Stamattina, per l’occasione, nella chiesa dell’Assunta di Terravecchia c’è stata anche la tradizionale “Vestizione”, vale a dire la benedizione dell'abito congregale che, solitamente, si svolge proprio in prossimità di Ferragosto. Un tempo avveniva per lo più nella Domenica delle Palme, quando i professi indossavano l'abito per la prima volta in occasione delle festività pasquali. L'abito è composto da diverse parti: la più importante è il camice bianco in cotone grezzo, che rimanda ai sacchi ruvidi indossati anticamente dai penitenti. L'abito dell'Assunta presenta nove righe nella parte finale, in ricordo delle "allegrezze" della Madonna (cioè le gioie vissute in vita); c'è poi un cappuccio, che un tempo copriva interamente il volto come ancora si vede in alcuni posti nelle processioni pasquali. Ora, invece, è solo un ornamento ma che sottolinea ancora l'aspetto penitenziale. Il rocchetto azzurro saluta la Madonna dell’Assunta, così come quello nero per gli addoloratari saluta la Madonna dei Sette Dolori. Il cingolo stringe i fianchi e ha lo stesso colore del rocchetto: stringere i fianchi non solo è segno di purezza ma anche del vincolo che ci tiene legati alla congrega.

Oggi, in particolare, sono stati benedetti tre abiti: due confratelli e una consorellina, la piccola Francesca. La benedizione si svolge in questo modo: innanzitutto si canta l’Ufficio. Successivamente, prima del canto del Te Deum, il sacerdote benedice le singole parti dell’abito, mentre i confratelli vengono vestiti. Poi si dà loro una candela accesa, in ricordo del battesimo, si inginocchiano e recitano una preghiera alla Madonna. Dopodiché il priore rivolge un’altra preghiera alla Madonna a nome di tutti i confratelli.