14 alunni per classe e dovendo quindi ricorrere alla modalità di didattica integrata e rotazione degli alunni in presenza; gli spazi comuni, sempre alla luce delle vigenti norme anticovid, non consentono di gestire situazioni che prevedono alunni di istituti diversi presenti contemporaneamente all’interno dei locali del Liceo; non c’è la possibilità di allocare in zone distinte con ingressi diversificati e servizi igienici separati altro personale non appartenente alla scuola; alla luce dell’organico aggiuntivo potenziato che prevede ulteriori 26 classi da assegnare al liceo Berto per superare l’emergenza Covid 19, per come da richieste in atti presentata all’USR Calabria, la situazione di fatto diventa ancora più complicata da gestire; le attività didattiche in presenza e a distanza, visti gli indirizzi Scienze Applicate con curvatura biomedica e Indirizzo Sportivo, richiedono l’utilizzo di laboratori, palestre ed impianti sportivi presenti all’interno della scuola e non consento alla scrivente la dismissione di laboratori, oltre all’utilizzo integrato come aule già predisposto in alcuni casi per la sistemazione dei nostri alunni».

Il dirigente scolastico ritiene, pertanto, che «le richieste e gli attacchi a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi siano decisamente da rispedire al mittente anche perché non si comprende come, a fronte di un esigenza di solo tre classi in più rispetto allo scorso anno, oggi se ne richiedano ben 25 in più! Non si capisce inoltre perché le soluzioni che fino a qualche giorno fa potevano andare bene per il Liceo Scientifico Berto (e cioè la sistemazione dei 750 alunni in esubero tra geometra e blocco B11 e quindi dall’altro capo della città rispetto alla sede centrale!) oggi non vadano bene per altri istituti che hanno la sede centrale a pochi metri di distanza dalla nostra. La scrivente ha sempre e solo lavorato nell’interesse della Scuola e degli alunni, tutto il resto non conta come non contano le paventate difficoltà organizzative per la gestione dei docenti».

Nel ribadire che, «planimetrie alla mano, non esistono né gli spazi e né le condizioni di sicurezza per cedere aule del Berto ad altri istituti», la professoressa Calabrese invita il presidente Solano a «continuare nel lavoro svolto fino ad oggi per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2020/2021 e di percorrere le soluzioni riportate nella bozza di deliberazione proposta all’ultima conferenza dei servizi del 7 agosto 2020».

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