Domenica, 09 Agosto 2015 14:22

Pizzo, la denuncia di 'Mangia&Bevi': 'La Tari ha assunto costi esorbitanti'

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

A Pizzo Calabro, dopo l’assurdo tartassamento avvenuto nel 2013 e 2014 dalla Tassa sui Rifiuti (ex TARES - TARI) e le molteplici proteste e proposte svolte con l’ associazione di categoria "Mangia&bevi Pizzo", durante gli incontri che si sono susseguiti con il sindaco Callipo e alcuni assessori e consiglieri, mi sembrava che era stato chiarito e fatto comprendere, una volta per tutte, il problema di questa ripartizione dei costi illogica e immotivata presente solo nel comune di Pizzo.

Ma non è così, perchè a Pizzo si evince dall’ultimo consiglio comunale del 30 luglio, dove sono state approvate per il 2015 le tariffe e il piano finanziario della tassa sui rifiuti TARI che, anche quest’anno , le attività commerciali - specialmente bar, gelaterie, pizzerie, ristoranti, per la terza volta in tre anni consecutivi, verranno tartassate dalla tassa sui rifiuti TARI, a causa di una illogica, assurda e immotivata ripartizione dei costi del costo totale del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti.

Personalmente, da una lunga e attenta ricerca e lettura iniziata sei mesi fa, di altri piani finanziari della TARI in altri 40 comuni italiani, posso testimoniare con carte in mano, che le attività commerciali a Pizzo sono tartassate dalla TARI come in nessun Comune dei 40 circa che fin ora ho verificato in Italia. 

Infatti, gli amministratori di Pizzo - a differenza di altri amministratori comunali (per esempio di Vibo Valentia, Diamante e Tropea) che hanno ridotto dal 2014 a oggi del 40% la tariffa delle categorie di bar e ristoranti dalla TARES alla TARI - non hanno fatto nulla di rilevanti, anzi ci sono stati solo aumenti.

Cito, ad esempio, le attività commerciali di Tropea, Scilla, Diamante che si sostengono con la nostra simile tipologia di economia, cioè basata sulla stagione estiva. Quindi un' economia che si sostiene con soli pochi mesi all’ anno. Queste città hanno una ripartizione dei costi e una percentuale di copertura dei costi completamente differenze e automaticamente una tassazione molto più equa e sensata, rispetto alle attività commerciali di Pizzo. 

Ad esempio, a Tropea il costo totale del servizio viene ripartito con queste percentuali:  il 57% alle utenze domestiche e solo il 43% alle attività commerciali.

A Scilla, invece, l’ 80% viene diviso alle utenze domestiche e solo il 20% alle attività commerciali. 

Questo fa si che le tariffe per tutte le attività commerciali di Tropea, Scilla o Diamante siano eque, logiche e soprattutto sostenibili.

Grazie a questa diversa ripartizione un bar-gelateria a Tropea può avere una tariffa di 13€/mq mentre un ristorante-pizzeria di 11€/mq. A Diamante invece un bar-gelateria può avere una tariffa pari a 10,80 €/mq e un ristorante-pizzeria a 14,80€/mq e a Scilla un ristorante-pizzeria una tariffa di 8,40€/mq.

Invece a Pizzo Calabro, verificando il nuovo Piano Finanziario della TARI comunale, approvato il 30 luglio 2015, oltre ai vari possibili errori di calcolo sui quali adesso si sta indagando, si scopre che il costo complessivo all’anno che il comune di Pizzo paga alle due ditte aggiudicatrici dell’appalto attuali (EcoShark e Eurocoop), per avere il servizio di raccolta e spazzamento di rifiuti in tutto Pizzo, è di circa 2 milioni di euro. Di questi, l’amministrazione di Gianluca Callipo (PD-SEL) ha deciso di continuare anche per quest’anno a ripartire i costi in modo illogico e assurdo, cioè facendo pagare il 64,5 % del costo totale, che ammonta a 1.299.544 €, alle 600 attività commerciali presenti a Pizzo. Mentre alle 6.500 utenze non domestiche il restante 35,5 % che ammonta a 682.655 € 

