Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo
In un tempo poi non tanto lontano, quando la politica e i partiti contribuivano in modo positivo e qualificante alla crescita socio culturale ed economica della società, ogni campagna elettorale lasciava un messaggio chiaro, marcava un segno indelebile per il futuro dei partiti. I moniti e le risultanze delle competizioni elettorali rappresentavano il punto di ripartenza per iniziare nuovi percorsi e ripensare proposte e programmi per ogni contesto sociale. Ci si soffermava a capire quali politiche di governo meritavano di essere riviste, quali battaglie non erano state condotte con fermezza, si interrogava la base del partito, si ascoltava la piazza, si faceva del coinvolgimento popolare più ampio possibile la regola maestra, per mettere in essere una rinnovata proposta politico partitica. La domanda è: le ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018 hanno mandato un segnale forte e chiaro al Partito Democratico? Tralasciando la evidente quanto scontata risposta, l’ulteriore quesito che ci poniamo è: il Partito Democratico ha colto appieno il grido di disaffezione che i suoi militanti astenendosi o votando contro hanno urlato? Pare proprio di no. Perché non si è corsi ad aprire un confronto ed un dibattito approfondito con tutti, con le forze sociali, con i giovani, con i disoccupati, con le tante energie positive di questo paese prima di aprire e “chiudere” la fase congressuale? Perché si è scelto di rimanere sordi alle tante sirene che alla fine, disperate e quasi costrette scelgono di cantare a malincuore per i populisti più esasperati d’Europa? Perché, ancora una volta, con sconvolgente prepotenza si è scelto di proporre gli schemi del passato, quelli della peggiore partitocrazia? Perché si è preferito praticare la solita corsa al confezionamento precostituito di liste per prenotare uno o più posti all’assemblea nazionale o regionale del partito senza pensare che così facendo siamo giunti al punto in cui siamo? La spasmodica sete di potere e la patologica voglia di preservare uno o più status quo era ed è, evidentemente, più importante della necessaria ed irrinunciabile risposta a questi quesiti. E allora chi come noi aveva scelto di militare in una casa democratica ricca di valori e di storia ed aveva immaginato che davvero il Partito Democratico potesse competere con le sfide che questo paese in affanno ci riserva, oggi di fronte all’ennesima prepotente ed insensibile accelerazione verso una rotta buia, si ferma, riflette ed in mancanza di una prospettiva politica coerente e concreta guarda a nuovi orizzonti. È giusto precisare, considerato il nostro ruolo di amministratori comunali del Comune di Serra San Bruno, che il nostro percorso amministrativo continua senza tentennamenti. Il Movimento “La Serra Rinasce” a livello comunale continuerà ad essere la nostra casa comune.
Valeria Giancotti
Brunella Albano
Walter Lagrotteria
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