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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO – Stanno ancora valutando, assistiti dai propri legali di fiducia, se agire o meno legalmente per riuscire a fare chiarezza rispetto alle dinamiche – ancora adesso poco chiare – che avrebbero interessato la sezione numero 5 durante le operazioni di scrutinio delle elezioni amministrative tenute a Serra San Bruno la scorsa domenica 5 giugno.
I referenti del movimento civico “LiberaMente” – fermatosi a 1696 consensi contro i 1939 voti conseguiti da “La Serra Rinasce” – continuano dunque a tenere la lente di ingrandimento puntata sui fatti che si sarebbero registrati all’interno della sezione numero 5, una delle due allestite nei locali della scuola dell’infanzia “Assuero Barillari” di via Aldo Moro. Già durante le operazioni di voto, nel corso del pomeriggio, era emerso qualche problema rispetto al numero delle schede elettorali. Criticità ripresentatasi poi, puntualmente, a voto chiuso, poco dopo le 23.00, quando si sarebbe dovuto dare il via alle operazioni di spoglio, partite non a caso con oltre un’ora di ritardo rispetto agli altri sei seggi allestiti sul territorio comunale.
Le attività di scrutinio, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, sarebbero iniziate con l’inscrizione a verbale, da parte dei componenti del seggio elettorale, della mancanza di una delle schede. Un particolare questo che avrebbe generato non poco caos tra i rappresentanti delle diverse compagini in lizza, tanto che si sarebbe reso necessario anche l’intervento degli agenti della Polizia di Stato.
Adesso, a diversi giorni di distanza dalla proclamazione del neo sindaco Luigi Tassone (“La Serra Rinasce”) e del resto dei componenti dell’assise cittadina, ecco dunque che i referenti di “LiberaMente”, la compagine che proponeva la candidatura a sindaco di Alfredo Barillari, non avrebbero ancora liquidato la pratica. In queste ore, infatti, i legali del movimento sarebbero al lavoro per capire se ci siano i presupposti per poter ricorrere al Tribunale amministrativo regionale della Calabria e chiedere, di conseguenza, l’annullamento del voto nella sezione contestata. Quello di Serra non sarebbe un caso isolato, né nuovo. Sono tanti infatti, in tal senso, i precedenti, come ad esempio quello delle amministrative celebrate a Catanzaro nel 2011, quando il Tar Calabria – su ricorso presentato dalla coalizione di centrosinistra – annullò le elezioni amministrative del capoluogo di regione per via di irregolarità registrate, in particolare, nei seggi numero 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85, gli stessi interessati poi da una successiva tornata alle urne resasi necessaria proprio per lo svolgimento del turno suppletivo.
L'annullamento parziale delle elezioni amministrative a Catanzaro, vide i giudici amministrativi annullare anche i verbali di proclamazione degli eletti. Una decisione che portò alla decadenza del sindaco Sergio Abramo (centrodestra) fino al nuovo voto nelle otto sezioni in cui il Tar aveva rilevato le anomalie. Al suo posto, alla guida del municipio catanzarese, la Prefettura aveva nominato il commissario Silvana Riccio. I giudici del Tar nelle motivazioni della sentenza di annullamento parziale del voto avevano parlato di vizi in funzione dei quali si dava credito «all’ipotesi delineata nell’impugnativa, e cioè che la mancanza di schede autenticate e non utilizzate costituisca sintomo di grave illegalità delle operazioni elettorali, potendo dar luogo al cosiddetto sistema della scheda ballerina».
L'eventuale ricorso dovrà essere depositato dai legali rappresentanti della lista “LiberaMente” entro e non oltre il 30esimo giorno successivo alla data di proclamazione del primo cittadino Tassone, ossia il 6 giugno scorso.
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