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Forza Italia è rappresentata sia tra i sostenitori che tra gli oppositori della locale amministrazione comunale e Roberto Occhiuto è l’unico candidato alla Presidenza che finora è venuto a Serra San Bruno. Sono questi i due dati politici che fanno da contorno al comizio pomeridiano tenuto nel centro storico serrese dall’aspirante governatore del centrodestra, affiancato dal senatore-coordinatore Giuseppe Mangialavori e dalla collega Licia Ronzulli e salutato con presenze e omaggi (di fiori e funghi) sia da due assessori comunali (Carmine Franzè e Raffaela Ariganello) che da diversi esponenti del gruppo opposto “Per Serra insieme” (come Francesco Tassone, Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria e Michele Ciconte).
È proprio la vicepresidente del gruppo azzurro al Senato a caricare i simpatizzanti venuti in piazza anche dai centri limitrofi e da Vibo. «La Calabria aveva scelto la strada del riscatto e della rinascita già due anni fa con Jole Santelli. Quella strada che si è bruscamente interrotta – dice Ronzulli – oggi riparte con Roberto Occhiuto, un uomo di punta di Forza Italia che guida la pattuglia dei nostri deputati e che candidandosi ha scelto di impegnarsi per la sua terra. Sono molte le cose da fare nei prossimi 5 anni, ma il primo punto riguarda la sanità. Bisogna porre fine a un commissariamento che dura da 11 anni e sono certa che Roberto Occhiuto lo chiederà al presidente Draghi un minuto dopo essere eletto». Quindi le stoccate agli avversari e la vittoria già data per scontata: «Dall’altra parte c’è uno che ha fatto danni e vuole farne ancora, una che deve mettere una toppa al Pd e un forestiero che dopo aver devastato Napoli vorrebbe venire a governare la Calabria. Con uno scenario del genere – sostiene Ronzulli – è facile vincere, ma abbiamo bisogno di investitura forte e quindi di voti».
«Qui i governi di centrosinistra hanno chiuso ospedali e ridotto i centri per la medicina territoriale», dice la pasionaria forzista dimenticando, però, che la responsabilità non sta solo da una parte visto che fu proprio il governo Berlusconi ad avviare il commissariamento della sanità calabrese e che, sebbene i tagli fossero già iniziati con Agazio Loiero, ad attuare compiutamente il ridimensionamento di reparti e ospedali fu l’allora commissario-governatore Peppe Scopelliti. È proprio questa una delle cose che l’avversario Luigi de Magistris rinfaccia a Occhiuto e lui, dopo le dichiarazioni di Salvatore Borsellino («o si vota de Magistris o si vota la ‘ndrangheta») invita il sindaco di Napoli a «prendere le distanze» da quelle parole perché «sia nelle mie liste che in quelle di Amalia Bruni e Mario Olivero ci sono galantuomini». Occhiuto rivendica anche il vaglio preventivo che il centrodestra ha voluto affidare alla Commissione antimafia e aggiunge che «la ‘ndrangheta ci fa schifo, ma non può diventare un alibi per non fare nulla».
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