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BROGNATURO – È botta e risposta istituzionale tra il Comune di Brognaturo e la Provincia di Vibo Valentia sull'emergenza viabilità.
Con un’ordinanza del 20 novembre scorso, il sindaco Cosmo Tassone aveva intimato all’amministrazione provinciale guidata dal presidente Andrea Niglia di «voler procedere all’esecuzione di ogni intervento utile a rendere la strada provinciale 43 “Brognaturo-Acqua del Sorcio” percorribile in sicurezza nel più breve tempo possibile e, comunque, entro e non oltre il 30 novembre 2017». In sostanza, cioè, visto che la Provincia sarebbe rimasta «sorda rispetto alle numerose denunce dei cittadini, alle richieste dei Comuni e ai richiami della stampa», il primo cittadino era arrivato a minacciare di “riprendersi” la strada, di competenza della Provincia, in modo tale da «compiere tutti i provvedimenti necessari per renderla transitabile». Tassone insomma aveva “ordinato” a Niglia di provvedere entro il termine del 30 novembre, altrimenti sarebbe intervenuto direttamente il Comune addebitando i costi alla Provincia.
In una lettera inviata al prefetto di Vibo Guido Longo e, per conoscenza, anche al sindaco di Brognaturo, il presidente della Provincia risponde definendo «illegittima, oltre che inopportuna» l’ordinanza di Tassone perché, a giudizio di Niglia, sarebbe «viziata» su diversi punti. In primo luogo per «violazione di legge». «Il sindaco, infatti, prima di emettere provvedimenti – scrive Niglia – ai sensi delle norme indicate dal D.Lgs. 267/2000», è tenuto ad «informare preventivamente il prefetto». Nel testo del provvedimento – scrive ancora Niglia – «non si evidenziano tali informazioni e comunicazioni». L’ordinanza, inoltre, sarebbe stata adottata con «eccesso di potere per sviamento», in quanto «cita espressamente anche l’articolo 50 del D.Lgs. 267/2000, riportando il testo del 5° comma. È sufficiente una lettura della norma per rendersi conto che il potere di ordinanza assegnato al sindaco dalla orma citata si riferisca a situazioni e circostanze del tutto diverse da quelle rilevate nella motivazione di fatto dell’ordinanza stessa. Il sindaco ha dunque utilizzato i poteri conferitigli dalla norma per ragioni diverse da quelle per le quali gli sono stati assegnati». Il provvedimento, infine, sarebbe viziato per «incompetenza», perché «il territorio che percorre la strada non ricade esclusivamente nel territorio del Comune di Brognaturo ma anche in quello di altri Comuni e, addirittura, senza soluzione di continuità, di altra Provincia. Poiché il sindaco – precisa Niglia – non limita l’efficacia del provvedimento al territorio del suo Comune, ne consegue che esso è adottato da soggetto non competente». L’ordinanza di Tassone, secondo il presidente della Provincia, sarebbe inoltre «”completata” da una diffida ad adempiere con minaccia, nel caso di inadempimento, di esecuzione d’ufficio con oneri posti a carico della Provincia. Sarebbe stato leale e corretto interpellare lo scrivente e i dipendenti uffici, ragionare sullo stato dell’arteria, sulle possibili soluzioni ad un problema effettivo, chiamare a partecipare anche altri enti, verificare se sulla strada siano già stati assunti impegni, effettuati interventi (sia pure parziali) e programmate manutenzioni». Niglia insomma parla addirittura di “minaccia” e, con queste motivazioni, chiede al prefetto di «ingiungere al sindaco di Brognaturo il ritiro del provvedimento viziato e, qualora lo ritenga opportuno, convocare un’apposita riunione per la quale mi dichiaro sin da ora disponibile, tesa a superare la questione e a ragionare su interventi concreti relativi all’arteria provinciale interessata».
Al di là del botta e risposta istituzionale e delle contese di carattere tecnico-legale, però, la strada in questione, che collega Brognaturo a località Lacina e ai Comuni dello Jonio catanzarese, continua a versare in condizioni disastrose con enormi buche e un pericolo costante di frane e caduta di rami dagli alberi.
Intanto proprio oggi, alle 18, ci sarà un consiglio comunale congiunto che coinvolgerà le assisi cittadine di Simbario e Brognaturo, durante il quale non sono escluse ulteriori prese di posizione forti da parte dello stesso sindaco Tassone.
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