Martedì, 30 Dicembre 2014 13:32

Giudice di pace, il Comune di Nicotera ricorre al Tar. Serra sta a guardare

Scritto da Redazione
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Le sorti delle sedi del giudice di pace di Serra San Bruno e di Nicotera sembravano, nei mesi scorsi, camminare di pari passo. Erano stati, infatti, gli unici due presidi – fra tutti quelli ubicati nella provincia di Vibo Valentia – apparentemente destinati a rimanere in funzione. 

D’altronde anche la Gazzetta Ufficiale dello scorso 10 novembre ne aveva sancito l’ormai inatteso mantenimento, mentre il provvedimento di soppressione era stato emesso a discapito delle sole sedi di Arena, Mileto, Pizzo, Soriano e Tropea.

Nelle stesse ore, però, un decreto ministeriale arrivato dal “guardasigilli”, Andrea Orlando, di contro, ne aveva ordinato la cessazione delle attività, che sarebbero state, pochi giorni dopo, definitivamente trasferite alla competenza del Tribunale di Vibo. Era stata infatti la riforma per il “riordino della geografia giudiziaria” – voluta dallo stesso ministro della Giustizia – a determinare la soppressione di centinaia di sedi sparse in tutto il territorio nazionale, salvo per quei presidi che entro la scadenza prefissata sarebbero passati sotto la diretta responsabilità, gestionale e finanziaria, degli enti locali territorialmente competenti.

Ora, per quel che concerne l’Ufficio del giudice di pace di Nicotera, dovrà essere il Tar di Catanzaro ad esprimersi sulla legittimità della soppressione o meno. La giunta comunale di Nicotera ha infatti deliberato, nei giorni scorsi, la decisione di ricorrere ai giudici amministrativi per contestare il decreto di annullamento del proprio Ufficio giudiziario, ritenendo, in particolare, «immotivato ed ingiustificato» il provvedimento di soppressione di una sede che nella legge di conversione del decreto era stata in un primo tempo mantenuta. Insomma, lo stesso identico percorso che aveva conosciuto la sede serrese, dove, in seguito a non poche “sofferenze”, erano stati indicati i nomi dei quattro dipendenti che avrebbero dovuto prendere funzione presso l’Ufficio stesso: tre concessi dal Comune di Nardodipace ed uno da quello di Serra San Bruno che avrebbe dovuto anche, secondo una convenzione firmata dal sindaco Bruno Rosi alcuni mesi prima, accollarsi le spese di gestione dell’Ufficio.

In realtà dal municipio serrese non era mai arrivato alcun provvedimento atto a deliberare, ad esempio, l’intestazione delle utenze afferenti alla struttura, che sono continuate a gravare sulle casse della Comunità Montana ubicata nello stesso stabile. Né tantomeno adesso, al pari, di quanto sta facendo il Comune di Nicotera, pare si stia intentando alcuno sforzo o procedura amministrativa appropriata, diretta magari al ripristino di un servizio indispensabile per il territorio. 

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