La Regione Calabria ha finanziato attraverso i fondi Por Fesr-Fse 2014-2020 il Piano per la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti ai fini della chiusura del ciclo di gestione della raccolta differenziata. Si tratta di una misura europea che mira a ripartire anche la nostra regione in ambiti territoriali (Ato) al fine di ottimizzare la gestione del comparto secondo le direttive comunitarie attraverso, appunto, una presenza più massiccia sui vari territori delle infrastrutture destinate alle fasi conclusive del trattamento dei rifiuti.

Per ciascun Ato, già con una delibera del 2017, erano stati individuati i potenziali beneficiari del finanziamento, ossia i Comuni con popolazione non superiore ai 2mila abitanti e situati in territorio montano o parzialmente montano. Tra i Comuni individuati risulta inserito quello di Vallelonga, con poco più di 700 abitanti e un’altitudine media di 646 metri sul livello del mare, che di recente – su mandato della giunta comunale – ha avviato l’accordo atto a disciplinare la collaborazione per le attività di interesse comune relative alla realizzazione degli impianti destinati alla gestione dei rifiuti. L’iter per l’eventuale realizzazione dell’impianto di compostaggio è dunque ancora in fase embrionale, in quanto il provvedimento recente ha come obbiettivo l’attuazione alla procedura concertativa negoziale secondo un accordo in cui vengano definiti finalità e oggetto dell’intervento, compiti e ruoli del Comune e della Regione, obblighi delle parti, durata dell’accordo e la relativa copertura finanziaria.

L’impianto di compostaggio mira alla trasformazione della frazione umida dei rifiuti solidi urbani in un terriccio detto compost, un ammendante organico utilizzato in agricoltura per arricchire terreni adibiti a coltivazione. All’interno della struttura vengono quindi conferite diverse tipologie di rifiuti organici, raccolti in forma differenziata, come frutta, verdura, potature legnose e altri residui vegetali, scarti alimentari domestici e della ristorazione, sottoprodotti della lavorazione del legno, scarti organici originati dai rifiuti solidi urbani, eccetera. Perché funzioni bene, l’impianto deve essere alimentato di continuo.