Venerdì, 21 Agosto 2020 15:00

I tirocinanti delle Preserre e del Basso ionio: «Costretti a lavorare senza tutele»

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

Ennesima stagione di fuoco per i tirocinanti degli enti locali calabresi. Mentre il personale dipendente è in ferie, mentre tutti allegramente trascorrono le vacanze senza tener conto della pandemia, i tirocinanti dei comuni calabresi lavorano senza sosta per svolgere le 20 ore settimanali nei comuni della Calabria garantendo quei servizi che altrimenti non potrebbero essere svolti da nessuno. Eppure il pagamento di 500 euro mensili, previsti a seguito di rendicontazione bimestrale, al terzo mese di lavoro stentano ad arrivare.

Non solo si lavora senza diritti, ma si continua a tirare a campare spesso chiedendo prestiti familiari per poter raggiungere il posto di lavoro. È vergognoso che maggioranza ed opposizione non prendano posizione sull'argomento, come è vergognoso che nessuno si faccia carico della sorte dei lavoratori in nero per lo stato, nel caso di un ipotetico lockdown.

Ci auguriamo che si sblocchi almeno un pagamento perché non sarà più possibile restare fermi a guardare. Le ipotesi di protesta sono tante e tutti vorrebbero scongiurare possibili assembramenti. Chiediamo all'assessore al lavoro Fausto Orsomarso un impegno attivo perché non possiamo ricevere un misero sussidio ogni 4 mesi. Noi lavoriamo senza tutele.  

I tirocinanti delle Preserre e del Basso Jonio calabrese

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