Nonostante tutto, però, l'impianto sportivo situato in via San Brunone di Colonia – che comprende, oltre alla piscina comunale, anche una serie di strutture annesse – si trova ancora oggi, in uno stato di totale degrado e abbandono. Le erbacce, ormai, la fanno da padrone e, se non si dovesse intervenire in breve tempo, anche quello che avrebbe potuto costituire uno dei punti di forza della cittadina della Certosa, rischia di aggiungersi alla “lista nera” delle opere compiute, sì, ma abbandonate a se stesse.

L'amministrazione capeggiata dal duo Rosi-Salerno, dunque, dopo che la precedente gara d'appalto, varata il 27 novembre 2014, non è andata a buon fine, ci riprova: tramite una delibera di giunta del sei luglio scorso, infatti, l'esecutivo comunale, considerato anche che «i pregressi esperimenti di gara non sono andati a buon fine», ha emanato una «direttiva specifica finalizzata all'affidamento in gestione a terzi dell'impianto natatorio comunale e delle strutture annesse, sito in via San Brunone di Colonia».

Come si evince dal bando, scaricabile direttamente dall'albo pretorio del Comune di Serra San Bruno, «la durata della concessione è stabilita per un periodo di dieci anni, decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto, alla cui scadenza si intende risolto di diritto senza alcuna formalità, fatta salva la facoltà concordata di rinnovo, per un eguale periodo, qualora ricorrano le condizioni di legge». Sono ammessi, inoltre, a partecipare alla procedura selettiva le «società e le associazioni sportive dilettantistiche, gli enti di promozione sportiva, le federazioni sportive nazionali ed i soggetti di cui all’articolo 34 del Decreto legislativo n. 163/06 e s.m.i.».

La scelta tra gli offerenti in gara verrà effettuata sulla base di alcuni fattori, quali la «capacità ed esperienza tecnico/organizzativa», la «proposta di piano di utilizzo dell'impianto», il «progetto di opere di miglioramento e programma di manutenzione dello stesso» e, ma non per ultimo, il «valore economico dell'offerta». Il canone annuale posto a base di gara, invece, è «quantificato in 5mila euro, iva esclusa, pari all'importo complessivo, per dieci anni, di 50mila euro». 

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