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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Si mantengono “calde” le ore che seguono la “Festa de L’Unità” di Serra San Bruno, promossa durante lo scorso fine settimana dal circolo cittadino del Partito democratico. E se la prima delle due serate in programma aveva in un certo qual modo rinvigorito il fronte del locale centrosinistra, tonificato dalla venuta nel paese della Certosa dei big del Pd calabrese (tra i quali il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti, ed il presidente della Regione, Mario Oliverio), è stata invece la serata conclusiva ad innescare le polemiche maggiori.
La platea, infatti – durante il dibattito di sabato sera – ha iniziato a sguarnirsi già in fase di avvio dei lavori, con molti dirigenti e militanti storici del Pd serrese pronti ad allontanarsi dalla piazza in aperto dissenso. A generare i malumori sarebbe stata la presenza sul palco, allestito nella centralissima piazza Azaria Tedeschi, di alcuni esponenti “esterni” al partito, inseriti nella scaletta degli interventi a discapito – riferiscono i meglio informati – di alcuni componenti del Pd.
In particolare, nell’occhio del ciclone sarebbe finito il parlamentare Bruno Censore, regista dell’iniziativa che – nonostante i veti che sarebbero stati imposti a molti aspiranti oratori dem, che ben volentieri avrebbero voluto contribuire ad arricchire il dibattito – ha preferito chiamare sul palco l’ex segretario cittadino dell’Udc, Walter La Grotteria, invitandolo a prendere la parola. La Grotteria – uomo di fiducia dell’ex consigliere provinciale Giuseppe Raffele, con il quale ha trascorso gli ultimi anni in un partito che a lungo ha sorretto la giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti – nel corso del suo intervento non ha mancato di rimarcare come l’appoggio del suo gruppo di appartenenza abbia assicurato un lauto numero di consensi, a Serra e non solo, per l’elezione di Michele Mirabello al Consiglio regionale. Un passaggio, questo, che ha messo a nudo gli accordi, prettamente elettorali, maturati negli ultimi mesi fra Censore e gli ex centristi e che, di conseguenza, ha mandato su tutte le furie gran parte dei militanti da sempre fedeli al Partito democratico.
Si ribaltano totalmente, dunque, le logiche interne alla coalizione di centrosinistra, con un fronte adesso paradossalmente costituito dallo stesso Censore in comune accordo con i “cavalli di ritorno” Giuseppe Raffele e Pietro Lo Iacono che, tuttavia, erano stati acerrimi avversari alle ultime amministrative; mentre in dissenso pare si stia formando un gruppo “alternativo”, originatosi da una fronda interna, costituito invece da alcuni militanti della prima ora e da chi aveva creduto nel progetto de “La città degli Abeti”, fortemente voluto nel maggio 2011 dallo stesso Censore e che aveva visto candidata a sindaco l’attuale consigliere comunale d’opposizione Rosanna Federico. Un malcontento legato quindi ad un'evoluzione, giudicata impropria da molti, delle alleanze del Pd, già evidentemente allargate a presenze “scomode” senza che, tra l’altro, se ne rendesse preventivamente conto alla base del partito.
Ma proprio in previsione dell’ormai imminente campagna elettorale, il dissenso maturato in queste ultime ore potrebbe portare allo stravolgimento di ogni strategia già eventualmente programmata dall’asse Censore-Raffele-Lo Iacono. Anche e soprattutto perché adesso, per la prima volta esplicitamente, è sempre più compatto il numero di elettori e simpatizzanti del centrosinistra che – sulla scia di quanto proposto da Rosanna Federico nella serata conclusiva della Festa de L’Unità – chiedono di essere direttamente coinvolti nel progetto e nelle decisioni che porteranno alla composizione della squadra dei nuovi aspiranti amministratori di Serra San Bruno.
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