A dirlo, in una nota, è Diego Brancia che, intervenendo a proposito delle amministrative che si terranno il prossimo 31 maggio, rivendica con forza la propria autonomia, sia nei confronti del centrodestra che del centrosinistra, ma anche verso il “Terzo polo”, con il quale Rete civica vibonese, in sostanza, non ha «nulla a che spartire», visto e considerato che «non vi è alcuna ipotesi di apparentamento». 

Una sorta di indipendenza, dunque, che il movimento riconduce in sostanza a due motivazioni principali. In primis perchè «la situazione politico-amministrativa della città è caotica, poiché – afferma Brancia - il sistema dei partiti e le coalizioni di centrosinistra e di centrodestra appaiono in grande confusione e commistione. Di fatto - incalza infatti - si identificano con aggregati di potere che obbediscono solo al “ras” di turno (eletto o ex eletto) e non a un progetto politico di reale cambiamento e di discontinuità con i metodi spartitori e clientelari, che hanno reso invivibile la regione e la nostra città». Ed, in secondo luogo, perchè «prima dello svolgimento delle primarie della coalizione di centrosinistra, alle quali Rcv ha partecipato senza proporre deliberatamente una propria candidatura, il movimento aveva dichiarato - apertamente - di voler dialogare con il designato dalla consultazione elettorale, per realizzare un programma condiviso di coalizione. Tuttavia, le evidenti lacerazioni oltre alle polemiche che ne sono conseguite, hanno prodotto tra i Concorrenti degli strascichi perniciosi, che non lasciano presagire nulla di favorevole in punto di ricostituzione della coalizione di centrosinistra in cui Rete civica aveva fermamente creduto». 

Per questo, dunque, l’assemblea di Rece civica vibonese «ha deciso di valutare attentamente e costantemente l’evolversi della situazione continuando in piena autonomia a definire il profilo della propria lista».