Martedì, 10 Marzo 2015 12:14

Delegazione a Roma per risolvere il nodo Provincia, ma i lavoratori sono stanchi delle promesse

Scritto da Redazione
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Esprimono soddisfazione i cinque amministratori, che nella giornata di ieri, si sono recati a Roma per tentare di trovare risoluzioni adeguate rispetto all’ormai cronica condizione in cui verte la Provincia di Vibo Valentia.

La delegazione in “missione” nella Capitale è composta dal presidente dell’Ente intermedio di contrada Bitonto, Andrea Niglia; dai consiglieri provinciali e, rispettivamente, sindaci di Gerocarne e Spilinga, Vitaliano Papillo e Franco Barbalace; dal vicesindaco di Dasà e consigliere provinciale, Raffaele Scaturchio; dai primi cittadini di Maierato, Pizzoni e Vazzano, Sergio Rizzo, Tiziana De Nardo e Domenico Villì; nonché dall’assessore al comune di Soriano, Anna Grillo.

Gli amministratori della Provincia, che hanno trovato anche sostegno nella presenza dei deputati Ernesto Magorno e Bruno Censore, hanno riferito, attraverso una nota stampa diffusa ieri, di aver «affrontato una serie di incontri al ministero dell’Economia e delle Finanze», dove si sono potuti relazionare, in particolare, con «il sottosegretario, Pierpaolo Baretta, il quale ha preso a cuore la vicenda e, da competente in materia, ha fissato un ulteriore incontro per il tardo pomeriggio sempre al Mef». «E’ stato qui – continuano gli amministratori – che, alla presenza dei dirigenti, dottori Bilardo e Castaldi, si è fatto un esame dettagliato delle preoccupanti problematiche oggetto d’esame, cercando di valutare le possibili soluzioni alla luce delle richieste avanzate: sblocco dei trasferimenti per il 2013/2014 (circa due milioni di euro); slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui; interventi straordinari finalizzati all’ottenimento di anticipazioni di liquidità».

Si tratta, dunque, in definitiva, del grosso delle misure contenute nel documento sottoscritto nel corso della scorsa settimana, contenente proposte potenzialmente utili a garantire il pagamento delle spettanze arretrate dai dipendenti e la ripartenza della macchina amministrativa dell’ente. Ma, proprio i circa 380 dipendenti in organico alla Provincia, hanno ormai perso, oltreché la pazienza, anche la fiducia per l’operato degli amministratori locali, che, eppure, nel corso delle ultime settimane hanno intensificato il via vai dagli uffici romani, senza riuscire mai, però, a trovare la giusta ricetta per la ripresa economica dell’ente di Palazzo Ex-Enel e, più in generale, di tutto il Vibonese, territorio in cui le vertenze e le emergenze continuano a farsi ancora più numerose e gravi.

Gli stessi lavoratori, qualche giorno addietro, proprio per rimarcare la loro indignazione rispetto ai fatti, avevano promosso l’ennesimo corteo di protesta fra le strade della città capoluogo, così come in precedenza, più volte, avevano manifestato all’esterno della sede dell’ente o all’interno, occupandone, la struttura. E a Roma, così come gli amministratori oggi, c’erano stati anche loro, il 23 gennaio scorso, quando avevano protestato – assieme ai dipendenti di un’altra provincia in dissesto economico, quella di Biella – nei pressi di Montecitorio. Ma anche in quel caso, tornati in Calabria, si erano accorti che ogni promessa, puntualmente, continuava a trasformarsi in un logorante nulla di fatto. Perché, al di là degli annunci, questo di marzo, in definitiva, è il quinto stipendio destinato a saltare.

 

 

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