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Direttore responsabile: Bruno Greco
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Non vogliono che la loro situazione possa, in sostanza, «cadere nel dimenticatoio», come invece pare sia «nei fatti avvenuto».
Ed è per questo che gli ex tirocinanti del bacino dei mobilitati in deroga, in servizio al Parco delle Serre fino al 2 settembre scorso, hanno deciso di intervenire pubblicamente, perchè «ormai la misura è colma. Abbiamo terminato il nostro progetto all'interno delle politiche attive il 2 settembre scorso - spiegano in una nota - e da allora non vi è stata più alcuna considerazione nei nostri riguardi. Siamo quarantasei lavoratori che ancora oggi attendono che vengano erogate tre mensilità. Lavoratori che hanno prestato la loro opera presso il Parco delle Serre per 400 euro lordi al mese. Lavoratori, persone che devono quotidianamente subire l'umiliazione di chiedere per favore ciò che gli spetta di diritto. Persone che vedono la propria dignità e quella delle rispettive famiglie calpestata continuamente. Padri e madri di famiglia che sentono in pericolo la serenità e l'avvenire dei propri figli. Insomma, siamo arrivati a questo punto. Ma pazienza, tanto sappiamo che si ricorderanno di noi prima o poi. Al massimo - proseguono i mobilitati in deroga - ci troveremo costretti ad aspettare le prossime tornate elettorali. Lì ritorneremo importanti, degni di considerazione, magari decisivi. E, appunto, proprio in quanto decisivi, ribadiamo che siamo arrivati al limite della sopportazione».
I lavoratori, poi, si scagliano contro la classe politica che, secondo loro, fino ad ora si è dimostrata «arrogante, egoista ed esibizionista». Una politica, insomma, «impegnata più a risolvere le beghe interne ai partiti che a dare risposte alle esigenze del popolo e del territorio. Una politica autoreferenziale fine a se stessa, alla propria ambizione di potere e protagonismo».
Chiedono, dunque, delle «risposte immediate e concrete in merito al nostro presente e al nostro futuro e siamo pronti ad azioni forti di protesta. È ora di passare ai fatti, basta con le parole. Basta con la pazienza. Basta con la fiducia gratuita. Non esiste più. Chiediamo che venga al più presto convocata una riunione con i rappresentanti politici e sindacali, alla presenza di tutti i lavoratori per chiarire ogni situazione. Chiediamo che apriate gli occhi, le orecchie e la bocca, e che vi rimbocchiate le maniche. Non bastano più i contentini. Con una mela al giorno, si muore di fame. Figuratevi senza».
Nella nota, infine, i mobilitati in deroga ci tengono ad esprimere «piena solidarietà nei confronti dei tirocinanti del progetto "Natura e Turismo", di cui spesso si è letto nelle ultime settimane», precisando altresì che «le nostre lamentele ed il nostro sfogo non è contro di loro».
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