Otto camion, per l'occasione adeguatamente “appesantiti”, sono arrivati intorno alle 10 di stamani sui cantieri della superstrada per procedere con le preannunciate prove di carico. Operazioni che si concluderanno nell'arco di una settimana. Dal 30 maggio in poi, dunque, basterà attendere solo il nulla osta definitivo dell'Anas per aprire, finalmente, al transito veicolare i circa due chilometri di viadotti e gallerie che separano Gagliato da Argusto. Un risultato, questo, giudicato «importante» dal Comitato di cittadini che, da mesi, sollecita una più decisa accelerazione dei lavori lungo tutto il tragitto della Trasversale. Una infrastruttura perennemente incompiuta che, da cinquant'anni, attende di essere realizzata. Sul posto erano presenti alcuni promotori del sodalizio spontaneo di protesta (Francesco Pungitore, Silvia Vono, Ulderico Nisticò e Bruno Cirillo), insieme al vicesindaco di Gagliato, Domenico Aspro, ai carabinieri, ai vigili urbani e a numerosi organi di stampa che hanno testimoniato le fasi di avvio dei collaudi. I camion si sono portati all'altezza del viadotto che immette sul primo svincolo di Argusto, posizionandosi accanto alle apparecchiature di misurazione necessarie per l'effettuazione dei test. I risultati verranno, poi, inviati in laboratorio per valutare compiutamente la solidità del tracciato in tutte le sue componenti. 

«Quanto sta accadendo in queste ore non è un successo dei singoli e non è un risultato ottenuto dalla politica. Tutto ciò è frutto della mobilitazione popolare, è un successo dei cittadini», hanno ribadito i rappresentanti del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”. 

L'apertura dello svincolo di Gagliato non risolve ovviamente tutto il problema, ma è comunque un inizio. La prossima scadenza è quella del 20 giugno, data prevista come giorno ufficiale di inaugurazione del lotto Gagliato-Argusto. Poi, nel mese di luglio, dovrebbe aprire anche il viadotto Sant'Antonio, collegando un lungo tratto di Trasversale, già pronto e collaudato, che conduce fino a Torre di Ruggiero e, da lì, fino a Monte Cucco e Serra San Bruno