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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Un sistema di frode pensato ad arte per chiedere indebitamente fondi erogati dall’Inps. A scovare la truffa ai danni dell’ente previdenziale è stata la compagnia della Guardia di Finanza di Vibo.
Attraverso l’operazione “Morte apparente”, gli uomini delle Fiamme gialle hanno provveduto a denunciare 21 soggetti, ritenuti responsabili nazionali e provinciali di 5 Centri di assistenza fiscale.
Gli agenti della Guardia di Finanza della Compagnia di Vibo Valentia, nell’ambito di una serie di indagini finalizzate alla tutela della spesa pubblica nazionale ed al contrasto delle frodi agli Enti Previdenziali, hanno individuato un articolato e collaudato sistema di frode che sarebbe stato messo in campo da cinque Caf operanti in provincia per lucrare indebitamente fondi erogati dall’Inps.
Il meccanismo fraudolento consisteva, in pratica, nella trasmissione all’Inps di Dichiarazioni Sostitutive Uniche (Dsu) che sarebbero state falsamente predisposte nell’interesse di soggetti in realtà da tempo deceduti. Con la trasmissione di migliaia di tali dichiarazioni, unitamente alle relative attestazioni Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente) i cinque Caf, sulla base di una specifica convenzione stipulata con l’Ente Previdenziale, avrebbero percepito indebitamente somme in via di completo accertamento ed esatta quantificazione.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle vibonesi, adesso, proseguono per verificare eventuali ulteriori episodi fraudolenti con il coinvolgimento di altri centri di assistenza fiscale.
Allo stato delle indagini, sono state denunciate all’autorità giudiziaria cinque persone, nella loro qualità di rappresentanti legali dei citati Caf, per i reati di truffa aggravata e continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e ulteriori sedici soggetti a vario titolo coinvolti nel sistema fraudolento descritto, per il reato di concorso in truffa aggravata.
È stata, inoltre, richiesta all’autorità giudiziaria l’adozione della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle somme indebitamente percepite.
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