Venerdì, 09 Novembre 2012 15:44

Nuova riorganizzazione territoriale, Salerno affossa definitivamente l’Asp di Vibo

Scritto da Salvatore Albanese
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mini salernoIn Consiglio Regionale, nella seduta di ieri, è stata discussa la proposta di Legge sulla nuova “riorganizzazione delle Aziende Sanitarie territoriali ed ospedaliere”, avanzata oltre che dal presidente della III commissione sanità Nazzareno Salerno (Pdl), anche dai consiglieri Chiappetta (Pdl), Serra e Parente (lista Scopelliti). Seppur nelle polemiche la seduta ha partorito un nuovo riassetto sanitario che incorporerebbe all’Asp di Catanzaro, in un’unica “Area Centro”, le Asp di Vibo e Crotone, oltre che gli ospedali “A. Pugliese” di Catanzaro (Hub); di Lamezia Terme, Crotone e Vibo (Spoke); di Soverato e Tropea (Ospedali Generali); Soveria Mannelli e Serra San Bruno (Ospedali di montagna). La proposta dallo stesso Salerno, che mira quindi alla soppressione dell’Asp di Vibo, è stata accolta con profondo dissenso da Pd, Progetto Democratico e soprattutto Udc, attuale partito di maggioranza, che hanno ritenuto l’atto inopportuno ed illegittimo, tanto da abbandonare l’aula anzitempo per determinare la mancanza del numero legale.

Ma in soccorso della maggioranza scopellitiana è arrivato il voto, seppur contrario, di Giuseppe Giordano (Idv), che con la sua presenza ha paradossalmente mantenuto il numero legale sufficiente a licenziare il testo di legge. Inoltre, prima della votazione, dubbi sulla legittimità dell’atto sono stati sollevati da Tripodi (gruppo misto) che ritiene il progetto di legge “impugnabile dal Governo centrale”, visto che al momento il consiglio regionale non può adottare atti in materia sanitaria “senza il preventivo parere del Tavolo Massicci”.

La legge prevede quindi l’assorbimento delle Asp di Vibo e Crotone ad un’Area Centrale afferente all’Asp catanzarese. Secondo Salerno il nuovo riassetto sarebbe “imposto dal Piano di Rientro, per fronteggiare tassi di ospedalizzazione e di ricoveri dei residenti molto alti” visto che il 40% dei ricoveri interessa pazienti ultra 65enni. La proposta si pone quindi in continuità con i provvedimenti che hanno determinato la disattivazione di alcuni presidi ospedalieri, come quelli di Soriano e Chiaravalle C.le, prevedendone rispettivamente la riconversione in Capt ed in Casa della Salute, e il forte ridimensionamento di presidi montani come quello serrese Quindi un ulteriore riordino che permetterebbe uno “scorporo ospedale-territorio”, da cui si ricaverebbero delle nuove AST per la garanzia dell’assistenza sanitaria territoriale e nuove ASO che si occuperebbero invece delle prestazioni ospedaliere.

Da qui le vibranti proteste della minoranza, che attraverso le parole di Antonio Scalzo (Pd), sottolinea come la commissione presieduta da Salerno abbia dimostrato “di non possedere la benché minima progettualità sul riordino del servizio sanitario, tanto che perfino l’Udc ha abbandonato anzitempo i lavori”. “Inoltre – ha continuato Scalzo riferendosi all’accorpamento delle Asp di Vibo e Crotone all’Azienda catanzarese – è del tutto irricevibile l’emendamento che ipotizza la frammentazione in un grottesco centro-est e centro-ovest Calabria concependo dei criteri di disomogeneità territoriale”. Si tratta quindi di una decisione che andrebbe a depauperare ulteriormente il vibonese e la sua già esigua capacità di offerta sanitaria-assistenziale. Una proposta che non farebbe altro che relegare ulteriormente il nostro territorio alla marginalità tipica delle zone periferiche.

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