Eppure, il primo cittadino Bruno Rosi la riorganizzazione dell’esecutivo – la terza in quattro anni – l’aveva covata per circa tre mesi e mezzo, divincolandosi con non poche difficoltà tra i paletti imposti dai puntigli e dalle ripicche di una compagine in cui ognuno, per diverse settimane, è sembrato impegnato a navigare verso rotte del tutto opposte rispetto a quelle degli altri colleghi amministratori. Una Torre di Babele, insomma, che ha prodotto non pochi strappi all’interno della locale amministrazione, con quasi tutti i componenti della maggioranza divenuti nel tempo dei desaparecidos, “latitanti” della politica nostrana che per mesi nessuno ha più avvistato nei corridoi del palazzo di Piazza Tucci.

Con il recente rimpasto, però, – pensava qualcuno – si sarebbe potuta finalmente sbloccare la lunga fase di stallo e l’ennesimo tentato rilancio all’attività amministrativa avrebbe dovuto magari regalare il giusto sprint finale all’operato del primo cittadino Bruno Rosi, sempre più propenso, pare, a tentare la riconferma nelle elezioni della primavera del 2016. Ma anche le previsioni più ottimistiche, a distanza di soli dieci giorni dall’ultima riorganizzazione della giunta, risultano già sfiorite. Affogate da un blocco amministrativo che non ha ancora permesso allo stesso Rosi di poter procedere neanche semplicemente all’assegnazione delle diverse deleghe all’indirizzo dei quattro assessori: nessuna competenza amministrativa specifica sia per i nuovi componenti dell'esecutivo, Raffaele Callà (vice sindaco) ed Enzo De Caria; sia per i due confermati, Adriano Tassone e Cosimo Polito.

Insomma, a dieci giorni di distanza dalle nuove designazioni, ecco che l'ennesima fase della riscossa risulta già esaurita prima ancora di aver conosciuto il concreto avvio, tanto che, come già detto, le deleghe agli assessori non sono state ancora assegnate e restano al momento tutte in mano al primo cittadino. Altro che pronto rilancio dell’attività amministrativa.