Sabato, 16 Gennaio 2016 17:59

‘La Schedina’ di Vincenzo Carchidi rinasce sul web

Scritto da Salvatore Albanese
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È stato per anni il maggiore settimanale italiano interamente dedicato ai sistemi per giochi a pronostici. Una testata giornalistica capace, in un ventennio di attività, di appassionare centinaia di migliaia di amanti dello sport e del lotto, scommettitori e non.

Nel giro di poco tempo “La Schedina”, nata nel 1987 dalla mente brillante del serrese Vincenzo Carchidi, è riesciuta a sbaragliare la concorrenza di colossi consolidati quali il “Totoguida” e il “Totocorriere”, tanto che, già nel cuore degli anni ’90, è diventato il settimanale leader del settore, e, addirittura, il quinto in assoluto per vendite in tutta Italia con una tiratura di oltre 100mila copie ad uscita, dietro soltanto a colossi del calibro de “L’Espresso”, “Panorama” e “Tv sorrisi e Canzoni”.

Non c’era bar, circolo, luogo di incontro, casa di appassionato di pronostici che non abbia “ospitato” anche solo un numero della rivista cartacea, sorta tra mille difficoltà iniziali senza sponsorizzazioni o sostegni di qualsiasi tipo e natura. Un vero e proprio fenomeno editoriale, che ha attirato subito le attenzioni dei grandi gruppi televisivi e mediatici, tanto che il direttore Vincenzo Carchidi è divenuto presto ospite di noti programmi in onda sulle reti Rai, su quelle del gruppo Mediaset e su TeleMonteCarlo (oggi La7).

In particolare, Carchidi, è stato presenza fissa del popolare “Processo di Biscardi” per un ventennio, anni in cui ha regalato ai milioni di telespettatori “soffiate” utilissime per i match della Serie A. Ma ad interrompere la parabolla ascendente di una carriera piena di soddisfazioni è stato il dramma che improvvisamente ha colpito la famiglia di Carchidi, devastata nel 2005 dalla morte della moglie, tanto che il direttore deciderà di abbondare di fatto la guida del settimanale. La testata, solo due anni dopo, avrebbe visto precipitare le vendite e sarebbe poi andata incontro all’ormai inevitabile fallimento. Sotto gli occhi del curatore fallimentare, il suo pubblico – comunque ancora vasto – sarebbe stato dirottato su un'altra testata, il tutto a danno del fondatore e direttore Carchidi, che in un momento delicatissimo della sua vita aveva dunque preferito restare al capezzale della moglie deprecando quella che ancora oggi definisce «la viltà degli avvoltoi di turno e la complicità dei rappresentanti dello Stato ai danni anche dei fornitori». Oggi, dopo 10 anni di inattività, quello che una volta era “il” giornale per eccellenza dei sistemisti sta diventando una vera e propria realtà sul web, perché “La Schedina” è già rinata sul social network facebook, dove sta registrando una crescita di pubblico notevole, mentre nei prossimi giorni sarà presentato il nuovo sito ufficiale.

Un ritorno al passo coi tempi, tanto che la testata sarà quindi letteralmente traslata online, dove, oltre alle scommesse sportive, la nuova “Schedina” si dedicherà anche alla borsa e alla speculazione finanziaria (in particolare al Forex e ai Derivati), e a qualunque tipo di gioco matematicamente controllabile. La prerogativa – voluta allora e confermata adesso del suo fondatore – è quella di «promuovere il gioco intelligente e di dichiarare guerra, per contro, al gioco d'azzardo». «Il giocatore d'azzardo – spiega Carchidi al Vizzarro – è un perdente che gioca cifre importanti in maniera dissennata e finisce inevitabilmente in rovina. Mentre il giocatore intelligente, quello a cui si rivolge "La Schedina", fa l'esatto contrario: rischia poco per vincere molto. E gioca razionalmente, affinando sistemi e metodi utili ad ottenere dal gioco il meglio ed in maniera sana». Un felice ritorno, quindi, atteso dai moltissimi appassionati del settore.

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