Venerdì, 13 Marzo 2015 13:38

Serra, arrivano bollette Tari. Aumento del 43%, ma i cittadini possono presentare reclamo

Scritto da Redazione
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Arriva prima quest’anno la bolletta per il pagamento dell’imposta comunale sui rifiuti solidi urbani e, soprattutto, a Serra San Bruno arriva molto più salata rispetto a quella del 2014.

Proprio in queste ore l’amministrazione comunale sta recapitando ai cittadini gli avvisi di pagamento della Tari, il tutto in piena ottemperanza rispetto a quanto impartito dalla normativa vigente e dal Regolamento IUC, approvato con delibera del Consiglio comunale n. 2 del 22 maggio scorso. È amara però la sorpresa che attende la totalità dei contribuenti, costretti a versare quest’anno tariffe maggiorate di addirittura il 43% rispetto agli importi dovuti per gli esercizi precedenti. 

Il regolamento, inoltre, prevede che il versamento dovrà essere effettuato in tre diverse rate, con relativa scadenza il 16 di marzo, il 16 di giugno e il 16 di novembre. Le prime due, però, riguarderanno semplicemente una «procedura di acconto della Tari 2015 nella misura del 75%». Se ne deduce che l’importo presente in bolletta rappresenta in realtà solo i tre quarti della tassa annuale, e dovrà essere corrisposto dai contribuenti – entro giugno – «a titolo di acconto» e a copertura esclusiva dei primi nove mesi dell’anno (dal 1 gennaio al 30 settembre 2015). Pertanto, per il saldo restante verrà effettuata un’ulteriore bollettazione formulata secondo le tariffe 2015 (ancora in via di definizione dal Consiglio comunale). È facile allora presagire che a novembre il “conguaglio” della terza rata, a perequazione dell’importo riportato dalle bollette attuali, potrà comportare un ulteriore aggravio della somma dovuta, da sommarsi al 43% di rincaro già calcolato. 

Cresce, dunque, a Serra San Bruno, il carico tributario afferente al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, nonostante il comparto nel corso dei mesi precedenti non sia stato gestito in maniera impeccabile dalla compagine amministrativa guidata dal sindaco Bruno Rosi. In diverse circostanze il servizio era andato letteralmente in tilt, tanto da determinare criticità quali quella dei numerosi cumuli di spazzatura ammassati per settimane ai bordi delle strade, una raccolta “porta a porta” funzionante ad intermittenza e l’Isola ecologica comunale portata letteralmente al collasso. La struttura, infatti, era stata posta sotto sequestro, per quasi un mese, dai carabinieri del Noe di Reggio Calabria. 

Nonostante le palesi inefficienze, oggi nelle case dei contribuenti arrivano bollette salatissime ed il dubbio per tanti è che l’amministrazione comunale stia gravando la mano sui tributi per lenire le risapute carenze economiche che assillano le casse dell’ente di piazza Tucci. I cittadini che intendono contestare le richieste di pagamento possono però presentare, direttamente presso gli uffici comunali o a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, apposita istanza di reclamo, entro 30 giorni dal ricevimento della bolletta. E i motivi per arrivare al reclamo, o quanto meno a richidere maggiori chiarimenti in merito, ci sarebbero tutti. Perché, visti i disagi determinati nel tempo dalla gestione della raccolta differenziata, gli utenti dovrebbero versare una Tari di gran lunga inferiore rispetto alla somma pretesa in bolletta. 

Com'è indicato infatti dall’articolo 30 dello stesso Regolamento Comunale IUC, alla voce “esenzioni e riduzioni”, «la tassa è dovuta nella misura del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente. Tale riduzione – continua il Regolamento Comunale – è riconosciuta proporzionalmente ai periodi nei quali si verificano le condizioni di cui al presente comma». Inoltre, viene ancora riportato nell’atto, «nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la Tari è dovuta nella misura del 40% della tariffa». È facile ipotizzare, dunque, che saranno numerosi i cittadini pronti ad avanzare istanza di reclamo e relativa richiesta di riduzione del pagamento. Disposizione che, immaginiamo, però, paradossalmente, non verrà rispettata proprio dallo stesso ente che ha redatto il regolamento.

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