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Due ergastoli e due condanne a 10 e 3 anni. Questa la decisione della Corte d’Assise al termine del processo, in corso a Catanzaro, nei confronti dei presunti responsabili dell'omicidio di Matteo Vinci, il biologo 42enne di Limbadi saltato in aria con un’autobomba il 9 aprile del 2018. Fine pena mai e isolamento diurno per 12 mesi nei confronti di Vito Barbara, mentre l’altra condanna all’ergastolo è stata comminata a Rosaria Mancuso, sorella dei boss Giuseppe, Diego, Francesco e Pantaleone, alias "l'ingegnere". Sia Barbara che Mancuso avrebbero organizzato e portato a compimento l’omicidio. Le altre condanne, invece, riguardano Domenico Di Grillo, marito di Rosaria Mancuso - il quale dovrà scontare una pena di 10 anni - e la figlia Lucia Di Grillo, condannata a 3 anni e 6 mesi. Esclusa per tutti l’aggravante mafiosa.
Il pm Andrea Mancuso aveva chiesto la condanna all'ergastolo (con isolamento diurno di 18 mesi) per Vito Barbara e Rosaria Mancuso, mentre 20 anni di reclusione è la richiesta per Domenico Di Grillo e 12 anni per la figlia Lucia Di Grillo.
I Vinci avrebbero subìto continue vessazioni a causa del loro rifiuto di cedere un terreno alle famiglie Mancuso e Di Grillo. La famiglia Vinci, però, non si è mai piegata alle pressioni subite, promuovendo anche dei procedimenti giudiziari in sede civile e penale, ed attirandosi così, secondo l’accusa, i propositi di vendetta da parte dei rivali.
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