«Non possiamo permettere una carneficina. Resteremo qui fino a quando non sarà arrivata l’ultima ambulanza». Promessa mantenuta da parte dei sindaci dei comuni vicini che sotto l’input del primo cittadino di Chiaravalle, Domenico Donato, oggi hanno promosso un sit-in di protesta nei pressi della “Domus Aurea”, struttura divenuta nei giorni scorsi un vero e proprio focolaio di casi di Coronavirus. Sono arrivati a 8 oggi i decessi registrati tra i degenti della Rsa e a questo punto, dopo le varie richieste di ospedalizzazione di tutti i pazienti, e i continui cambi di programma, i sindaci del circondario hanno deciso di mandare un segnale forte montando la protesta proprio nei pressi della casa di cura. A rispondere all’appello del primo cittadino di Chiaravalle erano stati i colleghi dei comuni di Cardinale, Torre di Ruggiero, Argusto, Gagliato, Centrache, Cenadi, Olivadi, Davoli, Stalettì, Montepaone e Vallefiorita. Finisce dunque l’epopea degli anziani costretti a stare per diversi giorni in una struttura dove era stata registrata oltre alla carenza di personale sanitario anche la mancanza di attrezzature adatte per continuare a tenere i pazienti. «Abbiamo finalmente posto fine a questa fase drammatica – hanno dichiarato gli amministratori di Chiaravalle – ora dobbiamo solo sperare che i pazienti trasferiti nelle varie strutture ospedaliere di Catanzaro stiano bene». Intanto la Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, avrebbe avviato accertamenti per ricostruire quanto accaduto in questi giorni nella residenza sanitaria per anziani dove, man mano che il tempo è passato sono aumentati anche il numero di pazienti e operatori risultati positivi al virus. Una situazione troppo a lungo sottovalutata e che ad oggi ha portato a 8 decessi.