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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Da mesi sono, letteralmente, obbligati a sigillarsi tra le mura di casa. Costretti a sbarrare porte e finestre per 24 ore al giorno, per evitare che l’odore nauseabondo dei rifiuti possa accedere all’interno delle rispettive abitazioni.
Questa la condizione off limits che vede direttamente interessati gli abitanti di via Scendamo, che a pochissimi metri di distanza dalle proprie case, ormai da tempo, sono costretti a fare il conto con una vera e propria discarica a cielo aperto, caratterizzata da rifiuti, di ogni specie e genere, ammassati tra di loro.
Per tentare di trovare una giusta soluzione rispetto all’annosa vicenda, in attesa dell’affidamento della gestione del comparto Rsu ad una cooperativa di tipo “B” (l’iter pare possa essere definito a giorni), l’amministrazione comunale di Serra San Bruno ha pensato bene di “parcheggiare” sul posto un container, in maniera che i cittadini più spudorati – invece di attendere che siano gli operatori comunali a raccogliere i rifiuti davanti al rispettivo domicilio – possano tranquillamente continuare a trasportare l’immondizia, da ogni parte del paese, direttamente in via Scendamo. L’unica differenza, a questo punto, è che gli stessi piuttosto che adagiare le buste contenenti i rifiuti sull’asfalto, adesso hanno a disposizione un intero cassone da riempire. Una “soluzione” tampone, dunque, visto che il disagio legato in particolare alla precaria condizione igienico-sanitaria dell’area resta irrisolto, ciò nonostante, tra le altre cose, il punto sia anche a stretto contatto con il cortile che circonda la Scuola dell’Infanzia “Assuero Barillari”.
«La gente arriva in macchina, anche qualcuno che abita in zone distanti del paese. Arriva e scarica di tutto, come se la cosa rientrasse nella normalità», ci avevano raccontano i residenti delle abitazioni poste nelle vicinanze dell’anomalo “luogo di deposito”. «Ormai passiamo le giornate ad urlare contro le persone. Molte volte finiamo per litigarci, ma lo scempio continua senza sosta». Sul posto nel tempo era stato buttato di tutto: scarti di frutta e avanzi di cibo, bottiglie di vetro, plastica, cumuli di carta e cartone, rifiuti umidi e maleodoranti e, ultimamente, anche materassi, lavatrici ed altri elettrodomestici in genere.
L’intervento voluto adesso dai vertici dell’amministrazione comunale si è quindi rivelato una soluzione a dir poco lacunosa, anche e soprattutto perché fuori dal container comparso questa mattina in via Scendamo, sono rimasti proprio i rifiuti ingombranti, adagiati ancora al bordo della strada e troppo voluminosi per essere rovesciati all’interno del cassone.
Insomma, l’ennesimo intervento che si traduce in una modalità d’azione molto molto distante dagli annunci proferiti nei tre diversi rilanci della gestione del comparto Rsu, voluti dalla giunta Rosi nell’arco degli ultimi cinque anni, e secondo i quali la raccolta differenziata “porta a porta” avrebbe trovato fondamento sul semplice assunto del «i cittadini che riciclano saranno premiati, quelli che non riciclano verranno multati». Andate a raccontarlo agli abitanti di via Scendamo.
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