Giovedì, 02 Luglio 2015 11:15

La sede Inps di Serra verso il trasferimento a Spadola: la proposta del sindaco Barbara

Scritto da Redazione
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Rispetto alla vicenda gli amministratori comunali continuano a mantenere un basso profilo, ma non è ormai più un mistero il fatto che il sindaco di Spadola, Giuseppe Barbara, abbia nei giorni scorsi inoltrato una richiesta ufficiale alla dirigenza Inps, per richiedere – nel concreto – il trasferimento della sede di Serra San Bruno verso il palazzo comunale di Spadola. 

Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, la proposta, inoltrata qualche giorno addietro, fa fulcro dunque sulla possibilità di garantire all’Istituto nazionale per la previdenza sociale uno “stallo” sicuro in cui ospitare a Spadola gli uffici ubicati, pare ancora per pochi giorni, in via Matteotti a Serra San Bruno. 

La sede – se la proposta di Barbara dovesse essere ritenuta percorribile e di conseguenza accettata – si trasferirebbe, a canone di locazione gratuito, all’interno del palazzo comunale e, precisamente, nell’ala sinistra del piano terra della struttura, negli stessi locali in cui è ubicata al momento l’unica sezione della scuola dell’infanzia di Spadola. Le aule scolastiche, a loro volta, sarebbero in procinto di essere trasferite nel plesso scolastico dove si trovano la scuola media e quella elementare. 

La dislocazione – nel caso in cui si realizzasse – sarà resa possibile dallo stop alle lezioni per la pausa estiva, ma dovrebbe comunque essere definita entro e non oltre l’inizio dell’anno scolastico 2015-2016, nel prossimo mese di settembre. Si profila, dunque, uno smacco in piena regola per l’amministrazione comunale della cittadina capofila del comprensorio, Serra San Bruno, che per scelta del sindaco Bruno Rosi avrebbe comunicato ai responsabili regionali Inps l’impossibilità di garantire il mantenimento della sede di via Matteotti, se non per l'unica soluzione al momento prospettata dal Comune, ossia quella di collocarla negli uffici dell'ex anagrafe, che però attualmente – a detta del sindaco, che ha annunciato che ci sarebbe un finanziamento ad hoc – risultano inagibili. 

La chiusura della sede serrese sarebbe dunque frutto di un piano di razionalizzazione ordinato direttamente dal governo, nell’ottica dei tagli alle spese e agli sprechi delle pubbliche amministrazioni, secondo il quale si dovrà arrivare alla riduzione di oltre 229mila metri quadri di sedi Inps. In base al piano di ristrutturazione degli uffici nei prossimi mesi si dovrebbe concretizzare un risparmio superiore ai 32milioni di euro annui (24milioni per minori spese di funzionamento e 8milioni per nuove locazioni). L'Inps prevede inoltre di incassare 80milioni una tantum per dismissioni per quanto riguarda gli immobili di proprietà dei quali si è decisa la vendita. I 680 immobili utilizzati su tutto il territorio nazionale sono infatti suddivisi tra immobili di proprietà (circa il 36% della superficie totale), immobili in affitto e immobili iscritti al Fip (fondo immobili pubblici) per un totale di 1,9milioni di metri quadri. Come spiegò infatti già nei mesi scorsi la dirigenza nazionale dell'Inps: «La razionalizzazione riguarderà le direzioni regionali e provinciali e punta a limitare gli spazi a 25 metri quadrati per ogni impiegato». L'Inps mirerebbe inoltre ad accorpare il personale esistente e a concentrare, per quanto possibile, i dipendenti in un solo immobile per garantire maggiore funzionalità degli uffici. 

Da qui dunque i contatti già ben avviati tra l’amministrazione comunale di Spadola ed alcuni tecnici inviati sul posto direttamente dalla sede dell’Inps Calabria che, nei giorni scorsi, sarebbero già stati nella cittadina della Minerva per vagliare l’idoneità o meno dei locali al piano terra del municipio. La controffensiva di Bruno Rosi si sta ancora facendo attendere, tanto che nessuna offerta ufficiale in merito ad una proposta di mantenimento della sede Inps a Serra San Bruno sembra sia stata ancora formulata da un’amministrazione dalle polveri sempre più bagnate.

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