L'ex parroco, in servizio fino al settembre scorso, rispondendo alle domande degli inquirenti, si è difeso dalle accuse rivolte nei suoi confronti spiegando che i beni rinvenuti sia all'interno della sua abitazione che nel centro anziani da lui gestito e situato in piazza Nenni, in una zona poco distante dal centro cittadino, gli sarebbero stati donati da alcuni soggetti – i cui nominativi sono stati menzionati dallo stesso don Letizia nel corso dell'interrogatorio – che probabilmente verranno ascoltati nei prossimi giorni dagli uomini guidati dal capitano Vangone come persone informate sui fatti.

Tutto è partito venerdì scorso, quando i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, a seguito di alcune segnalazioni, hanno effettuato una perquisizione domiciliare disposta dal pm della Procura di Vibo, Vittorio Gallucci, presso l'abitazione dell'ex parroco, nel corso della quale i militari avrebbero rinvenuto alcuni oggetti sacri, opere d'arte e alcuni quadri risalenti al '500.

L'attività dei carabinieri, però, ha interessato anche il centro anziani gestito da don Letizia, dove i militari avrebbero rinvenuto altri beni storici di un certo valore. Il materiale è stato posto tutto sotto sequestro, mentre l'ex parroco 80enne di Serra – difeso dall'avvocato Salvatore Scrivo – è stato iscritto nel registro degli indagati per appropriazione indebita e omessa comunicazione al ministero dei Beni culturali della movimentazione di opere d’arte di proprietà della chiesa