Anche ieri, a Vibo, nelle stanze dell’Ufficio territoriale del Governo, convocati dal prefetto Bruno, si sono riuniti i primi cittadini della provincia, i funzionari della Protezione Civile e del Dipartimento ai  Lavori pubblici. Il quadro tracciato, come al solito, è dei più catastrofici, aggravato ulteriormente dal fatto che i finanziamenti per il ripristino della viabilità restano una pura utopia. L’ente competente, la Provincia, com’è noto, verte in condizioni di dissesto economico, e aspettarsi fondi ad hoc per le strade vibonesi erogati dall’ente intermedio di contrada Bitonto è, pressoché, inimmaginabile. L’unica possibilità, allora, sarebbe quella di bypassare la Provincia – cosi come proposto nella riunione di ieri dal sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti – in maniera da spingere direttamente la Regione a mettere mano ai fondi atti al ripristino delle condizioni di normalità per la viabilità del territorio, ormai ovunque, caratterizzata da strade con il manto ridotto a colabrodo, ma anche smottamenti, frane, crolli. Su diverse delle arterie stradali si è già parzialmente provveduto a limitare il traffico, anche se «le strade da chiudere sono il 90%» ha spiegato l’ex vice presidente della Provincia, Pasquale Fera.

A dare man forte all'iniziativa anche il consigliere regionale Vincenzo Pasqua, pronto a riportare la questione all’attenzione del governatore Mario Oliverio, presupposti giuridici e tecnici permettendo. Gli scenari potenzialmente, percorribili, allora rimangono limitati, anzi limitatissimi: o si sbloccano le risorse ferme, come «i 30 milioni fermi alla Tesoreria» o i «5 milioni di fondi vincolati destinati al credito sportivo – ha spiegato ancora Fera – oppure, non resterebbe che sforare il Patto di stabilità». Dimenticando forse, però, che proprio per aver sforato il Patto di stabilità 2010, qualche giorno fa, il ministero dell'Interno ha comminato alla Provincia di Vibo una sanzione di circa 1,2milioni di euro.

Insomma, automobilisti vibonesi, non resta che mettere mani al portafogli e sostituire le piccole utilitarie con robusti fuori strada.