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Potrebbe essere stato il fratello a ferire nella serata di venerdì a colpi di fucile, a Nicotera, la 21enne Marisa Putortì.
Il ferimento è accaduto davanti al bar in cui lavorava la giovane, studentessa presso l'istituto tecnico di Vibo. Demetrio Putortì, di 25 anni - già destinatario dell'ammonimento dell'avviso orale, da parte delle autorità di pubblica sicurezza, per la sua condotta – secondo quanto riportato dall'Ansa è stato fermato dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo. Il giovane non ha fatto alcuna ammissione, ma a suo carico i militari, secondo quanto si è appreso, hanno raccolto elementi che lo inchioderebbero in modo abbastanza netto alle sue responsabilità. I contrasti tra Demetrio Putortì e la sorella, infatti, sarebbero legati alla vita privata della ragazza, che aveva da tempo una relazione con un giovane dal quale aveva avuto anche un bambino che oggi ha quattro anni. Il tutto si potrebbe collegare alla tendenza di Demetrio Putortì ad ergersi a paladino della moralità della sorella. Da qui la contrarietà del giovane alla presunta intenzione da parte della ragazza di interrompere la relazione con l'uomo da cui aveva avuto un figlio. Un atteggiamento che aveva fortemente acuito i contrasti tra Demetrio Putortì e la sorella, al punto che il giovane avrebbe deciso di lanciare un pesante "messaggio" alla sorella, che di fatto non gli obbediva come lui avrebbe preteso, "punendola" con i colpi di fucile che le avrebbe sparato mentre era seduta al tavolo del bar in cui lavorava.
L'episodio di venerdì sera aveva fortemente turbato l'atmosfera di serenità che si respirava a Nicotera che, proprio ad agosto, vive il suo momento migliore. L'atmosfera di festa e di spensieratezza che stava vivendo il centro del Vibonese era stata spezzata improvvisamente dall'eco dei colpi di fucile sparati da un'auto di passaggio ed a bordo della quale, secondo quanto è emerso adesso dalle indagini dei carabinieri, ci sarebbe stato Demetrio Putortì. A terra, ferita alle gambe, era rimasta Marisa Putortì, obiettivo non casuale di chi ha sparato. Uno dei colpi le aveva quasi reciso l'arteria femorale e la giovane aveva perso molto sangue. Tra le persone che le avevano prestato soccorso un infermiere ed un laureando in medicina, che erano riusciti a tamponare in qualche modo la copiosa emorragia. Le condizioni della ragazza, per fortuna, da subito, non erano apparse gravi, anche se Marisa Putortì ha rischiato di morire soprattutto per l'abbondante perdita di sangue che ha subito.
Un ulteriore merito dei carabinieri è stato quello di essere giunti alla soluzione del giallo malgrado l'assoluta mancanza di collaborazione da parte delle persone che si trovavano davanti al bar nel momento in cui la giovane è stata ferita.
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