Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Ci risiamo. Come alla vigilia di ogni appuntamento cruciale, il Partito democratico vibonese si trasforma in un affollato ring da combattimento, dove ogni colpo – anche quelli ben al di sotto della cintola – pare essere concesso.
Certo non siamo ancora giunti al clima rovente delle “scene da Gamorra”, descritte dall’ex consigliere regionale Pietro Giamborino dopo le primarie tenute nel febbraio scorso a Vibo Valentia, ma è facile presagire che nelle prossime settimane l’aria possa, via via, farsi sempre più pesante. Questa volta in palio c’è la supremazia politica in tutto il Vibonese, sancita dalla sfida, rinnovata, per la conquista dell'imminente Congresso provinciale del Pd. E come sempre l’uomo da battere è Bruno Censore, capace nel tempo di mantenere la guida indiscussa della corrente maggioritaria del partito. All’angolo opposto, quello destinato agli sfidanti, si radunano invece i soliti volti noti, intenti però questa volta a trovare la chimica giusta pur di riuscire, dopo tanti tentativi vani, a buttare la spallata definitiva al parlamentare di Serra San Bruno.
Una lotta intestina, come è usuale nel Partito democratico vibonese, che potrebbe dunque adesso vedere uniti sullo stesso fronte alcuni dei più acerrimi avversari di Censore. A guidare la nascente intesa, l'ex presidente della Provincia, Francesco De Nisi, coadiuvato per l’occasione proprio da Giamborino e dal redivivo ex sottosegretario Mimmo Carratelli. Ma la strada verso il Congresso provinciale del partito risulta già inasprita da pesanti accuse sollevate proprio dai denisiani, riguardo ad una presunta gestione allegra delle tessere, distribuite – in largo anticipo rispetto ai tempi previsti – esclusivamente a beneficio dei segretari dei circoli cittadini di fede censoriana.
L’accusa, lanciata dalle colonne della Gazzetta del Sud da Giuseppe Disì, ha chiaramente scosso la commissione di garanzia, chiamata a traghettare il partito proprio fino alla data dell’imminente Congresso, e composta dal consigliere regionale ed ormai ex segretario provinciale del Pd Michele Mirabello; da Benito Monteleone (per l’area Censore); dallo stesso Disì (area De Nisi) e dai dirigenti Giovanni Panuccio e Donato Riserbato (presidente dell'organismo). E proprio Panuccio e Riserbato, rispetto ai dubbi sollevati sul tesseramento gonfiato, hanno tentato, attraverso una nota stampa diffusa ieri, di minimizzare le accuse e smorzare le polemiche.
«Le aspre polemiche e le illazioni apparse sui quotidiani locali in questi ultimi giorni – scrivono Puccio e Riserbato – impongono un intervento che faccia chiarezza su quanto accaduto e che ristabilisca la verità sugli episodi menzionati dalla stampa. La fase congressuale è gestita e diretta da una commissione congressuale che ha tra i suoi compiti anche quello di gestire il tesseramento 2015 e che ha approvato all'unanimità il regolamento congressuale e le norme che disciplinano le modalità di tesseramento. La consegna delle tessere ai naturali e legittimi destinatari, vale a dire i segretari di circolo, che è avvenuta, in una fase iniziale, senza la presenza fisica di tutti i componenti della commissione per il congresso, e non ancora terminata, non può in alcun modo giustificare la campagna di aggressione mediatica apparsa sulla stampa. Le fantasiose ricostruzioni sulla distribuzione delle tessere – proseguono – sono il segno di una precisa volontà di destabilizzare un percorso che fino ad oggi si è svolto nella condivisione democratica e nel rispetto totale delle regole e che porterà il Pd ad essere ancora una volta il partito di governo nei territori della provincia. È infine risibile, oltre che singolare, definire "dopato" un tesseramento non ancora iniziato».
«Non è pertanto accettabile – continua la nota siglata dai due dirigenti – mettere in discussione l'onestà e la trasparenza degli organi dirigenti del Pd di Vibo che hanno consentito, insieme al partito regionale e nazionale di individuare e agevolare un percorso unitario e democratico che porterà alla elezione del nuovo segretario provinciale. La delicata fase che si prospetta per il governo nazionale, per il Mezzogiorno e la Calabria, deve fare prevalere il concetto di responsabilità. Le schermaglie tattiche e le frasi offensive che ruotano attorno al Congresso – concludono Panuccio e Riserbato – distolgono i gruppi dirigenti da quelli che sono i problemi reali dei cittadini e del partito. Chi pensa di trarre vantaggio da un'accentuazione polemica o da una logica di contrapposizione rischia di fare danno a se stesso e al Pd e di rimanere fuori da un percorso virtuoso che ha l'obiettivo di consolidare i gruppi dirigenti e di rilanciare una forte iniziativa politica del partito».
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