«Non è più il tempo di valutare, il nostro deve essere un solo grido di aiuto: i tamponi vanno fatti subito a tutti altrimenti ogni istante è fatale». Risolto il trasferimento dei pazienti della Domus Aurea di Chiaravalle, che si è concluso nella serata di ieri dopo il sit-in dei sindaci uniti per la causa, il sindaco Domenico Donato lancia un nuovo messaggio forte: «Un solo grido d’aiuto il tempo è la via maestra. Ieri una signora operatrice della Domus, risultata negativa al primo tampone, è stata ricoverata presso il reparto Malattia Infettive di Catanzaro, il tampone è risultato positivo... questo è un primo monito serio, molto serio». Per il primo cittadino di Chiaravalle dunque i tamponi andrebbero estesi per paura che la situazione possa sfuggire di mano. Nella Rsa dunque, diventata un vero e proprio focolaio di casi di coronavirus, salgono a 75 le positività riscontrate.

«Ieri si è concluso il trasferimento dei pazienti della Domus - ha dichiarato ancora Donato - ma oggi più che mai non è possibile abbassare la guardia. Bisogna essere ancora in prima linea, per seguire tutti i coloro che direttamente o indirettamente sono stati a contatto con personale della struttura. Abbassare la guardia significa non capire i rischi strettamente connessi al focolaio. Noi sindaci non abbiamo strutture e strumenti idonei per potere adempiere ad obblighi che non ci competono ma ci stiamo impegnando a gestire questa seconda fase perché serve un piano mirato e forte per Chiaravalle. C'è la possibilità di avere un'unità speciale, di continuità assistenziale presso il nostro paese. Non ho perso tempo, dando una possibilità di una struttura su Chiaravalle. Ho chiesto e avuto da parte del presidente Uildm Giovanni Sestito la disponibilità della struttura sede della loro associazione. Chiaravalle c'è, noi ci siamo e per l'attuazione di un piano sul nostro territorio abbiamo scritto alla Regione e chiediamo subito una risposta».

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