Sul palco - allestito nella centralissima piazza Azaria Tedeschi, a Serra San Bruno - si sono alternati gli interventi del segretario provinciale dei Giovani Democratici, Luigi Tassone, del consigliere comunale del Pd, Rosanna Federico, del segretario cittadino, Paolo Reitano, del deputato Bruno Censore, del consigliere regionale, Michele Mirabello, della giovane Valeria Giancotti - in rappresentanza dell'area politica capeggiata dall'ex sindaco, Raffaele Lo Iacono - e di Walter Lagrotteria, ex segretario cittadino dell'Udc, in quota Pino Raffele. 

A vestire i panni di moderatore è stato il dominus locale del centrosinistra, Bruno Censore che, nel corso del suo intervento di apertura, si è soffermato sui contenuti del dibattito che si è tenuto la sera precedente, venerdi, quando, in occasione dell'apertura della Festa, ci sono stati, tra gli altri, i contributi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega ai Servizi segreti e alla Sicurezza nazionale, Marco Minniti, e del presidente della Regione, Mario Oliverio. Il deputato serrese è andato anche oltre rispetto a quanto detto dal governatore della Calabria in materia di sanità e, a proposito dell'ospedale "San Bruno", si è sbilanciato assicurando che, «dopo la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, puntiamo ad ottenere quegli 80 posti letto che servono a questo territorio», sebbene il decreto di Scura preveda una dotazione ben più misera. Censore, poi, ha lanciato un messaggio chiaro al sindaco, Bruno Rosi, invitandolo a «dimettersi» e, allo stesso tempo, ha rivolto una frecciatina al principale inquilino di palazzo Tucci che, il prossimo anno, «verrà mandato a casa».

Per il resto, gli interventi si sono focalizzati principalmente sull'esigenza di «avviare una serie di confronti, anche esterni, in previsione delle prossime amministrative e della conquista del Comune di Serra San Bruno» che, per il segretario cittadino Reitano, «sono un'occasione da non sprecare». Più sprezzante, invece, l'intervento del consigliere regionale, Michele Mirabello il quale, oltre ad assicurare il pieno appoggio in vista della prossima campagna elettorale, ha parlato di una «vittoria certa del partito alle amministrative del 2016», tanto che «alla Festa del prossimo anno - ha spiegato - avremo certamente con noi un sindaco del Pd».

A scuotere la platea, però, è stato soprattutto il consigliere comunale, Rosanna Federico, che si è soffermata sulle incombenze maggiori per la classe dirigente che sarà chiamata ad amministrare il Comune per i prossimi cinque anni, ovverosia acqua, piscina, sanità, rifiuti, viabilità, gestione del patrimonio forestale, turismo e altro ancora. Nel finale, però, la Federico ha raccolto il consenso della maggior parte dei presenti nel momento in cui si è concentrata sulle prossime amministrative e sulla necessità di «trovare un candidato a sindaco che sia espressione di un progetto condiviso da tutta la base», avvertendo l'esigenza di ricorrere alle primarie quale «strumento migliore per la scelta del candidato alla carica di primo cittadino». Ha lanciato, dunque, l'idea delle primarie Rosanna Federico, candidata alla carica di sindaco alle ultime amministrative con la lista "Città degli Abeti", «non per aspirazione personale, ma perché sono il metodo migliore per coinvolgere il cittadino in una scelta condivisa che deve essere di tutti. Dobbiamo cambiare rotta - ha proseguito il consigliere comunale del Pd -. Non possiamo imporre le logiche utilizzate in passato. Se non si opera con metodi democratici il rischio è quello di consegnare il Comune ancora in mano al centrodestra». Lo stesso Censore, però, non solo ha glissato sulla proposta della Federico, aggirando - almeno per il momento - la questione delle primarie, ma ha lanciato altresì una stoccata al rappresentante del Pd in consiglio comunale, parlando di «errori commessi 5 anni fa», proprio quando è stata la Federico candidata a sindaco.

Si annuncia, dunque, piena di colpi a sorpresa l'ormai imminente campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale, aperta di fatto ieri dalla coalizione di centrosinistra.