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«L'ambito territoriale ottimale vibonese per il servizio di gestione dei rifiuti (Ato), nella giornata di ieri, ha accolto la proposta avanzata dal sindaco di Dinami Gregorio Ciccone di ubicare un impianto industriale di compostaggio di rifiuti con annessa discarica di servizio nel comune medesimo. Alla luce di quanto deliberato dall’assemblea dei sindaci, con 22 voti favorevoli e 4 astenuti, sorge spontanea la necessità di un incontro chiarificatore, pubblico e trasparente, che approfondisca tutti i dettagli della vicenda, tra l’amministrazione comunale e la cittadinanza dinamese». È quanto afferma, in una nota, il portavoce alla Camera dei deputati per il Movimento 5 stelle Riccardo Tucci, che continua: «Invito, pertanto, il sindaco a convocare immediatamente un’assemblea pubblica da tenersi in modalità telematica - stante le restrizioni pandemiche - per ragguagliare i cittadini e soprattutto decidere il da farsi. Assemblea, tra l’altro, già prospettata - precisa Tucci - dallo stesso primo cittadino in un suo post Facebook il 12 marzo scorso». «Per valutare la bontà del progetto - sottolinea il parlamentare - è bene mettere sui piatti della bilancia tutti gli aspetti connessi all’operazione, dai rischi ai benefici, dai costi alle opportunità: i possibili vantaggi economici per il territorio non possono essere messi davanti alla salute dei cittadini. Se la maggioranza della popolazione sarà favorevole alla proposta del sindaco non ci saranno ostacoli all’impianto-discarica, altrimenti, come già successo 20 anni fa, meglio recedere dal proposito». «Qualunque manovra, in sintesi - conclude il deputato - vista la delicatezza del tema, dovrà passare dal vaglio democratico e preliminare della popolazione, in un paese in cui - è bene ricordarlo - il tasso di malattie tumorali ha purtroppo percentuali da capogiro».
Sull’argomento è intervenuto anche il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro, secondo il quale «mettere a disposizione un pezzo del proprio territorio per costruire una discarica senza confrontarsi con la propria comunità è errato. Portare avanti l’iter infischiandosene delle preoccupazioni dei propri cittadini è diabolico. Incassare un “ok” di circostanza in sede Ato dimezzata, tra le molteplici perplessità emerse è errato. Difendere il proprio operato da “io sono io e…” andando dritto contro un muro di malcontento è diabolico». Ciccone, a giudizio di Cavallaro, «conferma la sua “statura” da amministratore in una vera e propria pagliacciata, congeniale solamente al suo ego smisurato, spalleggiato da chi, evidentemente, da tutto questo spera di mettersi al petto una medaglia per aver risolto, con un colpo di teatro, l’emergenza rifiuti in provincia di Vibo Valentia. Peccato però che non arriverà nessun applauso alla fine di questa “opera teatrale”. Oltre ai punti interrogativi legati al sito e alla sacrosanta protesta dei cittadini, ad oggi infatti non esistono neppure i fondi per la realizzazione di questo “stupefacente impianto di compostaggio”, come, tra l’altro, sottolineato nella stessa riunione Ato di martedì. E allora di cosa stiamo parlando? Qual è l’obiettivo? Qualunque sia - conclude Cavallaro - facciano in fretta il Ciccone e quanti lo sostengono in questa assurda vicenda. La sua amministrazione non durerà vita natural durante. Avevano proprio ragione i latini: errare è umano, perseverare è diabolico».
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