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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Siamo agli sgoccioli. Per la Fondazione Campanella di Catanzaro i giorni sembrano essere ormai contati. Dal prossimo lunedì 2 marzo – hanno annunciato nel corso del pomeriggio odierno il presidente Paolo Falzea e il direttore generale Mario Martina – il polo oncologico subirà lo stop ai ricoveri e all’erogazione di tutte le prestazioni ambulatoriali. Arriva, dunque, l'ultimo atto per il Campanella, sancito dalla bocciatura dell'emendamento al decreto “Milleproroghe” che avrebbe dovuto destinare un milione di euro al pagamento degli stipendi arretrati dei lavoratori.
Già nei giorni scorsi, proprio il presidente Falzea, aveva riunito tutti i soci fondatori per esortarli a garantire il funzionamento della Fondazione o, in alternativa, ad avviarne la procedura di liquidazione. In quell'incontro, secondo quanto riportato nel decreto che oggi ha deciso lo stop all’erogazione delle prestazioni sanitarie, «la Regione si è impegnata a pervenire a un accordo transattivo del giudizio pendente innanzi al Tribunale di Catanzaro erogando alla Fondazione risorse necessarie a consentire alla Fondazione di continuare a erogare servizi e salvaguardare i livelli occupazionali». Falzea aveva anche chiesto alla struttura commissariale della Regione «di rimborsare alla Fondazione stessa i costi indebitamente sostenuti» per le unità operative non oncologiche «che avrebbero dovuto essere affidate alla gestione dell'Azienda Mater domini a far data dal 1° gennaio 2012». Invece, «la transazione – ricorda oggi Falzea – non risulta ancora sottoscritta dal presidente della giunta regionale o approvata dalla giunta». Né, tantomeno, dalla struttura commissariale sono arrivati i rimborsi per la gestione delle unità che sarebbero dovute essere di competenza della Mater domini. A ciò si deve aggiungere – continua Falzea – che la Fondazione «non ha alcun titolo giuridicamente rilevante da utilizzare nei confronti dei creditori affinché sospendano le procedure esecutive aventi ad oggetto le erogazioni da parte dell'Asp di Catanzaro».
Alcuni creditori, inoltre, «hanno già formalmente comunicato che dal prossimo mese non saranno evasi gli ordini di fornitura di farmaci e reagenti in assenza di un piano di pagamento dei debiti con l'indicazione di tempi certi». Una situazione, questa, «più volte rappresentata agli enti e alle istituzioni interessate, senza ricevere alcun riscontro formale né tantomeno provvedimenti giuridicamente rilevanti per poter offrire reali garanzie ai creditori». Dunque, lo stop era l'unica via percorribile, anche al fine di evitare «improvvise carenze di farmaci e dispositivi medici indispensabili per la vita dei pazienti».
Secondo il programma diffuso, quindi, dal prossimo 2 marzo chiuderanno i battenti le unità operative di Oncologia medica, Oncologia medica con annesso centro di riferimento per il counselling genetico e terapie innovative, Gastroenterologia ed endoscopia oncologica, Ginecologia oncologica, Chirurgia toracica oncologica, Chirurgia plastica ricostruttiva oncologica, Anestesia e terapia intensiva oncologica, Anatomia patologica e Medicina nucleare. Il tutto, mente già nelle scorse settimane la Procura di Catanzaro aveva aperto un'inchiesta a carico del management della Fondazione che, dal 2008 al 2011, avrebbe alterato lo stato economico dell’ente, con voci che falsamente contabilizzate al passivo e con una serie di omissioni nelle note integrative che formano il bilancio.
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