Lunedì, 01 Giugno 2015 15:56

L' anticonsiglio comunale/31 – ‘Fossi stato io primo cittadino…’

Scritto da Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO – Di fronte ad una sala Chimirri desolatamente deserta per l'ormai consolidata propensione dell'amministrazione comunale a convocare i Consigli alle 9 e 30 del mattino, è andata in archivio anche la trentunesima seduta dell'era Rosi. Tutti presenti, ad eccezione dei soli Carmine Franzè, la cui fuoriuscita dalla compagine di maggioranza è ormai cosa certa, e di Giuseppe Raffele.

Già sul primo punto all’ordine del giorno – avente ad oggetto la rettifica degli errori materiali nella redazione del frontespizio della delibera numero 6 e 7 del 6 maggio scorso – non sono mancati i battibecchi. Da un lato, infatti, il presidente del Consiglio, Giuseppe De Raffele, dopo aver dato il via ai lavori, ha bacchettato l'opposizione che, a suo dire, «non avrebbe portato rispetto nei confronti della dipendente che si è resa suo malgrado responsabile di un mero errore di battitura». Pronta la replica dell'opposizione che, per bocca del consigliere comunale del Pd, Rosanna Federico, ha rispedito le critiche al mittente, evidenziando come «da parte nostra non c'è stata alcuna mancanza di rispetto nei confronti della dipendente in questione, che non ha alcuna responsabilità su quanto accaduto. Piuttosto – ha aggiunto la Federico – ritengo che questo non è altro che il risultato della così eccessiva superficialità con la quale questa amministrazione affronta anche l'ordinario, visto che nessuno della maggioranza si è assunto l'impegno di controllare il contenuto della delibera». Contestata, inoltre, da parte dell'opposizione, le modalità di elezione di Giuseppe De Raffele a presidente del Consiglio, avvenuta nella stessa seduta del 6 maggio scorso. La minoranza, nello specifico, ha posto l'accento sull'immediata esecutività della stessa, visto che «non c'era la sussistenza dello stato di urgenza». De Raffele, dunque, sempre secondo i consiglieri di opposizione, «non aveva alcun titolo a convocare la seduta successiva, al termine della quale è stato approvato il rendiconto». Critiche anche dall'ex primo cittadino e ora consigliere comunale, Raffaele Lo Iacono, secondo il quale, invece, «da parte di questa amministrazione assistiamo, ormai, quasi con cadenza quotidiana a continui errori. L'intenzione della giunta Rosi – ha aggiunto Lo Iacono – è fin troppo chiara ed è anche sotto gli occhi di tutti: far quadrare i conti per una questione puramente elettorale, in vista delle elezioni che si terranno il prossimo anno». Come tradizione vuole, ormai, all'interno della maggioranza, ci ha pensato il capogruppo in Consiglio, Nazzareno Salerno, a vestire i panni del condottiero e ad invitare la minoranza a «ricorrere al Tar, qualora dovesse ritenere che ci siano elementi poco chiari sulla vicenda». Terminata la discussione, si è passati dunque alla votazione che si è conclusa con il parere favorevole della maggioranza, mentre i tre consiglieri di minoranza (Tassone, Federico e Lo Iacono) hanno votato contro.

Il secondo punto, invece, aveva ad oggetto la lettura e l'approvazione dei verbali della seduta precedente e, anche questo, la votazione si è chiusa allo stesso modo della precedente.

Terzo e ultimo punto la “Rinegoziazione dei prestiti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.a.” che ammontano, ciascuno, a 331mila euro, 209mila euro e 896mila euro. E, mentre da un lato la maggioranza ha accolto positivamente questo provvedimento che, a lungo termine dovrebbe consentire di «liberare circa 57mila euro per ogni anno», dall'altro l'opposizione ha evidenziato come tale procedura non fa altro che «aumentare il debito di almeno 1milione e 300mila euro». Singolare, a tal proposito, l’ammonimento di Nazzareno Salerno nei confronti del sindaco Rosi, che con un rimbrotto pregno di nostalgia reguardisce il sindaco: «Fossi stato io primo cittadino, questa operazione ad un anno dalle elezioni, non l'avrei mai fatta».

Da segnalare inoltre che, prima ancora, la seduta era stata sospesa per alcuni minuti a causa della paradossale mancata presentazione, da parte dell'amministrazione, del Piano Finanziario elaborato dal servizio tecnico. Proprio per questo, la minoranza ha chiesto un aggiornamento della seduta (proposta però bocciata dal Consiglio), mentre ha ottenuto il via libera la proposta del consigliere Salerno con la quale, in sostanza, si aderisce alla negoziazione, previa acquisizione però della relazione tecnico-finanziaria da parte del responsabile di area e del Piano di ammortamento della Cassa Deposito e Prestiti.

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