Martedì, 23 Febbraio 2016 10:50

Canapa senza ipocrisia, è tempo di piantarla! La mission calabrese de “Il Punto verde”

Scritto da Bruno Greco
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Foto da puntoverdecanapa.it Foto da puntoverdecanapa.it

Chi l’ha detto che la Calabria non può vivere d’agricoltura? Il vero segreto sta nel clima e nello scegliere il prodotto giusto: la canapa. Quando gli ingredienti ci sono e farli coesistere non è difficile, basta un po’ di buona volontà mista a un pizzico di sana lungimiranza per creare qualcosa di unico. È così che “Il Punto verde” ha cominciato a espandersi a macchia d’olio su tutta la regione.

L’associazione di promozione sociale, con sede a Crotone in via Nazioni Unite, è nata con una particolare mission: «promuovere la coltivazione della Canapa in Italia, con l’auspicio che nei tempi a venire si possano serenamente condividere quelle che sono da millenni le benefiche proprietà di questa pianta straordinaria che, oltre a offrire una vastissima possibilità di utilizzi, rappresenta un pensiero collettivo nel quale si identificano quanti, nel loro agire quotidiano, si assumono la responsabilità di affrontare l’argomento “canapa” senza ipocrisia, guardando agli sviluppi in ambito agricolo, industriale, economico e sociale».

Cominciamo col dire, per coloro che potessero essere sopraffatti dall’atavico tabù, che in questo caso (nonostante la sublime estetica delle foglie possa trarre in inganno) si tratta di canapa sativa, un prodotto che non può essere utilizzato come stupefacente, dunque legale per essere immesso nel settore industriale. L’idea è quella di creare un indotto occupazionale con l’ausilio di una pianta estremamente efficiente in campo tessile, alimentare e addirittura edile.

L’associazione “Il Punto verde”, dopo avere letteralmente colonizzato il Crotonese, ha toccato lo scorso dicembre anche le coste napitine. Grazie alla collaborazione tra l’associazione, il vivaio dei fratelli Santacroce di Pizzo Calabro e la facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea, anche il Vibonese sarà presto interessato dal raccolto della canapa sativa. A Pizzo la canapa è stata coltivata in delle serre in vetro e, come dichiarato telefonicamente dal presidente Antonino Chiaromonte, presto potrà essere immessa nel ciclo produttivo, che va dall’utilizzo alimentare ai semilavorati per l’industria tessile. In più, il vivaio di Pizzo è altresì un laboratorio didattico (utilizzato anche ai fini della ricerca) a disposizione dell’Università Mediterranea. «Salute, ecologia, lavoro, economia» sono queste le parole chiave della canapa sativa, questi dunque gli argomenti affrontati in sede pubblica dall’associazione “Il Punto verde”. 

DALLA PRATICA TERRITORIALE ALLA LEGISLAZIONE REGIONALE La canapa sativa sta pian piano assumendo un ruolo da protagonista nella «nuova economia naturale». Questo è un dato che non passa inosservato nemmeno alle istituzioni. Sabato prossimo infatti, nel comune di Taverna, gli attivisti de “Il Punto verde” parteciperanno all’inaugurazione di una nuova sede della filiera corta della canapa. La stessa sarà una giornata di formazione per tutti coloro che potessero essere interessati a realizzare un nuovo progetto in casa propria. Dalle dimostrazioni sulla semina, al buffet a base di canapa, fino ai workshop sull’utilizzo della pianta nella bioedilizia. Nel pomeriggio anche un defilé di abiti in canapa realizzati dalla “Daniela Di Francesco moda”. Al tavolo dei relatori, oltre agli attivisti de “Il Punto verde”, si registrerà la presenza di vari amministratori locali che affronteranno il tema canapa assieme ai referenti Coldiretti e del dipartimento Agraria dell’Università Mediterranea. A dare il proprio contributo anche il capogruppo della commissione agricoltura alla Camera Nicodemo Oliverio, la deputata Enza Bruno Bossio e il sottosegretario ai beni e le attività culturali Dorina Bianchi.

Già nell’ottobre scorso tre assessorati della Regione Calabria (Agricoltura, Attività produttive e Formazione) avevano cominciato ad affrontare il discorso in tema di valorizzazione delle filiera agro tessile calabrese. «L’obiettivo – si legge sul portale istituzionale – coordinarsi per lavorare a un progetto integrato che conduca sia alla redazione di una legge sulla valorizzazione dell’agro tessile calabrese, sia all'individuazione dei migliori percorsi di implementazione della filiera nel tessuto produttivo regionale».

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