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«Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, respinge l’appello proposto da Annamaria Barbara e Domenico Barbara contro il Comune di Vazzano (avverso la sentenza del Tar Calabria n.1648/2018) e condanna parte appellante alla refusione delle spese di lite in favore del Comune appellato che si liquidano in 5mila euro, oltre accessori come per legge. Così è stato deciso a Roma nella Camera di Consiglio del giorno 30 marzo 2021, con sentenza numero 03096/2021 pubblicata il 15 aprile».
Lo rende noto il sindaco Vincenzo Massa, secondo il quale «giustizia è stata fatta. Dopo il Tar, anche i giudici del Consiglio di Stato hanno statuito che il Comune di Vazzano ha agito correttamente: il permesso a costruire in sanatoria, annullato dal Comune, è stato infatti ottenuto, dalla moglie dell’ex sindaco Villì, aggirando la normativa sismica con artefici degni di un abile prestigiatore, consistenti nella rappresentazione di elementi non veritieri. Artefici scoperti - prosegue Massa - a seguito di attenta e oculata istruttoria da parte dell’Ufficio tecnico comunale, ben evidenziati nella sentenza e, cosa gravissima, commessi deplorevolmente quando il marito Domenico Villì ricopriva la carica di sindaco. Per tale motivo, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta anche la vittoria della legalità e della trasparenza sul finto moralismo di chi - aggiunge Massa - all’indomani della mia elezione a sindaco, ha diffamato pubblicamente la mia persona scrivendo, sui social network, che a Vazzano si era insediata la “mafia con la penna”».
Dal sindaco Massa un «plauso doveroso all'Ufficio tecnico e all'avvocato. Il Comune di Vazzano, per la difesa in giudizio, si è affidato a mani esperte, conferendo l'incarico difensivo all'avvocato Francesco Martelli che ha saputo difendere, con professionalità e competenza, sia dinnanzi al Tar che al Consiglio di Stato, l’operato del Comune di Vazzano».
Il primo cittadino, alla luce di «quanto oramai di pubblico dominio», si interroga sul «perché la minoranza, ora allo sbando tra dimissioni e rinunce, anziché schierarsi dalla parte del Comune e quindi dalla parte della legalità, si sia schierata dalla parte dell’illegalità; dalla parte di chi, in questi anni, ha vestito i panni della vittima perseguitata. Il re è nudo. L'azione della mia maggioranza, improntata sulla legalità e sulla trasparenza, si muove su ruote di pietra che non possono essere ostacolate da insignificanti bastoni di cartone. W la legge!».
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