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Si sono detti convinti del fatto che la lista di cui fanno parte «entrerà in consiglio» e che, dopo il 4 ottobre, «porteremo la voce dei calabresi nella massima assise regionale». Si è svolta stasera nel centralissimo Corso Umberto I° a Serra San Bruno l’inaugurazione della sede elettorale della lista “Oliverio presidente per la Calabria”. Oltre all’ex deputato e candidato per un posto in consiglio regionale Bruno Censore, all’appuntamento sono intervenuti anche l’altra candidata Giusy Eulalio e Nancy Rachiele. Quest’ultima ha dapprima affermato che i candidati della lista guidata da Oliverio hanno le «carte in regola per uscire vittoriosi dalla competizione», per poi attaccare il Pd che, a suo giudizio, avrebbe «chiuso il cerchio a pochi elementi». Eulalio, dal canto suo, ha detto che è obiettivo della lista «dare voce alle fasce più deboli», ma a rubare la scena alle persone presenti è stato proprio Censore, sceso ancora una volta in campo «solo ed esclusivamente per passione, perché chi mi conosce sa che faccio una politica intesa come servizio e per essere a disposizione della gente». In merito alla sua “discesa in campo”, l’ex parlamentare del Pd - nel ribadire la propria appartenenza al partito - ha evidenziato che «nessuno, con codici arbitrari, può permettersi il lusso di decidere chi deve essere candidato e chi no. Nel Pd avvengono cose vergognose, con persone che diventano impresentabili dall’oggi al domani senza un motivo valido». Censore, però, si è scagliato anche «contro i detrattori che hanno utilizzato la stampa per dire che io cercavo casa a destra e sinistra ma la verità è soltanto una, e cioè che il sottoscritto rimarrà legato agli ideali propri del centrosinistra». Per Censore, però, «il Pd deve tornare a essere un partito che difende i lavoratori e le classi più deboli, e non al contrario una forza politica fatta da quattro capicorrente che la tengono in mano. Basti pensare che solo in Calabria non si fanno le primarie per la scelta dei candidati». Altro tema caldo quello della sanità. «In questo settore - ha affermato l’ex parlamentare - ci sono interessi dietro. Purtroppo, tantissime persone, ancora oggi, sono costrette ad andare altrove per curarsi, e questo ha fatto sì che la Calabria diventasse il “bancomat” delle altre regioni, che si arricchiscono con i soldi dei calabresi». Con riguardo alle problematiche delle aree interne, Censore ha manifestato una sorta di “apertura” nei confronti dell’attuale amministrazione comunale targata Liberamente, perché «se il Corso principale del paese è vuoto nelle ore serali - ha detto il candidato al consiglio regionale - la colpa non è certo di chi amministra, ma la motivazione va cercata altrove, in un qualcosa molto più ampio che non dipende dall’amministratore locale».
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