Questi 1.299.544 € vengono divisi dalle varie categorie di attività commerciali presenti a Pizzo (bar, parrucchieri, ristoranti, banche, ecc…)  ma solo poche sono le categorie più penalizzate e hanno tariffe esorbitanti non sostenibili. Tra questi ci sono bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie 

I bar, pasticcerie, gelaterie e caffetterie hanno una tariffa pari a a 18,40 €/Mq (- 2,30€ rispetto 2014);

I ristoranti e pizzerie a 19 €/Mq (+ 1,50 € rispetto 2014)

Per rendersi conto che ci sono tariffe illogiche e insensate a Pizzo, basti pensare che un bar, con la stessa metratura, a Pizzo paga di tassa sui rifiuti TARI più di un bar-gelateria situato nel centro di Milano (18€/mq) e a Milano c’è l’economia che gira tutto l’anno, soprattutto adesso con l'Expo.

La legge attuale, inoltre, prevede che bisogna calcolare i metri quadrati dei locali interni (esclusi i metri non calpestabili: celle frigorifere, sotto scale,ecc...)  e calcolare anche i metri quadrati del suolo pubblico che si ha in concessione. Quindi vi lascio immaginare quanto pagheranno bar e ristoranti che hanno calcolati anche metri quadrati del suolo pubblico (che già pagano all’anno con la tassa COSAP)

Quest’anno, anche se è stato approvato una modifica nel regolamento del suolo pubblico - che prevede la possibile riduzione del proprio suolo nei mesi che non si usufruisce, applicando la stessa tariffa annuale (26,40€/mq) - si avrà la possibilità di avere una leggera riduzione sia di tassa del suolo pubblico e sia di tassa sui rifiuti. Questo, comunque, on basterà per poter ridurre i costi esorbitanti della tassa sui rifiuti e quindi non sarà ancora un costo sostenibile per le attività commerciali che vedono un po’ di lavoro solo due mesi all’anno.

La proposta che abbiamo protocollato mesi fa, per poter ridurre del 30-40% a Pizzo le tariffe alle attività commerciali tartassate era semplice, umile e sostenibile. Ma da quanto si evince, non è stata condivisa dall’amministrazione Callipo. Bisognava ripartire il costo di due milioni di euro così: 45% tra utenze domestiche (invece del 35%) e 55% utenze non domestiche (invece del 65%). In questo modo, sulle 6500 utenze domestiche, rispetto all’anno scorso, c’era un aumento di soli 30€ in più all’anno.

Quindi niente di problematico perché invece di 100 € (spesa media all’anno) una famiglia avrebbe pagato 130€.

Mentre per le 4 categorie di attività commerciali più penalizzate in questi anni (bar/gelaterie - ristoranti/pizzerie - pescherie/ortofrutta/rosticcerie - banchi - supermercati) si sarebbero ridotte del 33%.

Ad esempio su 4500€ all’anno da pagare (cifra che una gelateria di circa 200mq nel centro storico ha ricevuto da pagare per la TARI nel 2014) quest’ anno avrebbe già risparmiato 1500€.

Anche se sarebbe lo stesso esagerato per un bar arrivare a pagare 3000€ di tassa sui rifiuti all’anno per in lavoro che frutta e quindi produce rifiuti, solo pochi mesi l’anno. 

Questo discorso in altri Comuni era stato già compreso e infatti hanno cambiato drasticamente negli anni le tariffe per alcune categorie commerciali.

Insomma dagli inizi del 2015 che ci si aspettava un radicale cambio e invece è rimasto tutto invariato!

Con l’occasione per invitare tutte le attività commerciali che vogliono ridurre le tariffe di chiedere all’amministrazione comunale di cambiare la ripartizione dei costi (dividendo almeno il 45% alle utenze domestiche e il 55% alle utenze non domestiche) e di impegnarsi per migliorare la raccolta differenziata, perché è con la differenziata che si possono abbassare drasticamente i costi per tutti.

Perché la differenziata non è un rifiuto da smaltire e quindi un costo in discarica ma è una risorsa che oggi viene venduta profumatamente.

Il Presidente dell'Associazione di categoria "Mangia&Bevi Pizzo"

Samuele Di Iorgi

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