Mercoledì, 29 Settembre 2021 22:12

De Magistris a Serra: «Gli altri raccontano favole, noi facciamo la rivoluzione»

Scritto da Redazione
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La campagna elettorale che porterà a domenica e lunedì prossimi, quando ci saranno le elezioni per la scelta del nuovo presidente della Regione e la composizione del consiglio regionale, è ormai ai titoli di coda. Ultimi appuntamenti elettorali per gli aspiranti governatori che stanno girando in lungo e in largo le varie province per cercare di incrementare il proprio consenso.

Tra loro c’è Luigi de Magistris, che oggi pomeriggio è stato in Piazza San Giovanni a Serra San Bruno. Il candidato presidente ha detto di «non sentirsi come uno straniero» perché ha «sempre attraversato la Calabria» e l’ha «sempre vissuta con piacere, con amore e anche con sofferenza nel vedere le cose che non andavano». Neanche il tempo di iniziare l’intervento che già de Magistris ha puntato il dito contro i suoi avversari politici, i quali «raccontano favole come se uno scendesse da Saturno, uno da Marte e uno da Giove. Quando sento Occhiuto parlare di sanità pubblica mi viene il dubbio se magari sono io a sbagliare o se stiamo parlando della stessa persona che ha smantellato la sanità pubblica nelle zone interne della Calabria e in quelle costiere. Quando Scopelliti tagliò 18 ospedali, Occhiuto era in prima fila in un teatro di Cosenza che applaudiva, e adesso va in giro dicendo che lui è per la sanità pubblica. Uno - ha aggiunto de Magistris - ci può anche credere, ma io non gli affiderei nemmeno le chiavi di uno scantinato con la roba arrugginita». L’aspirante governatore ha poi parlato del commissariamento della sanità, ed è su questo punto che, riferendosi agli avversari politici, de Magistris ha detto di avere di fronte «tante facce della stessa medaglia, che fanno credere di farsi opposizione ma, alla fine dei conti, stanno insieme».

Il candidato presidente si è soffermato anche sull’acqua inteso come «diritto», perché «vedere che nelle zone delle Serre, in Aspromonte, nel Pollino, sulla Sila manca l’acqua perché c’è un carrozzone politico che fa profitto su questo bene primario, che si chiama Sorical, occupato dalla politica, se vi sta bene votate Bruni, Occhiuto e Oliverio». Altri temi sui quali si è concentrato de Magistris sono stati la depurazione, i rifiuti, il lavoro e la mafia. Su quest’ultimo punto, l’aspirante governatore ha affermato che «la vera mafia non è quella che sta per strada, bensì la borghesia mafiosa che occupa alcuni palazzi politici e istituzionali. Qua i mafiosi diventano parlamentari e le persone perbene certe volte vengono cancellate». Per de Magistris, insomma, tutto dipende «dagli elettori calabresi» che domenica e lunedì «potranno fare la rivoluzione con una matita, mandando a casa chi non va bene e promuovendo chi è credibile». De Magistris non le ha mandate a dire a Salvini. «Essere meridionali e salviniani allo stesso tempo è come se uno avesse un problema genetico, perché voi - ha detto rivolgendosi ai presenti - vi dovreste ricordare che questo signore (Salvini, ndr) un giorno disse, a proposito dei napoletani e dei calabresi, che si vergognava di essere italiano per colpa dei calabresi e quando pensava ai napoletani pensava al Vesuvio e a quello che il vulcano poteva fare alla città di Napoli. La Calabria - ha concluso - non ha bisogno di traditori, sta a noi scrivere una pagina di storia».

 

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