Qualcosa di analogo avviene anche nella formulazione delle teorie scientifiche: si elaborano concetti e nozioni che permettono di costruire ipotesi e teorie, ma una volta che una certa teoria si dimostra inadeguata, vengono abbandonati per finire negli “scantinati della scienza”. Il volume “La scienza che fu - Idee e strumenti di teorie abbandonate” (Editrice Bibliografica, collana Storie della scienza) di Fancesco Barreca, in uscita dal prossimo 28 agosto, «indaga – si legge nella descrizione curata dall’editore – alcuni tra i più importanti di questi concetti per offrire una rassegna storica della scienza da una prospettiva diversa da quella usuale, ovvero centrata sugli strumenti concettuali con i quali le teorie scientifiche del passato sono state costruite, più che sulle teorie stesse. Un testo stimolante, ricco di curiosità inedite, scritto in un linguaggio chiaro e accessibile a tutti». Il volume è già stato adottato come testo di studio dall’Università di Bologna (Corso di laurea di Antropologia, Religioni, Civiltà Orientali).

Francesco Barreca è ricercatore presso il Museo Galileo di Firenze. È socio della Società Europea di Storia della Scienza e membro del comitato di redazione della rivista Galilaeana. Collabora inoltre al progetto EMLO (Early Modern Letters Online) dell'Università di Oxford come responsabile della sezione dedicata all'astronomo Johannes Kepler. Il suo prossimo saggio The First National Exhibition of History of Science (Florence, 1929), sarà pubblicato dall'editore olandese Brill nel corso del 2018.

Barreca, originario di Serra San Bruno, collabora con il Vizzarro  fin dalla sua fondazione, nel dicembre del 2011.