A due settimane dalla nomina, è stata pubblicata nella giornata di ieri sul Bollettino ufficiale della Regione la delibera con cui la Giunta regionale ha conferito l’incarico di commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre al dirigente della Regione Giovanni Aramini. Il provvedimento è stato adottato su proposta dell’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio «al fine di assicurare la gestione dell'Ente, per il tempo strettamente necessario alla definizione delle procedure per la nomina del presidente e comunque non oltre mesi sei», per «garantire la continuità amministrativa e gestionale dell’Ente Parco». Aramini succede a Giuseppe Pellegrino, che era stato nominato alla guida dell’ente di tutela ambientale il 25 luglio 2018 dalla precedente Giunta regionale.

Nella corsa alla poltrona più alta dell’ente di via Santa Rosellina i rumors accreditavano diversi nominativi, tutti di diretta espressione del centrodestra. Alla fine, però, tra i partiti che sostengono la Giunta Santelli non si è arrivati a un accordo e, a quanto pare, ai piani alti della Cittadella c’è stato anche chi ha avanzato più di una perplessità sui nomi in lizza. Lo stallo, alla fine, è stato superato con la proposta dell’assessore “Ultimo”, che ha avuto l’ok dei colleghi di Giunta (assente solo il vicepresidente Nino Spirlì) sull’opzione Aramini.

Il neo commissario del Parco delle Serre, però, stando a quanto si legge ancora oggi sul sito della Regione, è dirigente del settore “Parchi e Aree Naturali Protette” del dipartimento regionale Ambiente, il che - come già anticipato qui - equivale a far coincidere nella stessa persona i ruoli di controllore e controllato. Se tale evidente incompatibilità sia stata rimossa dopo la nomina non è dato saperlo, anche perché a tutta la vicenda non è stata data alcuna evidenza tramite l’Ufficio stampa della Giunta. Ma a ciò si aggiunge anche un’altra circostanza quantomeno singolare: nella stessa delibera Aramini è indicato come il dirigente di Settore che, assieme al dirigente generale, attesta «la regolarità amministrativa nonché la legittimità della deliberazione e la sua conformità alle disposizioni di legge e di regolamento comunitarie, nazionali e regionali». Aramini insomma, il quale ha senza dubbio tutte le competenze necessarie e riuscirà a svolgere il suo ruolo a tempo pieno, ha dato l’ok alla sua stessa nomina a commissario.