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La segretezza dei funghi è celeberrima per il semplice fatto che difficilmente si fanno trovare, soprattutto quelli pregiati e commestibili. Ma che questo loro “riserbo” fosse legato anche a una vita segreta è più materia da studiosi che da curiosi. Un mistero presto spiegato nell’ambito del programma radiofonico “Detto tra noi”, condotto da Daniela Maiolo e dal direttore del Vizzarro Sergio Pelaia, per la regia di Bruno Iozzo. Ospite per curare la rubrica dedicata ai libri è stato ieri Francesco Barreca (storico della Scienza e ricercatore del Museo Galileo di Firenze). Titolo scelto: “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi” del biologo britannico Merlin Sheldrake (Marsilio). «La vita segreta dei funghi” – ha spiegato Barreca nell’introduzione – è un saggio che parla appunto di funghi, ma non è un manuale di micologia. Si tratta, piuttosto, di un saggio di taglio divulgativo e narrativo ma in cui i funghi sono raccontati a partire da quella che è l’esperienza umana, il rapporto che hanno con noi. Noi li mangiamo, li usiamo per produrre farmaci, per fare lievitare la pasta con cui facciamo il pane, e insomma li utilizziamo continuamente e in un certo senso dipendiamo da loro, eppure li conosciamo relativamente poco».
Nonostante la reciprocità tra esseri umani e funghi c’è dunque ancora molto da scoprire sul “Re dei boschi” «basti pensare – ha continuato lo storico della Scienza – che ad oggi sono state descritte all’incirca settecentomila specie di funghi, ma si stima che il numero effettivo sia nell’ordine di due-tre milioni». La specificità biologica, di quello che forse definiamo impropriamente come “parassita”, sta proprio nella sua classificazione tassonomica: «I funghi sono talmente “altro da noi” che li abbiamo classificati in un regno a parte, separato sia dalle piante che dagli animali. La forza del libro di Sheldrake è proprio quella di partire da questa apparente contraddizione e sollevare questioni di carattere generale. Il “fungo” che noi raccogliamo e mangiamo è solo il “corpo fruttifero”: il “vero fungo” vive in realtà sotto terra ed è costituito da dei filamenti intrecciati tra di loro che formano una complessa rete chiamata micelio». E, come spiegato ancora da Barreca, starebbe proprio nel micelio la “vita segreta” e in un certo senso sorprendente dei funghi. Il micelio, alla stregua di una “rete neurale”, «è infatti capace di raccogliere ed elaborare dati sull’ambiente circostante e ad agire di conseguenza, pur non avendo ovviamente né un cervello né organi sensoriali come quelli degli animali. Come ci riesca è ancora un mistero; non sappiamo con precisione quali siano i meccanismi fisiologici che gli permettano di riconoscere altri funghi, evitare ostacoli o modificare la propria struttura fisica in risposta a stimoli esterni. In realtà neanche riusciamo a capire bene cosa sia un fungo, dice Sheldrake, perché per farlo abbiamo bisogno di mettere in discussione concetti come “intelligenza”, “individuo”, “corpo fisico”, che sono stati elaborati a partire dalle caratteristiche dell’essere umano ma che non sembrano sufficienti per cogliere la complessità di un mondo così diverso e però a noi così strettamente legato come quello dei funghi».
Peculiarità e pregio fondamentale de “L’ordine nascosto”, sarebbe, stando sempre all’analisi di Barreca, quella di non perdere mai di vista l’esperienza umana dei funghi. E, rispetto al loro ruolo fondamentale nell’ecosistema, lo storico della Scienza ha continuato: «Ad oggi sappiamo che i funghi svolgono un ruolo fondamentale per la vita sulla terra, perché il micelio vive in simbiosi mutualistica con gli alberi, e la rete sotterranea costituita dai miceli – questo Wood Wide Web, come è stato chiamato – è essenziale per garantire il continuo scambio di nutrienti che mantiene in vita un bosco». Un Wood Wide Web definito così non a caso, perché racchiude al suo interno l’infinita rete di informazioni che riguardano il bosco e di cui il fungo (o meglio il micelio) rappresenta il postulato.
«Il bosco – ha detto ancora Barreca – non è un insieme di alberi, piante e animali che si trovano tutti nello stesso luogo, ma un sistema integrato alla cui base ci sono i funghi. Credo che i cercatori di funghi più esperti intuiscano istintivamente questa idea, perché probabilmente riconoscono che la ricerca del fungo non è soltanto questione di prestare attenzione e aguzzare la vista, ma si tratta piuttosto di mettersi, per così dire, in comunicazione col bosco, entrare a far parte di questo sistema integrato per provare a “pensare come un fungo”, se così si può dire».
Il vero cercatore di funghi è colui che con il mondo circostante, dunque, “comunica” stabilendo anche un rapporto di empatia e rispetto, curandosi di non arrecare danni all’ambiente. «Io, che non sono affatto un cercatore esperto – ha precisato Barreca – quando mi sono ritrovato in giro per i boschi con qualcuno che invece lo era ho sempre avuto la sensazione che il cercatore esperto avesse una connessione più intima col bosco, quasi come se potesse “parlargli” e farsi guidare verso il fungo. Ecco, “l’ordine nascosto”, il cui titolo originale è il più appropriato “Entangled Life”, è un libro che racconta di questa connessione, di questo far parte tutti di un sistema integrato». Infine, rivolgendo uno specifico invito ai compaesani serresi, che nella montagna riconoscono il proprio tesoro, Barreca ha detto: «Penso che si tratti di una lettura soddisfacente sia per chi i funghi li conosce e li cerca, sia per chi non è particolarmente appassionato. Data l’importanza dei funghi nell’economia e nella cultura serrese – e io spero sempre che si possa, un giorno, stabilire a Serra un museo del fungo – credo che questo sia uno di quei libri che non può mancare nelle nostre case».
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